Happy Feet 2
Il piccolo pinguino Mambo, magistrale ballerino, deve conquistare la stima del figlio Erik e liberare la colonia di pinguini intrappolata da un iceberg. Un'impresa eroica ed esilarante al ritmo di tip tap.
I pinguini dovrebbero pretendere di essere protetti più di qualunque
altra specie al mondo, almeno per quanto hanno fatto guadagnare
all'industria cinematografica mondiale, tra marce, Jim Carrey e musical.
"Happy Feet" è
stato uno dei film a sorpresa degli ultimi anni, capace addirittura di
togliere alla Pixar un Oscar per la migliore animazione (battendo "Cars"). Merito di una storia ben equilibrata tra il romanzo di formazione e il musical, dell'ottima regia di George Miller e proprio della naturale simpatia che ispirano questi buffi animali perennemente in smoking.
Il naturale seguito di questo enorme successo vede Mambo affrontare un'altra sfida, quella della paternità, argomento che in un
film dedicato a un pubblico prevalentemente di giovanissimi è anche
difficile da affrontare con il dovuto equilibrio. E proprio questo manca
ad "Happy Feet 2",
un equilibrio tra dramma e commedia, tra musica e narrazione, tra
quello che può capire e apprezzare un bambino e e quello che un adulto
riesce a reggere da un film che non riesce a trovare un target definito.
Un peccato, perché "Happy Feet 2" è tecnicamente magnifico,
vista anche la difficoltà che sempre si ha nel gestire elementi
complicati come peli e acqua e soprattutto movimenti da studiare come
quelli della danza e del ballo.
Si inizia con una quest, si finisce con una rescue, nel mentre tanti
episodi che insegnano i valori fondamentali ai piccini e li ricordano
agli adulti, con nuovi personaggi e l'immancabile coppia comica che fa
le veci dello Scrat de "L'era glaciale".
Insomma, tutto costruito come si deve fare un film animato oggi,
purtroppo stavolta manca un po' d'anima, nel tentativo di dare maggiore
spessore e complessità a una storia che forse non aveva bisogno di
troppe infrastrutture per funzionare e per trovare il pubblico più ampio
possibile.
Travolgente la colonna sonora, soprattutto la versione di Under Pressure del gran finale, anche se forse un po' invadente in un'epoca in cui le canzoni nei cartoni non sono più di gran moda.
Ma ci sono i pinguini. Loro vincono su tutto.