

Immortals

Il film racconta le avventure del giovane guerriero Teseo (Hanry Cavill) che guida i suoi uomini in una battaglia contro gli dei greci e i loro temibili Titani, per salvare l'umanità. Zeus sarà interpretato da John Hurt e Atena, la figlia di Zeus che vedrà messa alla prova la propria lealtà con l'arrivo della guerra tra dei e Titani, da Isabel Lucas.

Le anime di tutti gli uomini sono immortali. Ma le anime di tutti gli
uomini giusti sono divine”. Questa la frase a effetto che traina il
nuovo peplum hollywoodiano incentrato sulle avventure di Teseo. Ci sono
voluti anni per mettere a punto un prodotto decente che raccontasse le
gesta elleniche scolpite nella mitologia.
Ci aveva provato Brad Pitt in “Troy”. E aveva fallito. Poi è arrivato Zack Snyder con i suoi “300” spartani. Ma anche lui aveva esagerato. Infine ci hanno provato alla Warner con “Scontro tra Titani”, semplicemente un disastro pasticciato sin dalla fase di produzione. C'è voluto Tarsem per riordinare un po' tutte le idee e infondere in queste il suo talento visivo.
“Immortals” non è comunque questa grande avventura epica. Piuttosto un esercizio visivo infettato dall'azione. O forse l'esatto opposto,
dato che il regista indiano libera la sua mente creando un mondo
visivamente affascinante, e allo stesso tempo calcando un po' troppo la
mano. A volte Tarsem perde il controllo, preferendo sequenze splatter
realizzate con deludenti effetti computerizzati. E ci lascia anche
qualche dubbio nell'uso che fa di Freida Pinto, non troppo lontano da come Michael Bay lavorava con la macchina da presa sul corpo di Megan Fox. Peccato che il talento dell'attrice non sia al pari della sua carica erotica.
Lo spettacolo - tutte le sequenze con l'arco divino e la lotta contro il
minotauro sono pienamente convincenti – viene bilanciato da una trama
incentrata sulla vendetta e sulla salvezza del mondo. Tutto, però, resta in superficie e anche la sceneggiatura smette di funzionare trasformandosi in un susseguirsi di one-liner a effetto, pronunciate con assoluta solennità. E se il nuovo Superman del grande schermo fa sfoggio di grinta e muscoli, il film funziona quando la macchina da presa si sofferma su Mickey Rourke, sempre convincente nei panni del cattivissimo di turno, e Stephen Dorff, nei panni della spalla dell'eroe. Un personaggio più rozzo e con più spessore.
Ambientato tra la Terra e l'Olimpo, il film di Tarsem dedica più spazio agli dei rispetto ai Titani con Neeson e Fiennes: se Atena ha le grazie di Isabel Lucas, Luke Evans è un giovane e carismatico Zeus, pronto a sguainare la spada per affrontare l'imminente apocalisse.