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Film.it intervista Pierfrancesco Favino

In "Angeli e demoni" il suo personaggio recluta Robert Langdon (Tom Hanks) per una delle più pericolose missioni sul territorio romano. Abbiamo incontrato l'attore per parlare di questa sua terza, importantissima, esperienza americana.

Angeli e demoni Pierfrancesco Favino  4

13.05.2009 - Autore: Pierpaolo Festa
È lui l’eroe italiano di “Angeli e demoni”, Pierfrancesco Favino che nel film di Ron Howard interpreta il comandante Olivetti, l’uomo che ha l’idea di reclutare Robert Langdon (Tom Hanks) nel momento in cui il Vaticano è sotto attacco. Nel film lo vediamo fianco a fianco con Hanks, mentre sfrecciano in auto sulle strade di Roma alla ricerca della setta degli Illuminati.



Ho imparato tantissimo da Tom Hanks – ci racconta Favino - per prima cosa che è un essere umano. Sa che quello che fa è un privilegio e per questo non si comporta mai come una superstar: questa è stata una grande lezione. E ho anche ammirato la sua abilità di rimanere focalizzato e rilassato allo stesso tempo. Il 50% delle sue battute sono spiegazioni: è lui il personaggio che ci guida attraverso i misteri del Vaticano e quindi deve spiegarlo. Questa è una cosa difficilissima per un attore e Tom riesce perfettamente ad essere credibile”.



Avete girato in parte a Roma, tu sei l’unico italiano tra i personaggi principali, quali consigli hai dato a Hanks e alla troupe sulla tua città?
Gli mostravo la città e gli dicevo: “perdetevi e, nel momento in cui vi perderete – allora comincerete a conoscere Roma. Non fatevi prendere dal panico e non pensate che Roma è come Los Angeles. Quindi, se vi siete persi, andate al bar, rilassatevi con un caffè. Prendetevela calma e comincerete a capire".



Com’è andata con Ron Howard?
La prima cosa che ho scoperto su Ron Howard è che si pronuncia Rici e non Richi Cunningham, e nel vederlo all'opera, ti rendi subito conto che anche lui è un attore. Ron è una persona generosa e gentile.



Cosa ne pensi di tutte queste controversie che scaturiscono dai libri di Dan Brown?
Posso immaginare che per le persone che hanno una vita secondo regole precise non sia facile accettare che gli americani arrivino a girare un film del genere o a raccontare certe storie. Personalmente non ne so nulla di antimateria o preti cattivi, non li ho mai visti! Credo che la fede sia basata sui dubbi, altrimenti diventa scienza. Il mondo cambia continuamente e la Chiesa è imperfetta, proprio perché l’uomo è imperfetto.



È il tuo terzo blockbuster americano, pensi di trasferirti in America adesso?
Assolutamente no! Vivo a Roma e non penso affatto di lasciarla. Adoro Los Angeles, però penso che se ho qualche abilità è quella di essere un attore italiano. Non avrebbe senso a 40 anni trasferirmi oltreoceano per provarci a Hollywood. Da una parte è vero che il mondo sta cambiando e uno come me potrebbe benissimo essere un newyorchese, ma il cinema cambia lentamente e non è ancora pronto. 

"Angeli e demoni" arriverà sui nostri schermi dal 13 maggio, distribuito dalla Sony Pictures.

Per saperne di più:
Il nostro speciale su film
L'intervista a Tom Hanks e Ron Howard
Tre domande a Dan Brown
L'intervista a Ewan McGregor
Il trailer e la fotogallery del film

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