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Il cinema di casa

Professore di cinema e volto sky Gianni Canova proclama che in questo momento, il cinema italiano è il più interessante al mondo, grazie alla grandiosa stagione 2006

Gianni Canova

12.04.2007 - Autore: M.S.
Gianni Canova, professore di Storia e Critica del Cinema alla IULM di Milano e volto di SKY Cinema nella rubrica "Il Cinemaniaco", è pieno di entusiasmo. Mentre il governo dibatte per risollevare le sorti del nostro cinema, il professore esclama “in questo momento, il cinema italiano è il più interessante al mondo”.

E perché nessuno sembra accorgersene?
Perchè l’innovazione spesso avviene al di fuori dei circuiti politici, in Italia particolarmente.
Come è accaduto per il design, che ha reagito all’incapacità politica di gestire l’innovazione industriale, affermando il made in Italy nel mondo.

Il governo tenta di sostenere l’industria cinematografica. Il primo intervento normativo dopo il 1965, la Legge Cinema del 2004,  ha subito però più critiche che apprezzamenti, soprattutto perché individua come chiave del problema quasi esclusivamente il finanziamento pubblico  a singoli film. Questo basta a garantire competitività ed innovazione?
L’innovazione in Italia deve imparare a farsi strada al di fuori delle logiche di assistenzialismo dello Stato, a trovare spazi per la ricerca e la sperimentazione.
Un sostegno sarebbe piuttosto necessario al sistema di distribuzione, ad incentivare l’incontro con il pubblico e l’apertura alle produzioni indipendenti; ad esempio creando Agenzie preposte a favorire la distribuzione e le connessioni tra i professionisti del settore.

La Riforma che si prepara sembra però ancora indirizzata al sostegno alla produzione di singoli film
La produzione oggi in Italia è già vitalissima! La stagione 2005-2006 è stata tra le più interessanti al mondo, basti pensare a Romanzo Criminale, La Terra, Il Nuovo Mondo, Il regista di Matrimoni: produzioni importanti e coraggiose. Stiamo assistendo alla ripresa del cinema di genere, dopo 30 anni di crisi, con film come Notte prima degli esami, o Ho voglia di te.
E aldilà dei clamorosi successi al botteghino, è altrettanto fertile la nostra produzione indipendente, apprezzata dai festival internazionali: a Milano solo nell’ultimo anno sono stati prodotti 15 ottimi lungometraggi low budget, tra cui Lievi crepe sul muro di cinta di Federico Rizzo, Schopenauer di Giovanni Davide Maderna, selezionato al festival di Locarno, e Come l’ombra di Marina Spada, presentato a Venezia.
Come l’ombra, unico italiano nelle Giornate degli Autori alla Mostra del Cinema di Venezia, è il secondo film di Marina Spada: il primo è stato realizzato lanciando un finanziamento su Internet (le quote di acquisto a 100.000 lire) condividendo i contenuti attraverso riunioni pubbliche ad una troupe particolarmente allargata. E la regista è pronta a discutere di sistemi di distribuzione alternativa.
Insomma mentre le tecnologie digitali abbattono i costi, gli snodi creativi si dislocano in nuove geografie distanti dai centri del potere, dove riscoprire il cinema italiano.


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