
Top 20: I migliori film del 2014

I film più belli dell'anno in ordine alfabetico
La redazione di Film.it tira le somme sulla stagione cinematografica appena arrivata al capolinea. Ecco i 20 titoli più belli visti in Italia da gennaio a dicembre 2014. In ordine alfabetico.

L'amore bugiardo - Gone Girl (USA, regia di David Fincher)
David Fincher al suo meglio in un thriller che non è realmente un thriller. Il modo in cui ci fa cadere in trappola per poi deviare e partire per la tangente è ciò che ci fa amare il cinema.
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Boyhood (USA, regia di Richard Linklater)
E poi ci fu Boyhood. Il cinema di formazione non sarà mai più lo stesso dopo quello che è senza dubbio il coronamento della carriera di Richard Linklater. Un'opera mastodontica che è allo stesso tempo classica e sperimentale. Come lo sono i più grandi film.
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Il capitale umano (Italia, regia di Paolo Virzì)
Il "noir" di Paolo Virzì non solo è la più grande prova della versatilità del regista, ma anche il campione italiano della stagione. Il nostro miglior film.
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Due giorni, una notte (Belgio, regia di Jean-Pierre e Luc Dardenne)
Marion Cotillard musa dei Dardenne in uno dei capolavori dell'anno. "Una bomba emotiva, la cui forza esplosiva fa luce sul vero nemico di questi nostri tempi: noi stessi in preda alle nostre paure".
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The Equalizer - Il vendicatore (USA, regia di Antoine Fuqua)
Denzel Washington conta i secondi con cui sistemerà un intero clan di gangster russi. E lo spettatore viene travolto da un ritmo e da un modo di fare azione alquanto insolito nell'era dei Transformers. Il suo vendicatore è reazionario, cattivo ma soprattutto dannatamente divertente.
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Godzilla (USA, regia di Gareth Edwards)
Dopo un tentativo malriuscito di adattare Godzilla in America, Gareth Edwards fa centro con un blockbuster cupo e serissimo, ma allo stesso tempo incredibilmente divertente. E stavolta aspettiamo davvero con ansia il sequel.
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Grand Budapest Hotel (USA, regia di Wes Anderson)
Wes Anderson è accusato spesso di riciclarsi, ma Grand Budapest Hotel è un'opera che mette i suoi più consumati tratti stilistici a servizio di una storia toccante e ben raccontata, dove i personaggi sono ben più che burattini e dove lo stile è importante quanto il plot.

Guardiani della galassia (USA, regia di James Gunn)
Il più grande incasso della stagione americana, e meritatamente. Il Marvel-film di James Gunn si abbevera alla stessa fonte delle grandi avventure per ragazzi anni '80, rende loro omaggio ma allo stesso tempo è modernissimo.
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Lei (USA, regia di Spike Jonze)
La fantascienza può essere Godzilla, ma anche qualcosa di molto più piccolo e intimo come Lei di Spike Jonze. Tutti ne hanno lodato la storia d'amore, ma c'è anche un tocco di sci-fi distopica che non guasta.
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Locke (Regno Unito, regia di Steven Knight)
Piccolo grande film. Originale, tesissimo, retto interamente sulle spalle di Tom Hardy, duro che questa volta diventa vulnerabile. Lo spettatore percorre con lui un centinaio di chilometri, un percorso tanto intimo quanto epico. Le sue lacrime e il suo modo di affrontare a testa alta i problemi più grandi della sua vita non saranno dimenticate.
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Maps to the Stars (Canada, regia di David Cronenberg)
Cronenberg scatena l'apocalisse e la fa partire proprio dal cuore di Hollywood. "Nelle mani del regista L.A. diventa Hell A".
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Mommy (Canada, regia di Xavier Dolan)
Lo si potrebbe definire "il film rivelazione dell'anno", ma non è così semplice. Sono ormai anni che Xavier Dolan gira un film dopo l'altro e quest'ultimo è diventato quello più fortunato che ha fatto il giro del mondo. Struggente e a tratti poetico, Mommy è certamente una vera esperienza cinematografica.
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Mud (USA, regia di Jeff Nichols)
Avrà anche vinto l'Oscar con Dallas Buyers Club, ma Matthew McConaughey è altrettanto bravo e intenso in Mud, opera terza dell'autore di Take Shelter, Jeff Nichols. Un moderno Tom Sawyer sulle sponde del fiume Arkansas.
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Nymphomaniac - Vol I e Vol II (Danimarca, regia di Lars Von Trier)
La provocazione mastodontica di Lars Von Trier contiene almeno un paio di scene tra le più memorabili dell'intera stagione cinematografica. Su tutte quella di Uma Thurman nei panni della moglie tradita. E poi quella con Charlotte Gainsbourg pronta a fare sesso con due uomini... finché qualcosa va storto.

The Raid 2 (Indonesia/USA, regia di Gareth Evans)
Uscito da noi solo in home video, The Raid 2 è un più che degno sequel del cult di Gareth Evans e sfoggia alcune delle sequenze action e di arti marziali più intense mai viste. Una gioia per tutti i fan del vero cinema d'azione.

Lo sciacallo - Nightcrawler (USA, regia di Dan Gilroy)
Cinema americano al suo meglio. Teso come un film di Michael Mann, coraggioso come pochi prodotti americani in circolazione. Jake Gyllenhaal continua a essere uno degli attori più interessanti in circolazione.
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Si alza il vento (Giappone, regia di Hayao Miyazaki)
La summa di una carriera, il capolavoro finale del più grande genio dell'animazione giapponese. Hayao Miyazaki si congeda così, con il biopic di un suo eroe d'infanzia che in fondo parla di lui stesso.
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Snowpiercer (Corea del Sud, regia di Bong Joon-ho)
Il debutto in lingua inglese di Bong Joon-ho è un film bizzarro, totalmente coreano nel tono e nella costruzione di intreccio e personaggi quanto è occidentale nella messa in scena. Un ibrido esaltante, con almeno una sequenza da antologia.
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Solo gli amanti sopravvivono (Regno Unito, regia di Jim Jarmusch)
Vampiri hipster, chitarristi e collezionisti di vinili. Jim Jarmusch racconta il mondo dei non morti finalmente con il giusto humour e con una perfetta dose di vero romanticismo.
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The Wolf of Wall Street (USA, regia di Martin Scorsese)
Insieme al film dei Dardenne ecco l'altro capolavoro dell'anno. Il grande ritorno di Martin Scorsese che gira uno dei film più interessanti della sua carriera. Memorabile e bellissimo tanto quanto Casinò e Quei bravi ragazzi. Leonardo DiCaprio per una volta vira dai soliti ruoli e ci dimostra, scena dopo scena, il grandissimo lavoro svolto per interpretare Jordan Belfort.