
Ma il dramma è in agguato: Bella si taglia con una carta e una goccia di sangue fa esplodere la fame di Jasper, il fratello vampiro di Edward, che si lancia su di lei per addentarla. Non ci riuscirà ma l’episodio farà capire a Edward che il loro amore è troppo pericoloso e che l’unica soluzione è lasciare Bella e scomparire. “Il mio mondo non è un posto per te”, afferma Edward e Bella ribatte: “Il mio posto è dove sei tu”. “Bella non voglio che tu venga con me”, scandisce Edward. “Tu… non… mi vuoi?”, dice Bella. “No”. Amore, vita, significato… la fine di tutto. Da quel momento la depressione di Bella diventa sempre più profonda, solo l’amico Jacob riuscirà a riaccendere la giovane dal cuore infranto. Ma anche lui nasconde un segreto.

Il romanticismo che era alla base del primo film, l’amore che fa sentire le farfalle nello stomaco, la tensione erotica portata al massimo che non trova mai espressione non mancano ma lasciano grande spazio alla sofferenza di Bella. Lei che si accorge di non appartenere né al mondo di Edward, né a quello di Jacob. E come si può vivere senza amore e amicizia? Come avrete capito “New Moon” è molto diverso da “Twilight” ma conquisterà, nuovamente, il cuore degli spettatori. Perché è una storia di anime ferite. Una vicenda nella quale tutti possiamo riconoscerci: la perdita di una amore, un’amicizia che vorrebbe essere qualcosa di più. La solitudine, il cercare di leccarsi le ferite, la rinascita e la speranza. Oltre a scontri, battaglie, tra creature appartenenti ad universi opposti: i vampiri, i licantropi, gli umani.

Negli Stati Uniti (dove esce il 20 novembre) già si raccolgono le scommesse: se “Twilight”, partito in sordina con un budget da 38 milioni di dollari, è riuscito ad incassarne quasi 400 decuplicando l’investimento, a quanto potrà arrivare “New Moon”? Il film andrà benissimo perché la storia tra Edward e Bella rimane al centro di tutto. Il regista non è caduto nella trappola di affidarsi all’azione o agli effetti speciali, nonostante la pellicola risulti più raffinata, grazie anche ad un budget tre volte superiore al precedente. Inoltre, non dimentichiamoci che, Weitz, ha avuto un asso nella manica su cui la prima regista non poteva (ancora) contare: Robert Pattinson, il londinese pallido dal fascino magnetico che in nemmeno un anno ha scatenato una follia collettiva che non si vedeva dai tempi dei Beatles.

Non spaventatevi però “New Moon” non è solo lacrime e disperazione. Bella si riprenderà e quando verrà a sapere che il suo amato è in pericolo non esiterà mezzo minuto a correre in suo aiuto. Le scene in Italia, a Volterra (in realtà Montepulciano), dove risiedono i Volturi sono le migliori di tutta la pellicola. Nell’ultima parte della storia ci ritroviamo catapultati tra creature aristocratiche, affascinanti, maledette e alla perpetua ricerca di un contatto in cui eros si fonde magistralmente e inevitabilmente con thanatos. I Volturi sono la manifestazione del perché il vampiro ha affascinato generazioni di lettori e spettatori di tutte le età: dalla sua genesi ufficiale di “personaggio” grazie al talento visionario di Bram Stoker, fino ai suoi innumerevoli epigoni, continua ad attraversare le pagine e i fotogrammi di innumerevoli libri e film, chiamandosi Dracula o Nosferatu, scontrandosi con la creatura di Frankenstein o con l’uomo-lupo, con spose, figli, nipoti e parodie. Michael Sheen nei panni di Aro, il capo di questa famiglia di mostri dall’aspetto incantevole che da tremila anni governano i vampiri nel mondo, è magnifico, come pure fantastica è Dakota Fanning nei panni della figlia Jane. Peccato solo che siano in scena per non più di dieci minuti.
"The Twilight Saga: New Moon" è distribuito in Italia dalla Eagle Pictures
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