NOTIZIE

Intervista a Giampaolo Letta

L'amministratore delegato e vicepresidente di Medusa, che ha appena portato a Venezia ben quattro titoli, annuncia tanti film che vedremo nei prossimi mesi. Dalle divertenti commedie, al noir con Favino e la Bellucci, fino al colossal di Tornatore.

Giampaolo Letta

15.09.2008 - Autore: Pierpaolo Festa
Dottor Letta, la Medusa ha presentato alla Mostra del cinema di Venezia ben quattro titoli. Oggi, registi e produttori continuano a lanciare i loro film in occasione dei festival che possono essere grandi vetrine mediatiche. Quanto secondo lei questo è importante?
A Venezia c’è stata una presenza Medusa che ci ha reso felici e orgogliosi. Siamo molto contenti ed è una grande responsabilità. Un Festival può comunque costituire delle occasioni di presentazione dei film molto particolari e molto importanti. Ovviamente non si può generalizzare perché, è ovvio, ci sono film e film. Per alcune pellicole c’è un carico di aspettative che è fonte di rischio, di tensione e di nervosismi. Come sempre capita. Per i film “meno attesi” o magari opere prime o di autori che ancora devono affermarsi l’attenzione che genera un Festival è molto importante ai fini commerciali e distributivi.

Il Festival di Cannes si è riaperto al cinema italiano, Venezia lo ha seguito. Cosa succederà alla Festa del Cinema di Roma?
Il presidente Gian Luigi Rondi ha detto che ci sarà un’attenzione particolare al cinema italiano. Tutto quello che sta succedendo non è una sorpresa è l’effetto di un’inversione di tendenza che si è manifestata da 7/8 anni a questa parte. Una cosa altamente positiva che lascia ben sperare per il futuro. Su Roma è ancora difficile stabilire tutti i film presenti, vedremo presto…

Secondo lei quanto, ancora oggi, la critica sui giornali può influire sugli incassi di un film?
La critica svolge ancora una funzione importante e può esercitare un orientamento che ha risvolti commerciali su un certo tipo di pubblico. Parliamo, ad esempio, dei cosiddetti “film d’autore” indirizzati ad un pubblico che compra i giornali e legge anche le pagine dello spettacolo. Comunque è una responsabilità importante: ci sono dei film che grazie ad un buon responso della critica hanno avuto un buon responso di pubblico, legato a ciò c’è anche il passaparola che produce un buon risultato. Allo stesso tempo se la critica è negativa, può chiaramente determinare un insuccesso del film. Non bisogna scordarsi che il giudizio di un critico è comunque personale. Basta comprare due giornali e leggere due diverse critiche di film. È legittimo che uno esprima la sua opinione. Il limite deve essere secondo me, quando si va nel tecnico, che è un giudizio ancora più personale. È importante che il lettore sappia che quello è anche un punto di vista. Quando questo viene scambiato per un giudizio assoluto può essere pericoloso.

Quanto è importante per la Medusa lanciare un prodotto, investendo su internet?
Lo sta diventando sempre di più, perché è un mezzo che, passate le ubriacature iniziali di dieci anni fa, ha fatto un bagno di umiltà e negli ultimi anni sta crescendo rapidamente. Soprattutto per certi tipi di film, orientati ad un pubblico giovane. Oggi i giovani purtroppo non leggono i giornali e stanno molto su internet. Anche la promozione su internet e le attività di marketing in rete sono diventate molto importanti e lo saranno sempre più nei prossimi anni.

Quanto la pirateria incide sull’affluenza del pubblico nelle sale?
Tantissimo ed è difficile quantificarlo. Qualcuno ha fatto un calcolo che risulta pari al 30% . Questo può essere un valore realistico… ed è tantissimo! È un danno enorme, ci sono alcuni strumenti legislativi che purtroppo non vengono applicati. È un problema che sebbene non si risolve dall’oggi al domani, va affrontato con ancora più forza e vigore perché rischia seriamente di mettere a repentaglio l’industria dell’audiovisivo. La pirateria ha rivoluzionato totalmente il mondo della musica, che ne è uscito con le ossa rotte. Quegli scenari adesso sono totalmente mutati rispetto a 10 anni fa e sul cinema il rischio che succeda la stessa cosa è molto alto, ma con conseguenze molto più gravi.

Quest’anno, con grande coraggio avete distribuito un film tipicamente natalizio in estate. Stiamo parlando di “Un’estate al mare” di Carlo Vanzina. Siete contenti dei risultati ottenuti?
Assolutamente sì, siamo molto contenti di tutta l’operazione. I risultati positivi ci hanno dato ragione. È stato un tentativo ed abbiamo aperto la strada per ricreare l’abitudine del pubblico di andare al cinema. È inutile dire: “il pubblico a giugno/luglio non va al cinema”, forse non ci va perché non ci sono i film! Allora da una parte vengono distribuiti i grandi film americani spettacolari (tipo "Il Cavaliere Oscuro"), dall’altra bisogna fare dei tentativi anche con film italiani di un certo tipo. Pellicole comiche che si avvicinino di più al cinema natalizio: secondo noi questa poteva essere la strada giusta. È stato un primo tentativo che ha avuto un ottimo riscontro e che ripeteremo anche l’anno prossimo.

Per quanto riguarda la vostra attività di produzione, cosa può dirci al riguardo?

Il nostro progetto più importante è “Baarìa – La porta del vento” diretto da Giuseppe Tornatore. È un kolossal ed è una coproduzione internazionale: ci sono partner stranieri e sono previste vendite a livello internazionale. Questo è il prototipo di intenta nazionalizzazione del film e della società. Capita ogni tanto, abbastanza raramente, di fare co-produzioni di film italiani che vanno all’estero. Il caso di “L’infeldele Clara” di Roberto Faenza che è una co-produzione con la Repubblica Ceca. All’inverso, quest’anno avremo il film di Costa Gavras, una pellicola francese co-prodotta con l’Italia da parte di Medusa. Sicuramente la coproduzione internazionale è un campo dove si può lavorare di più

Parliamo un po’ del listino Medusa 2008/2009 e dei film che vedremo…
A parte le uscite veneziane che usciranno in contemporanea o a ridosso del Festival, ci sarà “Vicky Cristina Barcelona”, il nuovo film di Woody Allen che uscirà il 17 ottobre.  Poi avremo un “poker italiano”: tre commedie e un drammatico. Da una parte "No Problem" di Vincenzo Salemme (esce il 10 ottobre), "La fidanzata di papà" di Enrico Oldoini con Massimo Boldi (14 novembre) e "Il Cosmo sul Comò" di Marcello Cesena con Aldo Giovani e Giacomo (19 dicembre). Dall’altra avremo il drammatico “L’uomo che ama” (24 ottobre) diretto da Maria Sole Tognazzi, con Pierfrancesco Favino, Monica Bellucci e Ksenia Rappaport.

E nel 2009?
L’anno prossimo ci sarà “Baarìa – La porta del vento”, il cui budget si aggirà intorno ai 20 milioni di euro. Avremo anche il nuovo film di  Ficarra e Picone, quello di Michele Placido sul ‘68. Ci sarà anche “Questo piccolo grande amore”, ispirato dall’album di Baglioni. Il nuovo film di Federico Moccia, uno diretto da Gabriele Muccino che potrebbe essere un film italiano, coprodotto da Medusa e Fandango. In questi giorni stiamo tenendo d'occhio i programmi futuri di Gabriele.

 

FILM E PERSONE