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Blu notte - misteri italiani

Dal 17 ottobre riparte in seconda serata su Raitre il programma di Carlo Lucarelli. Per la terza edizione sono in arrivo dieci nuove puntate sui grandi misteri italiani: dal caso Sindona alla banda della Uno Bianca per raccontare enigmi ancora oggi senza risposta.

Blu notte-misteri italiani

14.03.2003 - Autore: Adele de Gennaro
Carlo Lucarelli ricomincia dal Caso Sindona, una delle pagine più oscure della storia italiana, raccontata nel consueto stile del noto giallista prestato al video: nessun commento, piuttosto una tensione narrativa che attraversa tutti i risvolti investigativi sostenuta dalle bellissime musiche di Alessandro Molnari. Il 17 ottobre riparte in seconda serata su Raitre Blu notte e, per la terza edizione, Lucarelli ed il suo gruppo di collaboratori - oltre a Giuliana Catamo e Paola De Martiis il programma si avvale della consulenza di Francesco La Licata, Guido Ruotolo, Vincenzo Vasile e Nicola Biondo - spostano leggermente il tiro. I delitti di cronaca cedono il passo ai grandi misteri italiani degli ultimi cinquantanni. Dieci puntate, in onda ogni mercoledì alle 23,20 su Raitre, per raccontare, proprio come in un libro giallo, enigmi che hanno segnato la storia del nostro paese e rimasti tuttora senza risposta. Un cambiamento importante, sottolineato fin dal titolo della nuova edizione, Blu notte-Misteri italiani. Il metodo resta comunque invariato: si parte da un delitto eccellente per scandagliarne minuziosamente sia la dinamica, che i risvolti investigativi e processuali, il tutto attraverso una rigorosa documentazione. Lucarelli, dunque, non cambia formula ma nella nuova edizione la tecnica di racconto è più narrativa che giornalistica, sottolineata da un uso abilissimo di tutti i principali ingredienti del giallo come la suspence, il mistero ed il colpo di scena. Gli ingredienti sono molto simili ad un precedente programma di Raitre (ricordate Telefono Giallo di Corrado Augias?), ma in questo caso lo scrittore non azzarda soluzioni o risposte, tantomeno ricorre alle telefonate degli spettatori. Oltre i casi delle singole puntate, è propio lindiscutibile capacità affabulatoria di Lucarelli a tener desta lattenzione: basti vedere come affronta il caso di Michele Sindona, lo spregiudicato finanziere legato alla Cia e alla P2 morto in carcere per avvelenamento: un mistero che non è stato ancora svelato, ma anche una storia degna delle migliori pagine di Grisham. Questanno mancano ovviamente interviste dirette spiega Lucarelli perché in molti casi si tratta di vicende di 30, 40 o 50 anni fa. Il registro stilistico, comunque, non è cambiato. Noi non abbiamo una tesi, raccontiamo solo quello che è avvenuto, fermandoci lì. Ma quali saranno i casi affrontati nella terza edizione? Dopo la morte misteriosa di Michele Sindona, Lucarelli ed il suo team affronteranno, tra gli altri, i casi della Uno Bianca, di Gioia Tauro (il deragliamento di un treno carico di pendolari considerato come incidente e poi rivelatosi una strage premeditata) e di unaltra morte misteriosa, quella del presidente dellENI Mattei avvenuta nel 1962. La struttura del giallo si è rivelata da tempo una linea narrativa efficacissima per raccontare la metà oscura delle cose dice Lucarelli e non è detto che questa metà oscura debba riguardare soltanto delitti privati. E un metodo applicabile anche ai grandi misteri, quelli che coinvolgono una nazione o unepoca. Lo scrittore non ci sta a sentirsi dire ecco, le solite cose vecchie, tuttaltro. Non cè niente di meno vero replica perché si sono misteri nella storia dItalia che purtroppo non hanno niente da invidiare ai romanzi di John Le Carrè o ai film hollywoodiani. E a sostegno della sua tesi lo scrittore cita Galuser, il Simenon svizzero: il giallo è un ottimo mezzo per dire cose sensate. Già, ma allora perché mandarlo in onda alle 23,20? Per ora è questo il solo mistero di Raitre.    
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