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Alzate il periscopio!

Telepiù bianco propone la prima visione di U-571. Cinecinemas e Cineclassics proseguono con un ciclo di otto film ambientati nei sommergibili, dagli anni 40 ad oggi.

Rassegna sottomarini

14.03.2003 - Autore: Luigi Massi
Questo mese alzate il periscopio, su Telepiù, Cinecinemas e Cineclassics. Arriva il cinema dei sommergibili, ovvero quel sottogenere dei film di guerra ambientato nei sottomarini. Dagli anni 40 ad oggi la settima arte si è lasciata spesso suggestionare dalle gesta delle fortezze subacquee: quando lha messa splendidamente in burletta, come in \"Operazione Sottoveste\" del 1959, quando ha romanzato veri episodi di guerra (\"U-571\"), quando si è abbandonata alla retorica a stelle e strisce (\"Destinazione Tokyo\"), a quella britannica (\"Gli Invasori 49° parallelo\") o a quella del regime fascista (\"Alfa Tau!\" e \"Uomini sul fondo\"). Chilometri di pellicola perlopiù americana e inglese - ed oltre duecento titoli girati dagli anni 30 ai giorni nostri. Il sottomarino più visionario, pacifista e psichedelico resta quello dei Beatles in \"Yellow Submarine\" del 1968, lungometraggio danimazione recentemente riproposto da Canal Jimmy. Loccasione per vedere (o rivedere) alcuni film del genere è offerta dalla prima visione su Tele+ bianco di \"U-571\", kolossal americano da 60 milioni di dollari diretto nel 2000 da Jonathan Mostow. Pieno zeppo di effetti speciali, esplosioni e azioni spettacolari, ha molto più del film dazione che dellatmosfera claustrofobica, inquietantemente militaresca di certi film ambientati sui sommergibili. In Italia il film è stato un discreto flop, e lottimo cast - tra cui spiccano Harvey Keitel, Bill Paxton e Matthew McConaughey - risulta un po sprecato. La storia è presto riassunta: il sommergibile americano S-33, di vecchia costruzione ma ancora temibile, è chiamato ad arginare le micidiali missioni degli U-boot tedeschi che stanno infliggendo pesanti perdite alla flotta alleata, nelle coste orientali degli Stati Uniti: lobiettivo è quello di entrare in possesso di Enigma, il misterioso sistema di decrittazione delle comunicazioni navali messo a punto dai nazisti. Le riprese di \"U-571\" sono state effettuate nelle acque della California e a Malta, presso i Mediterranean film studios. Gli interni invece allo studio 15 di Cinecittà. Sul mistero di Enigma, il codice segreto che per nove mesi nel 1942 tenne in scacco la flotta americana, sono stati girati cinque film, ultimo in ordine cronologico Enigma (2001), diretto da Michael Apted ( www.enigma-themovie.com ). In occasione della prima visione di \"U-571\", i canali tv del gruppo Multithematique propongono un ciclo speciale sul cinema dei sommergibili (vedi programmazione nel box). Pochi forse ricordano che fu proprio un sottomarino a scatenare lintervento americano nella prima guerra mondiale: il 7 maggio 1915 un U-boot tedesco affondava il transatlantico inglese Lusitania, causando la morte di duemila persone, tra cui 138 americani. Il fatto toccò il cuore della popolazione e il presidente Wilson interruppe i rapporti diplomatici con la Germania fino alla dichiarazione di guerra. Facendo un balzo in avanti di quasi trentanni, si arriva alla trilogia italiana del Centro Cinematografico della Marina: \"Alfa Tau\", \"Uomini sul fondo\" e \"La nave bianca\". Diretti e supervisionati da un comandante di Marina, Francesco De Robertis (nel terzo, in realtà, esordiva alla regia tal Roberto Rossellini), sono film commissionati dal regime fascista e quindi dintento propagandistico, ma interessanti perché girati senza attori professionisti con lutilizzo di veri marinai, e comunque concordano i critici - esteticamente lontani dalla retorica ufficiale di certi film di regime. Narrano le gesta della flotta sottomarina italiana (la prima al mondo: 117 sommergibili nel 1941), soffermandosi sulla condizione umana e sul morale degli equipaggi. Atmosfera del tutto diversa invece in \"Operazione sottoveste\" del 1959, commedia brillante con Cary Grant e Tony Curtis, in cui la guerra è solo un pretesto per narrare le surreali vicende di un sottomarino americano che carica a bordo alcune crocerossine fino allimmancabile lieto fine. Il regista è listrionico Blake Edwards, ideatore tra laltro della saga della Pantera Rosa (recentemente al centro di uno speciale di Cinecinemas). Un anno prima, nel 1958, altri due mostri sacri del cinema, Clark Gable e Burt Lancaster, si cimentavano con i submarine movies: in Mare Caldo di Robert Wise, il primo interpreta un comandante ossessionato dalla vendetta contro i giapponesi, rei di aver affondato il suo primo vascello, mentre il secondo veste i panni del suo vice, preoccupato per la sorte dellequipaggio. \"Le pantere dei mari\" di Nathan Juran - anno 1957 - è invece un film modesto, ma con una notazione unica: schiera, per la prima ed unica volta sullo schermo, il futuro presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan e sua moglie Nancy Davis. E poi venne la guerra fredda. La paranoia americana e sovietica del nemico dappertutto si tradusse sul grande schermo in film come \"Stato dallarme\" (1965): un comandante americano attacca un sottomarino sovietico infischiandosene degli ordini ricevuti dallalto e della presenza a bordo di un giornalista (Sidney Poitier). Fu proprio negli anni della guerra fredda che i sommergibili cominciarono ad essere armati con le sciagurate testate nucleari come quelle trasportate dal Kursk, il sottomarino sovietico della classe Oscar 2 affondato nellagosto 2000 al largo del Mar di Barents. 118 morti: quello, purtroppo, non era un film. Prima degli anni 80 cè ancora tempo di raccontare nel 1971 la storia del caporale Murphy (\"Luomo che venne dal nord\") interpretato dal grande Peter OToole: a pochi giorni dalla fine della seconda guerra mondiale, unico superstite di una nave inglese affondata dai tedeschi nelle acque del Venezuela, intenta un personale e impossibile piano di vendetta. \"U-boot 96\", dopo decenni di supremazia cinematografica \'alleata\', rompe gli schemi e costituisce nel 1981 il primo caso di film commerciale tedesco a riscuotere successo internazionale: dintonazione realistica, narra la lenta agonia di un sommergibile ormai accerchiato dalle forze anglo-americane. A Monaco cè perfino un museo sugli U-boot: ricordi di una guerra che vorremmo continuare a vedere solo al cinema, o in televisione.   Su Internet: www.uboat.net (tutto sui sottomarini) www.u-571.com (sito ufficiale)    
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