The Tourist
Frank (Johnny Depp) è un turista americano che si trova in vacanza in Italia per cercare di lasciarsi alle spalle un passato di sofferenze amorose, ma mai avrebbe potuto immaginare che questo viaggio avrebbe sconvolto la sua vita. Tutto inizia quando conosce Elise (Angelina Jolie), una donna travolgente e misteriosa, e ne resta folgorato. Ma l'incontro è tutt'altro che casuale e, inseguendo una potenziale storia d'amore, Frank si troverà presto invischiato e travolto in una spirale di intrighi e pericoli, sullo sfondo di una Venezia mozzafiato.
Quando un film nasce sbagliato, è quasi sempre impossibile riuscire a
sistemarne in corsa le coordinate. Qualche volta si riesce a dargli una
logica estetica ed un senso compiuto, ma raramente si riesce a fare più
di questo. Nel caso di “The Tourist” non riesce neppure tale minimo comune denominatore.
Ogni componente del film sembra accatastata una sopra l'altra ma
assolutamente non amalgamata. Prima di tutto i due divi protagonisti, Johnny Depp e Angelina Jolie, che tranne in pochissimi momenti dimostrano di non sviluppare la necessaria chimica per rendere sul grande schermo.
Ma se l'attore alla fine si dimostra meno peggiore di quanto avevamo
onestamente temuto, a rimanere del tutto inchiodata e monocorde nei suoi
vestiti tutti infiocchettati è la Jolie, che nell'ultima sequenza
espone una mise che la fa sembrare una caricatura involontaria della Sophia Loren dei bei tempi.
Altro fattore mancante di “The Tourist” è la sceneggiatura – firmata oltre che dal regista da due premi oscar come Julian Fellowes e Christopher McQuarrie - orchestrata per essere un thriller elegante e non necessariamente
condita né con dialoghi sofisticati né con situazioni in cui la tensione
realmente si sprigiona. Allo stesso modo la regia di Florian Henckel von Donnersmarck si limita ad essere piatta senza proporre assolutamente nulla di
visivamente originale. Ambientato quasi interamente a Venezia, il film
la ripropone in maniera fastidiosamente leccata, senza che il montaggio o
altri elementi intervengano a rendere il tutto interessante. E perfino
le musiche del grande James Netwon Howard risultano pesanti e totalmente invasive mentre provano a risuonare falsamente classicheggianti.
Tentativo disastroso di rifare un film old style, alla maniera di un grande autore come Alfred Hitchcock, “The Tourist”
si rivela un prodotto decisamente inerme, confezionato senza la minima
lucidità: non basta inserire star hollywoodiane di prima grandezza, un
regista dal gusto europeo – che però visto lo stile e la stilizzazione
de “Le vite degli altri” probabilmente non c'entrava nulla – ed un'ambientazione fascinosa per realizzare un film decente.
Un'ultima annotazione: dopo “Mangia prega ama”,
“The Tourist” è il secondo film consecutivo ambientato in Italia che
sfrutta in maniera esplicita e ridondante i più usati luoghi comuni
sugli italiani, i loro usi e costumi. Che ormai ad Hollywood sia più
conveniente vederci in questo modo così becero e parodistico? Oppure
siamo veramente diventati così?