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Passiamo al resto. Il titolo italiano del romanzo era rimasto fedele all’originale, l’avevano semplicemente tradotto: “La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo” (di Audrey Niffenegger). Anche la trasposizione su grande schermo, nella versione americana, aveva mantenuto lo stesso nome, ma per il mercato italiano sarebbe stato troppo semplice. E così, memori del malcostume di ficcare, a turno, le parole amore-cuore-passione-matrimonio in qualsiasi locandina romantica sicuri che ciò garantisca più incassi, abbiamo tradotto il tutto in “Un amore all’improvviso”. Tanta verbosa premessa per creare un minimo di interesse in un film che ci ha piuttosto deluso. Eric Bana e Rachel McAdams saranno anche bravini (sicuramente più lei di lui), ma la storia di un uomo che senza volerlo viaggia nel tempo ritrovandosi sempre nei posti dove ha amato o amerà la sua donna, non sembra comunicare molto più di quanto già non faccia dopo cinque minuti. Il libro aveva un’altra impostazione ed era altra cosa.

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La nostra recensione
Kate Beckinsale è senza dubbio una delle donne più belle di Hollywood e per alcuni tanto basta per essere quantomeno curiosi verso qualsiasi suo nuovo film, ma “Whiteout - Incubo bianco” non ha entusiasmato nessuno. La storia è tratta da una graphic novel (titolo omonimo). Serial killer in Antartide. Tanta luce, tanto buio, tanto freddo. Apprezziamo il coraggio e la forza di volontà della troupe che ha partecipato alla lavorazione del film, anche se non dovesse essere un successo, i panorami visti ne saranno valsa la pena.

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Photostory: Kate Beckinsale, eroina action
Proprio lo scorso ottobre, al Festival di Roma, se chiedevi un consiglio a chi i film della manifestazione li aveva visti tutti o quasi, la risposta era sempre la stesa. “Vai a vedere L’artista”. A distanza di un anno viene finalmente distribuito questo film argentino (e anche un po’ italiano) rivelatosi la vera chicca della passata manifestazione. Cosa succederebbe se uno che non sa disegnare si prendesse i meriti di un vero artista che, purtroppo, soffre di demenza senile? Ecco un film tanto satirico quanto compassato e riflessivo, opera prima di un duo di cineasti Mariano Cohn e Gastón Dupra che non ha paura a ironizzare sui discutibili canoni estetici del ricco mondo dell’arte.

Chiudiamo con i cartoni animati. “Biancaneve e la vendetta degli 007 nani” e “Trilli e il tesoro perduto” si rivolgono entrambi al pubblico dei più piccini. Il primo cerca di cavalcare quella sorta di parodia delle favole lanciata con successo dai vari “Shrek”, ma mal ripetuta da tanti altri, il secondo è una storia più classica con protagonista la fatina di Peter Pan e la voce di Antonella Clerici. Chissà che il cinema non rilanci la stella della presentatrice a cui hanno da poco cassato il proseguo di una trasmissione televisiva. Pensiamo di no. Ci penserà il festival di Sanremo? Pensiamo ancora di no. Povera Antonella.