
Dato che il tema portante di Biografilm 2010 è "Italia ’60 - il bello, il Boom, la dolce vita", Eastwood parla con piacere del suo arrivo nel nostro Paese proprio in quel decennio che lo vide protagonista della Trilogia del Dollaro di Sergio Leone, uomo con cui comunicava a gesti, non parlando lui italiano né il futuro Maestro inglese, e che ha lasciato una traccia indelebile nella memoria di Clint, visibilmente commosso mentre ricorda quest’uomo “divertente e anche buffo, ma di cui capii presto che era anche un enorme cineasta”.

Raccontare storie di vita è un tema che sempre di più ha appassionato Eastwood nel corso dell’ultima parte della sua carriera “perché dalle biografie si impara sempre qualcosa o si scoprono storie di cui non si era a conoscenza, che è la cosa più bella del fare cinema. Non sapevo assolutamente niente della storia che ho raccontato in 'Changeling', tutto quello che c’era a disposizione erano solo rapporti di polizia dell’epoca, ed è stato fantastico riuscire a ricostruire tutta la vicenda. Così come raccontare la storia di Nelson Mandela attraverso la Coppa del mondo di rugby in 'Invictus'”.

Eastwood ci offre due grosse emozioni. La prima è un’anticipazione sul suo prossimo film. “Lo inizierò a girare tra pochi giorni e si tratterà proprio di una biografia. Il titolo è 'Hoover' ed è la storia del leggendario capo dell’F.B.I., uno degli uomini più potenti del mondo, se per potere vogliamo intendere la quantità di informazioni a cui poteva accedere e di cui poteva disporre. Una figura ambigua e complessa che mi affascina”.

La seconda ci piacerebbe vederla come una promessa, vista la ritrosia di Eastwood a viaggiare e ad accompagnare i suoi film ai festival. “Grazie per il premio al Biografilm Festival e al suo direttore Andrea Romeo - ha chiosato Clint - e dato che il mio prossimo film è una biografia, potrei anche capitare a Bologna l’anno prossimo, quindi tenetevi pronti”.
E l’Italia sarebbe felice di accoglierla nuovamente a braccia aperte, Mr. Eastwood.
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