Come vi siete sentiti quando avete lanciato "Il Cavaliere Oscuro" il 23 luglio, uno dei film più attesi della stagione? Se non il più atteso...
Ci siamo sentiti emozionati, siamo sempre stati molto positivi su questo film. L'emozione derivava dal fatto che quella data corrispondeva al confronto del film col pubblico, che corrisponde al momento decisivo del nostro lavoro. Quindi una emozione mista a tensione nell'attesa di verificare se tutto quello che avevamo fatto per promuovere il film avrebbe poi funzionato. E questo ci succede sempre, a prescindere dalla qualità del film, che in questo caso è indiscutibile. Ma vi dirò di più, in realtà quando si propone al pubblico un film di questo valore ci si sente ancora più responsabili perché si vuole assolutamente che il pubblico colga il messaggio e scelga di andare a vedere la pellicola. Inoltre occorre sottolineare che, per il mercato italiano, la scelta di fare uscire il 23 luglio "Il Cavaliere Oscuro", è innovativa e siamo molto felici ora, di potere dire, che avevamo ragione. E' stata una buona scelta.
La Warner già l'anno scorso fece uscire l'11 di luglio "Harry Potter e l'Ordine della Fenice". Secondo lei l'Italia è pronta ad avere una stagione cinematografica di 365 giorni?
Diciamo che l'Italia ha già dimostrato di essere pronta per quanto riguarda i blockbuster. "Harry Potter" ha fatto l'incasso più alto della storia della distribuzione cinematografica italiana il primo giorno di uscita e ha chiuso sopra i 20 milioni di euro. Quindi questo ci fa dedurre che, sicuramente, i blockbuster portano le persone al cinema 365 giorni l'anno. L'industria però deve prendere l'impegno di perseguire questa strada anche con i film medio-piccoli. E' chiaramente una fase 2, ma è una fase che dobbiamo assolutamente cominciare ad affrontare. Le due direzioni per far crescere il cinema in Italia sono l'allungamento della stagione cinematografica e lo sviluppo infrastrutturale del Sud. E' chiaro che è il prodotto a fare la differenza ma su questi due temi, l'industria della distribuzione e dell'esercizio devono fare degli sforzi. E noi le nostre responsabilità ce le siamo sempre assunti per primi.
Evoluzione del Marketing. Quanto è importante per voi investire su Internet in Italia?
Diventa sempre più importante ma quello che emerge è che il nostro Paese vive in una fase che chiamerei post-televisiva. Questo non vuol dire che la televisione non è più centrale ma è chiaro che soprattutto per potere dialogare con il pubblico più giovane, con coloro che stanno tra i 18 e i 34 anni, se non tra i 12 ei 34, il media mix ha sempre più valore e fare una buona campagna televisiva non basta più.
A questo proposito. "Il Cavaliere Oscuro" passerà alla storia per la campagna virale più geniale che sia mai stata fatta. Che cosa ne pensa del virale? In particolare rispetto al nostro Paese, che non è preso dai messaggi virali come gli Usa, ad esempio...
Ma credo che stiamo crescendo anche da questo punto di vista in Italia. Ed è chiaro che la crescita di Internet è direttamente proporzionale allo sviluppo del broadband, quindi allo sviluppo di un accesso più facile, più rapido e anche alla crescita di persone che lo utilizzano. E con il passare degli anni ci saranno sempre più persone che utilizzano Internet sotto tutti gli aspetti, se non altro per il motivo che se inizi da giovane poi te lo porti appresso per tutta la vita. E io credo che l'Italia cresce proporzionalmente come sono cresciuti altri Paesi. L'Italia cresce abbastanza velocemente, quello che noi dobbiamo cogliere nel nostro lavoro di comunicazione, è il riuscire a essere coerenti con questa realtà. Perché il vero problema nel mondo della comunicazione è che arrivare prima non è un valore. Noi sappiamo quale è la direzione, sappiamo dove si arriverà, ma se noi arriviamo prima del pubblico non facciamo un buon lavoro perché vuole dire che il pubblico non è pronto a ricevere il messaggio. Quindi la vera sfida di comunicazione è crescere coerentemente con i mezzi di comunicazione. E quindi fare crescere Internet coerentemente con la crescita della Rete nel mercato e della sua capacità recettiva nelle persone. Questo vale anche per i telefonini, o altri mezzi.
