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Il personaggio Zanardi
Zanardi è il più noto personaggio delle storie a fumetti di Andrea Pazienza, simbolo della generazione del '77

14.03.2003 - Autore: Roberto Arduini
Zanardi è il più noto personaggio delle storie a fumetti di Andrea Pazienza, simbolo della generazione del \'77 bolognese, curiosa, inquieta, acculturata, in cerca di risposte ai propri dubbi. Uno studente ribelle che, con gli amici Petrilli e Colasanti, è sempre al centro di episodi violenti e disturbanti. Questa è la scheda del personaggio, redatta dal suo creatore in forma autobiografica:
\"Mi chiamo Massimo Zanardi, ho 21 anni e peso circa 68 chili. Mia madre è vedova, e ho una sorella più piccola di cinque anni. C\'è uno zio, fratello di mia madre, che provvede a noi. E\' proprietario di una concessionaria Alfa Romeo e scapolo. Io gli sono piuttosto affezionato. Fu lui a regalarmi la Golf decappottabile nera, che ho fatto fuori l\'anno scorso. Da allora giro a piedi. Non sono un mangione, così come non ho vizi particolari, fumo una decina di sigarette al giorno, e quasi mai di mattina. Mi drogo quando capita, con quello che c\'è.
Questo, diciamo, nella normalità, che capita ogni tot come fatto eccezionale.
Siccome non ho alcun rispetto del mio corpo, e godo di una salute di ferro (mai un\'epatite!) trascorro la maggior parte del mio tempo a stravolgermi, sicché se un giorno bevo un\'intera boccia di Bacardi, la notte può capitare che fumi sessanta sigarette, così come non ho orari nel mangiare e a pensarci bene credo di mangiare effettivamente solo una volta ogni due giorni, di notte, a casa mia o di altri, la testa infilata nel frigo a ingollare cose gelate, non ho del resto gusti difficili, anche se amo troppo la trippa in scatola. Ah, e anche il Ketchup, sì, e il succo di pomodoro. Ci sono periodi in cui vado in palestra, e allora mangio molta carne, cioè hamburger, soprattutto. Da tre anni seguo un corso estivo di Kendo, e poi durante l\'inverno faccio qualche combattimento, e devo dire che me le cavo. Il Kendo è una cosa a metà, ci credo e non ci credo, così come mi rendo conto che il nostro maestro non è che un fissato. Col Kendo va la verdura, si dice\".
\"[...] dopo le delusioni della politica\" raccontava Andrea Pazienza nel 1987, \"toccai il fondo: ecco quindi un altro sballato, un tragico eroe metropolitano in bilico tra allucinazione e coscienza, un Pompeo [altro suo personaggio, ndr] dell\'85 con due grosse siringhe infisse nel braccio: oltre 4 grammi di eroina. Mortale. No? Problema: spingere i due stantuffi insieme fino in fondo senza perdere immediatamente coscienza\".
Quasi una premonizione: il 16 giugno del 1988, nelle prime ore della notte, Andrea Pazienza si spegneva per un\'overdose nella sua casa di Montepulciano.