

Amici di letto

Un cacciatore di taglie assume l?editore di una rivista e poich? entrambi sono troppo impegnati per trovare un compagno, decidono di dormire insieme senza avere altre complicazioni. Le cose si complicano quando il ragazzo si innamora della ragazza, che esce con un altro...

Facciamo un gioco: meglio Natalie Portman o Mila Kunis? Dove, in "Cigno nero"? No, a letto per fare sesso. Bella lotta, direte voi, anche se io voto decisamente per Mila.
Meglio Ashton Kutcher o Justin Timberlake? Il secondo per me, ha più talento ed è anche così intelligente da uscire con Jessica Biel e Cameron Diaz piuttosto che tradire Demi Moore con la prima sgallettata.
Finito il gioco, il vincitore è "Amici di letto", film gemello di "Amici, amanti e…" ma con decisamente più verve, ritmo e implicazioni.
La storia è esattamente la stessa: due persone restano single, si
incontrano per puro caso, diventano amici e decidono che, non potendo
gestire la loro emotività con un'altra persona e avendo la necessità di
fare un po' di movimento non procreativo, fare sesso senza altre
implicazioni sia la cosa più intelligente da fare.
Ovviamente sono due giovani di successo, con lavori e case da urlo,
corpi lucidi, scattanti e sensuali e un background familiare
problematico ma affascinante e divertente.
Praticamente la Locura applicata al cinema americano, dove al posto di
Platinette, come avrebbe detto uno degli sceneggiatori della geniale fuoriserie italiana, troviamo il sesso, argomento tabù a Hollywood e che negli ultimi anni si
preferisce affrontare come una specie di ginnastica propedeutica al
grande amore della tua vita, una sorta di espiazione necessaria per
vivere felici nel rassicurante bozzolo familiare. Tre film in pochi mesi, non dimentichiamo infatti "Amore e altri rimedi" con la coppia Gyllenhall (Jake, non si parlava di amori saffici, spiacente per i maschietti) e Hathaway, quest'ultima tornata sul luogo del delitto con l'imminente "One Day" (qui la recensione).
Detto ciò, "Friends with Benefits", questo il titolo originale del film di Will Gluck, è di gran lunga superiore ad "Amici, Amanti e…", ma di molto inferiore alla commedia al Viagra di Edward Zwick,
questo grazie a una coppia bella e affiatata, ad alcune situazioni
romantiche a rischio odontoiatra e a una vacuità di fondo che sarebbe
stata necessaria nel film Reitman che tendeva invece a prendersi troppo
sul serio. Manca invece la sensibilità nell'affrontare i temi
importanti, come la solitudine sentimentale e l'inadeguatezza sociale a
dispetto della misura del tuo smartphone. Cose che sapeva spiegare molto bene il primo Bret Easton Ellis e che sessant'anni fa aveva raccontato con dovizia di particolari J.D. Salinger ne "Il giovane Holden". Ma questi sono discorsi decisamente troppo elevati per un'altra innocua commedia romantica americana.