
È in quel momento che End of Watch - Tolleranza zero raggiunge l'apice di interesse, come se facesse un salto di qualità scegliendo di allontanarsi bruscamente dalla sua estetica di “sparatutto alla Doom” e portare tutto all'estremo. In questo modo ci viene raccontato un lato abbastanza inedito dell'LAPD, con protagonisti che non sono poliziotti corrotti ma nemmeno G-Men tutti di un pezzo: “Non ho scritto io la legge. Posso non essere d'accordo con essa, però la faccio rispettare – dice Jake Gyllenhaal all'inizio – Dietro il mio distintivo c'è un cuore come il vostro. Anche io posso sanguinare, pensare o amare. E posso anche essere ucciso”.
Ayer - che oltre a dirigere l'ottimo Harsh Times e il meno riuscito La notte non aspetta, ha anche scritto Training Day - conferma il suo talento nell'individuazione della coppia di attori perfetta, con il sempre efficace Jake Gyllenhaal e un Michael Pena che è diventato a tutti gli effetti l'icona hollywoodiana dei Latinos negli States. Come sempre accade nei film del regista, seguiamo l'intera storia rimanendo in macchina con i protagonisti per la maggior parte del tempo mentre attraversano l'inferno.

End of Watch potrebbe essere il film di svolta di Ayer, l'esplorazione definitiva dei demoni nella Città degli Angeli. L'augurio è che il regista guardi oltre e metta il suo talento a servizio di nuove storie e altri paesaggi. Potrebbe accadere con Ten, thriller che sta girando in Georgia, interpretato da Arnold Schwarzenegger.
End of Watch è distribuito nei cinema da Videa-CDE. Qui ne potete vedere il trailer.