Per quanto riguarda il virale di "Il Cavaliere Oscuro", in Italia come è stato recepito?
Sì, direi che ha funzionato molto bene. Chiaramente ha coinvolto soprattutto i grandi fan di Batman ma ci sono ottimi numeri. Anche se ancora i dati definitivi di come è andata la campagna non li abbiamo. Però siamo molto contenti, ogni volta che sviluppiamo attività innovative e interattive su Internet i dati ci dicono che sono attività che possiamo ripetere nel tempo.
Ci sarà un terzo episodio della serie? Nolan non ha ancora risposto...
E' chiaro che c'è un vivo interesse sul portare avanti questa franchise ma è altrettanto chiaro che quando si raggiungono vette così alte ci vuole innanzitutto una storia che funzioni. Quindi io credo che ci sia interesse a farlo ma c'è anche interesse da parte di tutti di non smentire la qualità e la forza degli ultimi due film. Ci vorrebbe un progetto quantomeno forte come gli ultimi due.
Parliamo dell'Imax. Visto che "Il Cavaliere Oscuro" è proiettato anche in sale Imax. Prima lei ci accennava a problemi di sale al Sud. A che punto sta il nostro paese?
Il futuro è il digitale. Mentre non ci sono segnali al momento di crescita strutturale sulle sale Imax, è anche un problema estremamente legato al territorio, di dimensioni e spazi a disposizione dato che l'Imax ha bisogno di grandi spazi... Per me il futuro dell'esercizio in Italia è più digitale che Imax. E non solo in Italia necessariamente. Anche perché ci sono dei problemi di costi molto elevati con l'Imax che non sempre ripagano, mentre il digitale nonostante i costi c'è poi una risposta di qualità talmente elevata che vale tutto l'investimento. Cosa che non si può dire per l'Imax. E questo è un limite.
Personalmente non vedo l'ora di rivedere "Il Cavaliere Oscuro" in Imax, anche all'estero...
E ne vale la pena. Io l'ho visto e vale tutto il viaggio. E' una esperienza incredibile.
Parlando di blockbuster. Questo termine non è sempre sinonimo di successo. Che cosa ci può dire a proposito di come è stato accolto "Speed Racer"?
E' vero quello che lei dice. Non è che se fai un film con tanti soldi ne ricavi altrettanti o molti di più. L'industria cinematografica è una industria tanto affascinante quanto pericolosa. La parte affascinante la dimostra "Il Cavaliere Oscuro", quella pericolosa "Speed Racer". Io credo che sia comunque un progetto di grande qualità, che non è affatto andato bene, in Italia ma anche in altri paesi, che ha proposto al pubblico un film totalmente innovativo perché i Fratelli Wachowski hanno di nuovo fatto qualcosa di assolutamente nuovo. Solo che, se con "Matrix" la serie è diventata un culto, con "Speed Racer" forse, la loro innovazione, è passata inosservata. Insomma i motivi possono essere tanti ma il dato oggettivo è che il pubblico non ha dimostrato interesse per un prodotto, a mio avviso, straordinario. Questo mix incredibile tra un live-action e un cartone animato, non è stato capito e non è stato percepito né l'uno né l'altro aspetto del film, e quindi il pubblico non lo ha scelto.
Effettivamente il talento visionario dei Wachowski è indiscutibile. Tra l'altro la Warner sta realizzando "Ninja Assassin", che vede tra i produttori i fratelli Wachowski...
Sì che tra l'altro sarà diretto da James McTiegue, il regista di "V per Vendetta".
