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Cinema e pugilato

Il cinema nel corso degli anni è entrato nelle viscre del pugilato. Il ring sembra come un grande schermo e si offre alla macchina da presa in tutta la sua intensità permettendo primi piani di grande suggestione e carica emotiva.

Million Dollar  Baby

12.04.2007 - Autore: Claudio Moretti
  Gli scrittori, si sa, è gente strana. Quelli americani che tra le due guerre traevano ispirazione dalla Senna, avevano per esempio il passatempo della boxe. Certo Ezra Pound non era un peso massimo. E’ difficile immaginarsi dar cazzotti uno che scrive "L’apparizione di questi volti nella folla / Petali su un umido, nero ramo". Eppure succedeva. Gli dava lezioni Ernest Hemingway, che invece era un buon pugile e si poteva immaginare leggendo “Il negro aveva mandato al tappeto il ragazzo del posto. Il negro alzò un guantone. […] Poi il bianco del posto lo colpì. Poi lui mise fuori combattimento il bianco. Poi presero tutti a lanciare sedie. […] Una grande serata di sport”.   E’ il cinema che nel corso degli anni entrerà nelle viscere del pugilato dandoci forse il senso di questa passione degli scrittori americani. Come la vicenda tra achei e troiani aveva trovato la sua memoria nella tradizione orale dei versi omerici, così lo sport rappresenta un’epica moderna che trova attraverso le immagini la sua espressione. Il mito si nutriva di parole, l’epica moderna vive di immagini.   La boxe, in fondo, mette in scena un duetto tipicamente teatrale. Trova tuttavia nel cinema un eccellente cantore per l’esplosione di popolarità e personaggi che coincide con la nascita del sonoro negli anni ’30. Il ring sembra come un grande schermo e si offre alla macchina da presa in tutta la sua intensità permettendo primi piani di grande suggestione e carica emotiva. Lo stesso duello è costruito con grande cura drammaturgica. Resta uno sport essenziale nelle sue componenti basiche: due tizi si prendono a pugni, vince chi resta in piedi. Lavora quindi su un archetipo, esattamente come fa il cinema.    Lo schioccare dei flash, la scarica di cazzotti, il ring come un deserto senza speranza per Robert De Niro. Toro Scatenato aveva descritto la metafora della boxe riuscendo forse nella summa del sottogenere cinematografico. Le lezioni dotte di cui si era servito Scorsese erano state date da tutti i maestri della settima arte: Chaplin, Keaton, Hitchcock, Ford, Houston, Kubrick. Dietro al progetto c’era poi anche la lezione “finanziaria” di un maestro meno nobile. L’onore del botteghino era infatti spettato quattro anni prima a Rocky. Sylvester Stallone incassò 700 cazzotti in pieno volto per poi incassare 117 milioni di bigliettoni verdi. Passò anche a ritirare tre statuette da Zio Oscar.   La spettacolarità degli incontri e l’animo di un boxeur erano stati ormai raccontati in tutti gli aspetti. Eppure tireranno cazzotti anche Tom Cruise in Cuori Ribelli, Daniel Day-Lewis in The Boxer, Denzel Washington in Hurricane, Will Smith in Alì. Vien da pensare ad un’esigenza quasi intima degli attori stessi. D’altronde anche i mostri sacri della recitazione si erano misurati in ruoli pugilistici: Kirk Douglas (Grande Campione, ’49), Paul Newman (Lassù qualcuno mi ama, ’56), Humphrey Bogart (Il colosso di argilla, ’56), Alain Delon (Rocco e suoi fratelli, ’60), Anthony Quinn (Una faccia piena di pugni, ‘62).   Non sia allora dissimile il lavoro dell’attore da quello del boxeur? L’attore nel film sfida se stesso in cerca di un suo alter ego per interpretare il personaggio; “Il pugile incontra un avversario che è una distorsione onirica di se stesso” (Joyce Carol Oates). Resta un documentario, il più bello: Quando eravamo re. Il balletto di scherno di Alì è in fondo il sorriso beffardo del cinema, che alla fine, dopotutto, resta ineffabile nei sogni dello spettatore.  Una volta a Parigi finì sul ring pure Scott Fitzgerald. Un po’ sbronzo, durante una festa aveva sfidato Leo Stein, il fratello di Gertrude, per dirimere un alterco. Il mattino dopo Scott ha i postumi della sbronza ed è un novizio assoluto del pugilato. Ha però i consigli di Hemingway all’angolo. Varranno un facile KO.
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