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Emir Kusturica
Emir Kusturica

09.05.2001 - Autore: Adriano Ercolani
Emir Kusturica è stato in Italia per presentare il suo nuovo film, il documentario Super 8 Stories, e per esibirsi con la sua Non Smoking Band, che è anche protagonista del lungometraggio. In questa intervista, organizzata dal distributore italiano Domenico Procacci (Fandango Film), il regista parla della sua visione della musica, del cinema e del loro futuro.
E\' venuto prima linteresse nel documentare i concerti o quello nel parlare della propria famiglia?
E.K. \"La storia di questa band ha molto a che fare con la famiglia; lidea principale che ha portato alla nascita del gruppo era il mio desiderio di far uscire mio figlio da Belgrado mentre la città veniva bombardata. Era molto difficile andarsene, ed oltretutto Stribor non voleva; così ho usato la musica per spingerlo a venire via. Lidea principale di Super 8 Stories non è quella di promuovere una band e la sua musica, ma piuttosto di far vedere un gruppo di dieci persone che vivono insieme come una famiglia. Il film parla di musicisti che non sono professionisti - ognuno ha un altro lavoro - che non lottano per diventare delle star, ma suonano ai funerali e ai matrimoni. Il pubblico che li vede suonare capisce subito che si tratta di persone che vogliono utilizzare la musica per comunicare emozioni spontanee, e non per diventare famosi: precisamente di questo parla il film. Ovviamente un altro dei temi presenti è la mia passione per la musica, cosa che già avevo evidenziato in passato: a dire il vero, un po mi ha spaventato guardare indietro e vedere quanti anni sono passati, ad esempio, da Dolly Bell (Ti ricordi di Dolly Bell?, 1981, ndr)\".
Nel film ce una scena in cui litiga con suo figlio. Si tratta di realtà o è una messa in scena?
E.K.\"Tutto nel film è reale. Io non lavrei mai inserita se non ci fosse un profondo rapporto damore con Stribor. Certo, una relazione tra padre e figlio è sempre una questione molto complessa, ma se alla base cè un grande affetto allora tutti i contrasti e i conflitti possono essere risolti\".
Qual è la differenza tra girare un documentario ed un film di finzione?
E.K. \"Nel girare un documentario non è importante tanto il dirigere, il regista, quanto la forza del materiale che si sceglie. Tutto quello che vedete nel film è assolutamente realtà; quello che ho fatto è stato semplicemente trovare unarchitettura per organizzare efficacemente questo materiale\".
Qual è per lei il piacere maggiore nel fare cinema?
E.K. \"Le persone con cui lavoro. Mi piace soprattutto vivere insieme agli altri esperienze emotive, e poi raccontarle attraverso il linguaggio del cinema e della musica\".
Cosa ne pensa dei film musicali?
E.K. \"Il problema di questo tipo di film è che i due mezzi di comunicazione (musica e cinema) sono molto vicini. Perciò fare un film musicale è tanto difficile quanto farne uno che parli di cinema. Molti di questi film hanno lunico scopo di promuovere i musicisti, e sono rivolti soltanto al mercato. Per questo falliscono, almeno a livello artistico\".
Quali sono le sue influenze musicali?
E.K. \"Se dovessi scegliere i miei gruppi preferiti, direi senza dubbio i Clash, Celentano e gli urlatori, oppure i Sex Pistols, che per me sono grandi quando re-interpretano una certa melodrammaticità della musica americana in modo leggero e dissacratorio. In un certo senso è la stessa cosa che tentiamo di fare noi con la band. Quello che era importante del punk era che riusciva a spingere le persone verso la loro unicità. Nel film che Julian Temple ha dedicato ai Sex Pistols, Oscenità e Furore, il gruppo afferma che il loro maggior piacere nel fare musica era di vedere la gente che mostrava una precisa personalità distinta dagli altri. Ascoltare My Way di Sinatra cantata da Sid Vicious crea in me una specie di spiazzamento terapeutico, che mi scuote dalla tristezza quotidiana. Questa è davvero arte contemporanea, quella che sta scomparendo e a cui io vorrei restituire soprattutto generosità\".
Pensa che Super8 Stories possa uscire nei paesi della ex-Jugoslavia?
E.K. \"Certamente. Credo che la Slovenia labbia già comprato, e verrà proiettato a Belgrado in Settembre\".
Dove sta andando il cinema contemporaneo?
E.K. \"Ho limpressione che questa grande quantità di film stupidi sarà presto rimpiazzata da un cinema più interessante\".
Può menzionare alcuni film stupidi?
E.K. \"E perfettamente inutile, li conoscete già tutti... non è comunque un problema di nazionalità. Se ad esempio il pubblico ultimamente è rimasto così colpito dalle emozioni non convenzionali che trasmette la musica cubana, perché ciò non dovrebbe accadere anche nel cinema? Ma forse la mia è solo unidea utopistica...\".
Il cinema ormai si fa con diversi formati, dalla pellicola al digitale. Quale è il futuro del mezzo secondo lei?
E.K. \"Credo che la capacità del digitale di poter girare dei film con pochissimi mezzi cambierà radicalmente il cinema. Il problema sta nel vedere quanto la politica censoria degli Studios potrà essere aggirata da questo nuovo modo di fare cinema, in linea con le nuove esigenze degli autori. Il punto fondamentale comunque è: i produttori e gli autori sono veramente interessati a fare del cinema che risvegli il pubblico e gli proponga tematiche su cui riflettere, oppure il loro unico obiettivo è quello di creare dei consumatori? Se confrontate i film di Frank Capra con prodotti simili offerti adesso dagli Studios, si nota unincredibile svalutazione della qualità del film. Se il digitale verrà dato attivamente in mano ai giovani, loro potranno fare delle opere molto migliori di quanto facevamo noi in passato. Per quanto mi riguarda, io preferisco rovinare il digitale e migliorare il super8 (ride).
Cosa ne pensa del cinema e della musica trasmessi attraverso Internet?
E.K. \"Ne sono terrorizzato. Quando ad un concerto o in una sala cinematografica assisti ad uno spettacolo, vieni coinvolto anche dalle emozioni di chi ti sta accanto, mentre davanti ad un computer sei solo. Può darsi che il futuro sia Internet, ma non è la mia scelta\".
Quali sono i suoi progetti futuri per un lungometraggio?
E.K. \"Ho abbandonato il progetto tratto da Dostoevskji. Sto lavorando ad una magnifica storia, che sarà una co-produzione tra Italia, Germania e forse anche Francia; le riprese dovrebbero cominciare a Gennaio e dovrebbero essere effettuate in Europa, più precisamente nei Balcani, sempre che vengano considerati ancora Europa...\".
Che tipo di storia sarà?
E.K. \"Naturalmente una storia damore, come sempre...\".
Lidea di farsi presentare al pubblico come il Sergio Leone della chitarra è sua o della voce solista della band?
E.K. \"E mia. Ovviamente si tratta di uno scherzo. Sergio Leone per noi è un eroe, è il Joe Strummer del cinema!\".