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Claudia Cardinale, dalla savana con furore

La nostra intervista all'attrice, sensuale voce narrante di "African Cats", documentario sulla vita nella savana targato Disneynature

Claudia Cardinale

21.07.2011 - Autore: Alessia Laudati
Leonesse e leoni come esseri umani, esseri umani come leonesse e leoni. Comincia con questa equazione “African Cats”, documentario dal respiro animalesco che racconta le avventure nella savana africana di leoni, leonesse, ghepardi, nel ruolo di padri custodi del branco, madri coraggiose, figli fragili, tutti oggetti e soggetti dell’eterna lotta tra sopravvivenza e morte, protezione del nucleo famigliare e garanzia della vita stessa che prosegue attraverso i cuccioli di ogni specie.

African Cats

Disneynature, ritorna per la terza volta dopo “Earth” del 2009 e “Oceans” del 2010, ad osservare da vicino la natura con l’aiuto di esperti filmmakers  e mostrando, nello scorrere delle immagini, un respiro universale che abbraccia uomini e animali in analogie inquietanti più che in differenze sostanziali. I felini di “African Cats”, liberi nella Riserva Nazionale di Masai Mara in Kenya, sono stati filmati dalla troupe per due anni e mezzo e il prodotto finale è vivido, quasi bruciante nella vicinanza umana al mondo naturale e alle sue leggi a volte estremamente dure e imperscrutabili. La natura si esprime sullo schermo con la voce di un’inedita narratrice, Claudia Cardinale, che con lo stesso tono profondo e dolce del documentario, caratterizzato da un leggero accento francese profumato di esotismo, ci racconta in esclusiva dell’esperienza di narratrice, della sua brillante e longeva carriera e di un ricordo personale legato al grande regista Mario Monicelli.  

Signora Cardinale ci racconta la sua prima volta di narratrice fuori campo e l’esperienza di “African Cats”?
E’ stata la mia prima volta come voce narrante ed essendo nata in Africa sono molto legata e rispettosa della natura e degli animali. Sono rimasta incredibilmente colpita dal lavoro dei registi del documentario e dal risultato finale, questi felini sembrano umani e sono stati ripresi da vicino in maniera sorprendente. E’stato strano doppiare un uomo, (Samuel L. Jackson nella versione originale, N.D.R.), ma d’altronde ho una voce molto maschile e spesso al telefono mi scambiano per un maschio (ride divertita). Il primo che mi ha dato una voce è stato Federico Fellini in “”, prima venivo sempre doppiata perché non parlavo bene l’italiano.

African Cats

Nel documentario sono protagonisti i felini e temi come la maternità, e la conservazione della specie, lei cosa pensa della famiglia e in quale personaggio si è in qualche modo identificata?
E’ importante difendere gli animali, io non amo la caccia e mi sono sentiva vicina al personaggio di Mara, la leonessa cucciola solitaria. Volevo fare l’esploratrice da giovane e sono sempre stata disinvolta e amante degli animali, una volta durante le riprese di “Il circo e la sua grande avventura” di Henry Hathaway, sono entrata persino nella gabbia dei leoni.  D’altronde ho un interpretato un personaggio dallo stesso nome in “La ragazza di Bube” di Luigi Comencini e la piccola leonessa Mara non poteva non ricordarmi quell’esperienza.

Quali sono i suoi progetti futuri?
Sono sempre in viaggio, mi sposto in continuazione, ho girato un film ad Istanbul (“La signora Enrica” di Alì Ilhan) e tornerò presto in Italia a girare un film nel Sud del quale però non posso ancora svelare nulla.

Visto che tornerà presto a girare in Italia cosa ne pensa del cinema italiano contemporaneo?

Io adoro il cinema italiano, mi sento italiana, ma qualcosa sta cambiando e questo mi dispiace. Arrivano pochi film italiani in Francia e questo mi addolora, ne vorrei vedere di più. Prima c’erano le coproduzioni adesso non se ne fanno quasi più. Credo anche fermamente che i giovani devono essere aiutati ad emergere.

Claudia Cardinale e Mario Monicelli sul set de Le fate

Un ricordo personale del regista Mario Monicelli con il quale ha lavorato in uno dei suoi primi film, “I soliti ignoti” e scomparso da meno di un anno…

Ho un ricordo bellissimo di Mario, l’ho incontrato prima che scomparisse alla Cinemateca di Bercy dove vado spesso, io ero tra il pubblico e lui era ospite e a un certo punto ha esclamato: “sta qui quella che ha cominciato con me!”. Mario è stata una persona eccezionale, un uomo di grande ironia.  
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