Spaventare è un'arte: nel cinema, specialmente, dove i più grandi registi thriller e horror, quelli che ci fanno regolarmente saltare sulla sedia o angosciare per il destino avverso dei loro personaggi sono definiti, giustamente, “maestri del terrore”. Ma spaventare è anche un compito sempre più difficile in un'epoca in cui gli spettatori sono più smaliziati di un tempo e, senza scadere nei luoghi comuni, hanno visto tutto. Per questo, Jaume Balaguerò, regista (in coppia con Paco Plaza) di Rec, abbandona l'horror per dedicarsi a un thriller che evoca paure primordiali.
Questo è Bed Time, la storia dell'usciere di un palazzo che nasconde una doppia vita da maniaco, e tormenta ogni notte un'affascinante inquilina. “Credo che la paura faccia parte della natura umana – spiega il regista – L'essere umano si è sempre sentito attratto dalle storie terribili, perverse e spaventose. È un modo anche per stimolare delle emozioni pure che nella società di oggi si sono atrofizzate, sono andate perse”. Ma la pellicola di Balaguerò parla anche di solitudine e “di come possano essere isolate le persone nella società moderna”. “Siamo sempre più isolati – continua – sempre più spesso collegati attraverso il computer e non direttamente. Contemporaneamente, la nostra intimità è sempre più fragile, siamo meno sicuri perché isolati, ma allo stesso tempo iper-connessi tra noi”.
Al centro del film c'è Luis Tosar nel ruolo di Cesar, l'inquietante protagonista di un film raccontato dal punto di vista del pazzo: “È stata una sfida. Volevamo coinvolgere lo spettatore e far sì che si mettesse dalla parte del pazzo. Il personaggio è stato costruito a poco a poco, non avevamo in mente uno stereotipo, volevamo che fosse più credibile, che agisse in maniera realistica”.
In uscita il 27 luglio, Bed Time è distribuito in Italia da Lucky Red.


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Bed Time: incubi dalla Spagna
Il regista di Rec, Jaume Balaguerò, torna con un thriller dalle premesse angoscianti

23.07.2012 - Autore: Marco Triolo