La sua è una vera e propria
storia americana, fatta di successo, ma anche di tanta
gavetta e qualche episodio fortunato in cui si trovava al posto
giusto al momento giusto. Come quando, falegname professionista e
impegnato in lavori a casa di George Lucas recita qualche battuta del copione di Guerre stellari al giovane
regista che gli dà prima una parte in American Graffiti per
poi affidargli uno dei due ruoli della sua carriera, quello di Ian
Solo nel primo capitolo di una trilogia poi diventata esalogia che ha
letteralmente segnato il panorama non solo cinematografico degli anni
Settanta e Ottanta. Ma anche nel caso del secondo, quello di Indiana
Jones, il fato ha giocato un ruolo non troppo marginale: se la prima
scelta Tom Selleck non avesse rinunciato al personaggio in nome di
Magnum P.I., infatti, probabilmente l'archeologo più famoso
del cinema non sarebbe stato biondo e avrebbe, chissà, avuto i
baffi.
Poi è
tutto in discesa e Harrison Ford può così festeggiare
con serena soddisfazione i suoi settant'anni (è nato infatti il 13 luglio 1942 a Chicago). Con la consapevolezza
di essere entrato nell'immaginario collettivo degli ultimi
trentacinque grazie agli amici George Lucas e Steven Spielberg, ma anche di aver
partecipato a tante altre pagine importanti della storia del cinema
più recente: da Apocalypse Now di Francis Ford Coppola (nel breve, ma significativo ruolo del Colonello Lucas...) a Blade Runner di
Ridley Scott, da Witness
il testimone di Peter
Weir a Frantic
di Roman Polanski, fino a Giochi di potere e Sotto il segno del pericolo di
Phillip Noyce, K-19 di Kathryn Bigelow o Cowboys &Aliens di Jon Favreau. Ma tutto, come vuole la leggenda, nasce da quelle poche battute
recitate da carpentiere. Altrimenti, oggi pochi lo ricorderebbero
come comparsa ventenne vestito da nazista nella Grande fuga di John Sturges o in Professione:
reporter di Michelangelo
Antonioni.


NOTIZIE
Buon compleanno, Mr Harrison Ford
Compie settant'anni l'attore americano entrato nell'inmmaginario grazie a Ian Solo e Indiana Jones

13.07.2012 - Autore: Guglielmo Maggioni