
Zack Snyder: i suoi film dal peggiore al migliore

Zack Snyder: il meglio e il peggio del suo cinema
Per alcuni è un visionario, per altri uno che copia. Alcuni lo chiamano genio, altri cialtrone. Una cosa è certa su Zack Snyder: è uno che non passa inosservato. Negli ultimi dieci anni è diventato uno dei nomi di riferimento nel mondo dei cinecomics hollywoodiani. Con 300 e Watchmen ha adattato due titoli leggendari dei comics. E da qualche anno ha preso le redini del neonato universo cinematografico DC Comics.
Ma di certo c'è anche che Snyder è un regista discontinuo, capace di punte alte ma anche di, passateci il termine, boiate senza appello. In attesa di scoprire se Justice League cadrà nella prima o nella seconda categoria, andiamo a ritroso nel cinema di Snyder, stilando una classifica dei suoi film dal peggiore al migliore. Seguiteci...
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L'uomo d'acciaio (2013)
E partiamo proprio da L'uomo d'acciaio. Perché è il peggiore film di Snyder? Perché è il peggiore film di Superman concepibile. Il regista non ci ha neanche provato a piegare il suo stile all'eroe rosso e blu (e anzi scopiazza di brutto J.J. Abrams). Il boy scout per eccellenza diventa così un cupo e tormentato bambinone, sperduto in un mondo cupo e tormentato. Colori smorzati, faccette piene di rabbia (pessima direzione d'attori? Certo. Ma anche la scelta di Henry Cavill si è rivelata un flop), tradimenti a destra e a manca del canone (e non di quelli intelligenti, proprio di quelli che ti fanno arrabbiare). Eppure il film è andato bene e ha aperto a Snyder le porte della DC.

Sucker Punch (2011)
Chiariamo subito: Sucker Punch è un disastro. Davvero l'estetica tamarra di Snyder senza alcun filtro o controllo, tanto ingombrante da affossare la storia. Tutto stile e niente sostanza. Allora perché sta sopra a L'uomo d'acciaio? Perché per lo meno è un film originale che non pesta i piedi a nessuno!

Il regno di Ga'Hoole: La leggenda dei guardiani (2010)
E fu così che, dopo aver diretto Watchmen, Snyder stupì tutti uscendosene con un film d'animazione. Il regno di Ga'Hool: La leggenda dei guardiani non sarà certo epocale o imperdibile, ma almeno è visivamente elettrizzante e ha i suoi momenti. Chissà... magari darsi all'animazione potrebbe essere una vera svolta di carriera per Snyder.

Batman v Superman: Dawn of Justice (2016)
Fondamentale tassello nell'universo espanso DC, scontro epocale atteso da decenni. Sì, ok, ma... Di certo Batman v Superman ha dei momenti altissimi: l'incipit con le origini di Batman narrate in maniera impeccabile, ad esempio, oppure la scena di Bruce Wayne che corre per Metropolis durante la battaglia tra Superman e Zod. E poi c'è da ammettere che la scelta di Ben Affleck nei panni di Batman si è rivelata un inaspettato successo. Batman v Superman ha una grande ambizione, ma è comunque un grande casino dall'inizio alla fine. Snyder ha difficoltà a tenere insieme i pezzi di un cosmo troppo vasto per un solo film, si dilunga troppo su alcune cose e ne liquida altre in pochi secondi (lo scontro vero e proprio tra i due eroi, per dire). E sbaglia Superman ancora più di prima. Ciononostante, gli diamo una sufficienza stirata a confronto con i film precedenti.

300 (2006)
Il film più celebre di Zack Snyder è anche un onesto adattamento di una storia di Frank Miller che ha fatto epoca. Prendendo il fumetto 300 come storyboard in più punti, Snyder ha lanciato (insieme a Sin City di Robert Rodriguez e Miller stesso) la moda dell'adattamento paro paro dei fumetti al cinema. Qui funziona tutto abbastanza bene, e ci sono dialoghi e scene che si sono imposti nella memoria collettiva ("THIS! IS! SPARTA!"). Ma è davvero tutto talmente "rubato" dalle tavole di Miller che parlare di regista visionario è un po' blasfemo. Però è innegabile che sappia quello che vuole e lo sappia realizzare.

L'alba dei morti viventi (2004)
L'esordio al lungometraggio di Zack Snyder resta ancora oggi uno dei suoi film migliori e uno dei migliori remake horror in assoluto. Consapevole di non potersi nemmeno avvicinare alla statura di Zombi di Romero, con L'alba dei morti viventi Snyder ibrida gli zombie classici con i rabbiosi veloci di Danny Boyle (28 giorni dopo). E crea un horror dal grande ritmo, nichilista, senza speranza dall'inizio alla fine. E senza fronzoli: i suoi ormai abusati ralenti qui sono completamente fuori dall'equazione.

Watchmen (2009)
Considerato per molti anni non realizzabile, Watchmen era un po' il Graal degli adattamenti fumettistici. L'opera originale di Alan Moore e Dave Gibbons è un romanzo per immagini di rara profondità, e ovviamente Snyder se ne perde un po' per strada. Ma la scelta di adattare il fumetto con enorme fedeltà è stata, stranamente, quella giusta: siccome il materiale è talmente buono da funzionare da sé, Snyder si limita ad aggiungerci un livello di goduria visiva e una precisione chirurgica nella costruzione storica di questi anni '80 alternativi. L'impegno è evidente, così come il divertimento di Snyder. C'è qualche ralenti di troppo e una certa pesantezza a tratti, ma il finale è persino meglio di quello originale e Watchmen, dunque, si assesta senza alcun dubbio in cima alla nostra classifica.