
Newell tenta di dare una sua lettura: recupera personaggi e scene finora tagliati nelle precedenti versioni cinematografiche, e si concentra sul lato sentimentale della vicenda. In particolare su Pip (Jeremy Irvine) e la sua ossessione per Estella (Holliday Grainger), e su come questa ossessione lo trascini sull'orlo della follia.
Il resto è routine e maniera. Helena Bonham Carter fa Helena Bonham Carter, con annessi vezzi gotici mutuati dal cinema del compagno Tim Burton. Sta tutto il tempo con indosso l'abito nuziale, sgrana gli occhi e fa la matta come solo lei sa fare, ma come ha già fatto cento volte. Ralph Fiennes, nei panni del limaccioso Magwitch, oscilla tra l'oscuro e il tenero, lo fa con la bravura del caratterista navigato ma alla fine stenta a imporsi nella memoria. Meglio stendere invece un velo pietoso sulle performance dei due giovani protagonisti: Irvine, visto in War Horse, è legnosetto e poco convinto, la Grainger si limita a sfoggiare il cerone.

La regia è classicista, priva di guizzi. La noia assale come un segugio infernale e non lascia la presa per tutto il secondo e terzo atto. Per fortuna che c'è almeno il sempre simpatico Jason Flemyng che, nel ruolo del fabbro Joe Gargery, è l'unico a sprigionare onestà in ogni inquadratura.
Grandi speranze è distribuito in Italia da Videa-CDE. Qui ne potete vedere il trailer.