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"Guru Guru" il girotondo della magia
Dopo la messa in onda del simpatico "Ufo Baby", la Rai continua la programmazione dedicata all'animazione giapponese, proponendo ai giovani telespettatori il divertente "Guru Guru", cartone animato del 1994 tratto dal manga di Hiroyuki Gotoh.

14.03.2003 - Autore: Filippo Ricciotto Facchetti
Titolo originale: Mohijin Guru Guru
Dove: Rai Due
Quando: dal lunedì al venerdì
A che ora: ore 17.30
Dopo la messa in onda del simpatico Ufo Baby, la Rai continua la programmazione dedicata allanimazione giapponese, proponendo ai giovani telespettatori il divertente Guru Guru, cartone animato del 1994 tratto dal manga di Hiroyuki Gotoh e adattato dalla Dynamic al mercato televisivo. L\'allegro anime narra in chiave decisamente leggera e umoristica le avventure di Nike e Kukuri, rispettivamente un giovane spadaccino e una particolare maga capace di animare i propri disegni, impegnati in un duro viaggio nel tentativo di impedire la distruzione del mondo a opera di un malvagio re oscuro.
Come avviene di consueto in ogni avventura del genere, durante il loro viaggio i due protagonisti incontreranno numerosi compagni che si uniranno a loro per i motivi più disparati.
Parodia dei giochi di ruolo usciti per console ai tempi del Nintendo Super Famicom, Guru Guru racchiude in sé tutte le caratteristiche distintive del popolare genere di videogames a cui è ispirato nella trama (fra le più classiche e lineari mai viste) e nei personaggi.
A differenza di quanto accade in altre serie ispirate alle epiche avventure dei GDR (giochi di ruolo) quali ad esempio Lodoss War e Dragon Quest, in Guru Guru latmosfera è incredibilmente leggera e non pretende di immergere gli spettatori in vicende tragiche e opprimenti.
Tale differenza si riscontra già nello stile di disegno con personaggi deformati, fondali semplici ma funzionali e animazioni elementari ma particolarmente appropriate. La brillantezza e la vivacità dei colori fanno pensare a un mondo allegro e gioioso e non a un medioevo cupo e oscuro, dominato dal male.
Fra le caratteristiche fondamentali dello stile grafico troviamo la presenza di elementi tipici dei videogiochi, fino a oggi mai visti in una serie televisiva, come i riquadri dimostrativi contenenti le statistiche fondamentali (livello, punti ferita e punti magia) di ogni personaggio. I continui riferimenti alla linearità della struttura dei giochi di ruolo, emergono anche nelle battute dei protagonisti, in particolar modo quando discutono sulla loro forza e sul fatto di non aver ancora raggiunto un livello abbastanza alto per affrontare determinate situazioni.
La serie tv mantiene una qualità costante per la sua intera durata, articolata in ben 45 episodi e nella sua edizione italiana vanta un adattamento degno di nota.
Nonostante non abbia potuto evitare alcuni piccoli accorgimenti per il passaggio televisivo, la Dynamic si è impegnata a fondo per proporre un prodotto curato sotto ogni aspetto a partire dalla gradevole sigla di apertura, caratterizzata dalla musica originale e da un testo tradotto e ben adattato. Un simile trattamento era stato riservato in precedenza solo ad alcune serie di vecchia data come Lincantevole Creamy, Ranma ½ e Saint Seiya. Il doppiaggio risulta ben realizzato e la caratterizzazione dei personaggi non appare alterata.
In Giappone è stato realizzato un film animato dedicato alle avventure di Nike e Kukuri, uno speciale di 30 minuti particolarmente divertente. Sperando di vederlo in Italia, non ci resta che goderci la serie tv e aspettare fiduciosi.
Considerando le particolarità di questo simpatico anime, non sorprende il fatto che da esso siano stati tratti ben tre videogiochi, due per Super Famicom e uno per Gameboy Color, particolarmente fedeli alla serie tv e, ovviamente, appartenenti al genere tanto parodiato negli episodi televisivi.