Quanto può essere invece nemico Internet nei riguardi dell'home video?
Internet non è un nemico, la pirateria è un grande nemico. La pirateria è un grande pericolo perché purtroppo consente la possibilità di accedere al nostro prodotto, ai film, a titolo gratuito. Il download illegale, il peer to peer fanno molto male alla nostra industria e bisogna lavorare in più direzioni per fermare questa cosa. Bisogna intervenire da un punto di vista legislativo e quindi cercare delle formule per limitare la possibilità dei pirati di fare come vogliono, quello che accade oggi. E poi bisogna anche lavorare sul fronte culturale, cercando di spiegare sempre di più - direi fin dalla scuola - alle persone che vedere un film scaricato da Internet è come rubarsi una pizza. Il fatto è che oramai è passata la logica che scaricare da Internet non è fare qualcosa di illegale e quindi è fondamentale lavorare sul livello culturale. E' un fenomeno che ci preoccupa, sconfiggerlo oggi ci sembra molto difficile ma limitarlo è sicuramente possibile. Ed è quello che bisogna fare e magari domani troviamo un modo per sconfiggerlo definitivamente. L'esempio del mondo della musica ci è chiaro, è davanti ai nostri occhi, e non vogliamo fare la stessa fine. E l'home video è ancora di più penalizzato dalla pirateria. Perché è una scelta casalinga ed è danneggiata dalla pirateria esattamente nello stesso luogo quindi in maniera ancora più acuta. Però non bisogna distinguere perché noi siamo la stessa industria. Noi produciamo film e che si vedano al cinema o in home video non dobbiamo permettere che la pirateria ci rubi i nostri prodotti. La pirateria fa male all'intera nostra industria perché se danneggia maggiormente l'home video tutta la catena degli investimenti si riduce e tutti ne subiscono le ripercussioni.
Parliamo di qualche titolo del vostro listino. "Star Wars: the Clone Wars"...
E' il ritorno di "Guerre Stellari" come non è mai stato visto perché per la prima volta lo vedremo in animazione. Ed è una animazione importante, molto bella, e ci aspettiamo che un marchio così importante - come quello di Guerre Stellari - possa portare al cinema sia i fan storici, che i figli dei fan storici, comunque un gran numero di bambini che non resteranno delusi. Perché ritroveranno i personaggi della saga e perché questa evoluzione in animazione del percorso di Guerre Stellari è particolarmente attraente. Usciamo il 19 settembre e siamo sicuri per quella data riusciremo a catturare il pubblico, a riportare al centro dell'attenzione della gente, una delle saghe più famose, non solo in Italia ma in tutto il mondo.
A novembre avrete "Body of Lies" di Ridley Scott...
Si chiamerà "Nessuna verità", il film arriverà nelle sale a novembre ed è tratto da un romanzo che uscirà in libreria poche settimane prima con lo stesso titolo del film. Ci aspettiamo molto, perché è una storia piena di azione ma anche una storia che dà una lettura nuova e più semplice - se vogliamo - di quello che sta succedendo in Medioriente. E' una spy-story che beneficia di un regista straordinario e di due attori unici (Leonardo DiCaprio e Russell Crowe) che si confrontano per la prima volta sul grande schermo.
Arriviamo a Harry Potter, capitolo sei, ovvero "Il Principe Mezzosangue" e della vostra scelta di fare uscire l'ultimo capitolo della serie sdoppiandolo con due film...
