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Corto Maltese, l'avventuriero romantico
Che riceva un bacio o una fucilata, Corto risponde sempre con la medesima impassibilità. L'eroe di Pratt non ama scomporsi, nemmeno nei suoi lunghi viaggi fra mare e terra.

19.05.2009 - Autore: Roberto Arduini
Figlio della Nina de Gibraltar, splendida zingara andalusa, e di un marinaio bretone, Corto Maltese nasce il 10 luglio 1887 a La Valletta (Malta) e lo si incontra per la prima volta giovanotto a Port Arthur, durante la guerra russo-giapponese del 1904.
Durante quelle vicende, salva la vita a Rasputin, assassino disertore dell'esercito imperiale zarista. Insieme a lui entra a far parte, alla vigilia della prima guerra mondiale, dell'equipaggio del Monaco, un pirata dei Mari del Sud nonché padre e zio di Pandora e di Cain Groovesnore, i giovani protagonisti del racconto "Una ballata del Mare Salato". Si tratta della prima storia in cui appare l'eroe. L'intera saga di Corto Maltese viene centellinata negli anni da Hugo Pratt, e si estende da "Una ballata del mare salato" del 1967 fino alle ultime tavole di "Mu" del 1992.
Dopo le vicende della "Ballata", diverse volte le vite di Corto Maltese e di Rasputin si sono incrociate, sui campi di battaglia dell'Europa in guerra o all'ombra delle palme di qualche spiaggia tropicale. Così come ricorrenti sono le apparizioni della misteriosa Bocca Dorata o della voluttuosa Venexiana Stevenson.
Sempre interessanti, i comprimari creati da Pratt acquistano talora una statura notevolissima: fra questi il dottor Steiner, professore degradato e ubriacone, arenatosi in un angolo del Brasile; Tiro Fisso, eroe dei cangaceiros; l'eroico Barone Rosso, abbattuto da un soldato ubriaco.
Apparso nel 1967 sulle pagine della rivista "Sgt. Kirk", Corto Maltese di Hugo Pratt è universalmente considerato l'ultimo eroe romantico del fumetto d'avventura, anche se il fascino del personaggio va al di là delle "norme" che la tradizione esigerebbe.
Il Mediterraneo gli stava stretto, e Corto Maltese si mise a navigare per gli Oceani. In questo, rappresentando la controfigura dello stesso Hugo Pratt, veneziano cosmopolita e giramondo.
Piuttosto, infatti, che puntare sugli aspetti dinamici dell'azione e sulle virtù classiche della prestazione eroica l'autore ha preferito fare del marinaio vagabondo un amaro e disincantato testimone delle sue stesse vicende, un protagonista consapevole del ruolo che il destino gli ha affidato.
Eppure Corto ha voluto incidere da solo la linea della sua vita: con un colpo di rasoio, infatti, si è scavato nella mano una profonda linea della fortuna, diventando così padrone del proprio destino.