

NOTIZIE
IL GRINCH
IL GRINCH

07.12.2000 - Autore: Filippo Golia
La ripetitiva e stucchevole filastrocca del paese di Nonsokì dove vivono i Kinonsò governati dal Sindakì è il motivo conduttore di un film colorato e banale come un Carillon. Ron Howard è un bravo regista con molta esperienza nel genere fantastico e questo si vede. Ma creare un intero universo fiabesco con la plastica e il polistirolo è una scommessa che rischia di essere perdente. In questo caso il mondo dei Nonsokì assomiglia soprattutto a un grande set pubblicitario e il film soffre dello stesso male che vorrebbe esorcizzare. I protagonisti sono istupiditi e imbruttiti dal consumismo. Ma ci si aspetta quasi che a salvarli sarà una nuova pasticca per la gola o un innovativo modello di automobile, o un chewingum. E non si va molto lontani dal vero: a salvarli è un pupazzo verde, di sicuro già nei negozi di giocattoli. Qualche sequenza memorabile è dovuta all\'estro di Jim Carey che, nascosto da un costume peloso e gommoso, riesce in qualche momento ad emergere.
Insomma, ambizioso come lo era \"Toys\" di Barry Levinson, in parte non riuscito, \"Il Grinch\" può piacere sia ai bambini che agli adulti. O annoiare entrambi.