Partiamo da "Harry Potter e Il Principe Mezzosangue" che uscirà a luglio 2009, in contemporanea mondiale. Siamo convinti che sarà uno straordinario successo e siamo anche curiosi di vedere dove potremo arrivare. Perché la caratteristica principale della franchise di "Harry Potter" è quella di autogenerarsi e autorigenerarsi. Mentre storicamente i film di serie vedono una riduzione, anche se minima, degli appassionati con l'avanzare dei capitoli, "Harry Potter" - grazie all'interazione tra libri, cinema e via dicendo - nel corso degli anni ha visto crescere il suo numero di appassionati. Sappiamo che abbiamo una base solidissima ma siamo curiosi di vedere a che punto siamo con i seguaci della serie. L'ultimo episodio confermo è stato scelto di dividerlo in due film. Credo che la complessità, la lunghezza, la completezza del settimo libro abbiano portato a questa scelta. A noi fa piacere, spero farà piacere anche al pubblico cinematografico, perché il fatto di avere un film in più di "Harry Potter" fa bene all'industria ma fa bene anche al nostro pubblico che potrà vivere questa emozione più a lungo. Un film uscirà a novembre del 2010 e l'ultimo film uscirà a maggio del 2011.
Il nostro preferito è il terzo, quello diretto da Alfonso Cuarón, "Harry Potter e il prigioniero di Azkaban"...
E' sicuramente uno dei capitoli più sofisticati,, più dark, ma per dirvi come è bizzarro il mondo del box office è uno di quelli che è andato meno bene come affluenza di pubblico. Sempre parlando però in un ambito di straordinario successo anche in quel caso.
Anticipazioni del 2009. Cosa ci può dire di "The Curious Case of Benjamin Button"?
Ci aspettiamo molto dal Signor Ben Button perché è una storia incredibile. Realizzata e portata sul grande schermo da autori e interpreti unici, a cominciare dal protagonista Brad Pitt, poi David Fincher e anche Cate Blanchett, sono personaggi che non devo di certo presentarvi io. E' una storia d'amore impossibile e per questo ancora più coinvolgente, ed è la storia di un uomo che fisicamente nasce vecchio che ringiovanisce con il passare degli anni per diventare neonato. Ma cerebralmente il suo percorso è normale quindi la storia d'amore è impossibile perché ad un certo punto si incrocia con la vita normale di una donna e con un uomo che non ha la stessa età. Il mix che si crea è davvero molto particolare. Noi la vediamo come una storia profondamente romantica, coinvolgente, il film uscirà il 6 febbraio 2009 e credo che ci sono tutti i presupposti per poter dire che la gente vedrà qualcosa di completamente nuovo. Anche perché Fincher è un altro di quegli autori che riesce a mettere insieme una capacità autoriale forte con una capacità di comunicare con il grande pubblico.
Altri eventi del 2009...
Quello che voglio segnalare per il 2009 sono le produzioni locali. A cominciare dal nuovo film di Davide Ferrario dal titolo "Tutta colpa di Giuda", ed è un film in cui noi crediamo molto. Poi avremo i diritti del nuovo film di Pedro Almódovar, "Los Abrazos Rotos", altro autore con il quale lavoriamo da un po' di anni e del quale siamo profondamente orgogliosi. Avremo "Arrivano i Mostri", una commedia che prende le mosse dalla commedia "I Mostri" di Dino Risi e che tornerà a giocare sui vizi e sulle virtù di noi italiani. E infine avremo un film con Carlo Verdone che uscirà nel secondo semestre del 2009, del quale non possiamo ancora parlare ma lavorare con un autore così importante sarà motivo - oltre che di orgoglio - di riconfermare anche quanto ci impegnamo per il cinema italiano.
Per l'acquisizione della New Line da parte di Warner... "Lo Hobbit" sarà vostro quindi...
Non se ne parla ancora. Quello che posso dire è che noi, una volta esauriti i deal che sono già stati siglati in giro per il mondo dalla New Line per la distribuzione dei propri film, noi ci prenderemo cura dei loro prodotti.


NOTIZIE
Intervista a Nicola Maccanico
Il Vice Direttore Generale e Direttore Marketing della Warner Bros. parla del grande successo di "Il Cavaliere Oscuro" e rivela i titoli di punta che vedremo: dal ritorno di Harry Potter, al nuovo film di Almodovar, passando per Dicaprio e Brad Pitt.

15.09.2008 - Autore: Pierpaolo Festa