

Shrek e Vissero Felici e Contenti

Shrek è diventato un uomo di famiglia, ma, nostalgico dei giorni in cui si sentiva un "vero orco", si lascerà ingannare dal nano Tremotino e si ritroverà, improvvisamente, in una versione alternativa di "Molto molto lontano", dove gli orchi vengono cacciati e Tremotino è re. Shrek dovrà riportare tutto alla normalità, per salvare la sua famiglia e i suoi amici.

di Adriano Ercolani
A tre anni dal noiosissimo terzo episodio, tornano al cinema in 3-D le
avventure dell'orco più famoso e redditizio della storia del cinema.
Questa volta l'imborghesito e frustrato padre di famiglia Shrek deve vedersela con il minuscolo ma totalmente perfido Tremolino:
il mini-cattivo di turno, dopo averlo truffato con un accordo magico,
gli ruba la vita per gettarlo in un'esistenza dove può si tornare a fare
l'orco cattivo temuto da tutti, ma ha perso la sua amata Fiona e tutti i suoi amici in favore del perfido nanerottolo, adesso Re
incontrastato del Regno di Molto Molto Lontano.
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Classico soggetto basato sul “What if?” narrativo, il
quarto capitolo della saga propone una sceneggiatura molto più
incentrata sul protagonista originale, quindi molto meno sfilacciata nel
seguire l'evoluzione dei vari personaggi che sono entrati dentro la
storia nel corso delle precedenti puntate. Questo in qualche
modo aiuta la coesione interna della storia, anche se ben presto ci si
rende conto che l'impalcatura narrativa di questo nuovo episodio di “Shrek”
si basa su un'idea alla fine piuttosto fragile, che sviluppa purtroppo
per la DreamWorks Animation la solita serie di
scene magari anche divertenti ma che non costruiscono una storia
coerentemente sviluppata. E così anche in “Shrek - E vissero felici e contenti” ci
troviamo di fronte ad un film d'animazione che possiede alcuni momenti
certamente divertenti, magari è anche spassoso in un paio di sequenze,
ma di certo non possiede la forza propositiva e la coesione interna di
una produzione Pixar. Il solito citazionismo ad oltranza della
DreamWorks anche in questo caso si traduce in ritmo forsennato, battute a
raffica, trovate visive che però sembrano sparse lungo il film
apparentemente a caso. Il risultato comunque rimane decisamente migliore
rispetto all'ultimo “Shrek terzo”, ma onestamente ci voleva
davvero molto poco per superare i risultati artistici di quel
lungometraggio.
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Quarto e probabilmente conclusivo capitolo del franchise, “Shrek - E
vissero felici e contenti” chiude una saga che è andata man
mano esplicitando la mancanza di idee con cui è stata portata avanti.
Quest'ultimo film riesce nell'intento di intrattenere gli spettatori, ma
siamo davvero lontani anni luce della freschezza e dall'inventiva
dell'originale, uscito nel 2001. Anche gli incassi infatti stanno
premiando in maniera sempre più contenuta le avventure dell'orco: non
sono neppure 240 i milioni di dollari incassati in America dal film, a
fronte dei 320 incassati dal terzo. Non un fiasco ovviamente, ma neppure
un risultato all'altezza delle aspettative.