
Sangue e horror: dieci film che hanno fatto scappare il pubblico

Raw: ecco gli horror che hanno fatto scappare il pubblico dalle sale
Una protagonista devota vegetariana viene costretta a mangiare il fegato di un coniglio. Crudo. Il giorno dopo si sveglia con un appetito che non aveva mai provato prima: quella strana voglia di mangiare carne umana.
Presentato ai Festival di Cannes e Toronto, Raw è l'opera prima della francese Julia Ducournau. Un horror che ha lettermente "steso" alcuni spettatori a causa delle sequenze di cannibalismo. In Canada sono arrivati perfino i paramedici in sala per prendersi cura di chi si era sentito male, aveva vomitato o era svenuto.
In attesa di vederlo nei cinema nel 2017, partiamo da questo titolo per esplorare quei film dell'orrore che hanno fatto scappare il pubblico dalle sale. Quegli stessi titoli che richiedono tanto stomaco e che mettono a dura prova la capacità di tolleranza dello spettatore.
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The Human Centipede (2009)
Torture, esperimenti con cavie umane e coprofagia. Ci vuole uno stomaco di riserva per sopportare il buon horror The Human Centipede. In molti sono scappati dalla sala. E sono stati i più fortunati, dal momento che ci sono stati casi di spettatori che hanno vomitato su chi era seduto di fronte.
Il regista Tom Six si è superato con i due sequel del film: il secondo capitolo, in particolare, non solo è difficile da guardare ma vi metterà di pessimo umore per giorni e giorni.

Antichrist (2009)
Anche qui, in molti sono andati via dalla sala, e alcuni si sono sentiti male davanti alle scene brutali di Anthchrist, l'horror di Lars Von Trier in cui la macchina da presa del regista danese si assicura di inquadrare per bene le parti intime dei protagonisti per poi torturarle!

Martyrs (2008)
Qualcuno è svenuto, qualcun altro ha vomitato, e naturalmente molti hanno lasciato la sala. E' successo con Martyrs, il revenge movie conosciuto come "uno degli horror più violenti del nuovo millennio".
La storia è quella di due donne pronte a vendicarsi di chi ha abusato di loro. Dietro la macchina da presa il regista Pascal Laugier che ha incluso anche la celebre sequenza in cui vediamo una donna con una maschera addosso (foto sopra): quando le viene tolta, le staccano anche parte dello scalpo.

Le colline hanno gli occhi (2006)
Platee che si dimezzano nel bel mezzo della proiezione. E' successo anche con il remake de Le colline hanno gli occhi, un horror splatter che include sequenze con bambini che vengono minacciati da personaggi mostruosi e la scena dello stupro di una ragazza. In America c'è chi si è alzato e ha girato i tacchi a metà film.

La casa del diavolo (2005)
La casa del diavolo, il seguito de La casa dei mille corpi, nuovamente diretto da Rob Zombie è altrettanto iper-violento come il precedente.
E questa volta è stato il solo e unico Peter Bradshaw, critico cinematograico di punta del Guardian, a non reggere lo spettacolo, alzarsi e andare via. "Qualcosa legato allo spirito del film e tutto quel sangue hardcore mi ha fatto lasciare la sala" - ha confessato.

The Blair Witch Project (1999)
Non si tratta di paura, il fenomeno The Blair Witch Project, uno dei padri del genere found footage, ha fatto scappare parte del pubblico dalla sala perché provocava nausee a chi non reggeva tutti quei movimenti della macchina da presa.
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Audition (Ôdishon, 1999)
Ôdishon, il torture thriller di Takashi Miike, presentato nel circuito festivaliero internazionale, ha irritato gli spettatori al punto che qualcuno si è alzato durante la proiezione e rivolgendosi allo schermo ha detto: "Sei il MALE!".

Non aprite quella porta (1974)
Il grande, solo e unico Faccia di cuoio, simbolo della saga di Non aprite quella porta.
Sono passati 42 anni dal cult horror di Tobe Hooper e ancora oggi è difficile riuscire a tenere gli occhi incollati sullo schermo per vederlo. A partire dalle urla della protagonista che riempiono tutta la seconda metà del film e che colpiscono lo spettatore come dei pugni allo stomaco.
All'epoca c'era chi lasciava la sala, negli anni successivi altrettanti spettatori hanno preferito premere il pulsante "STOP" mentre lo vedevano in VHS o DVD.

L'esorcista (1973)
Ad oggi è l'eterno capolista degli horror più spaventosi della storia.
Ufficiosamente non è più così, ma L'esorcista manterrà sempre quel titolo onorario. Tutte le volte che associamo le parole "film spaventoso" e "gente che lascia la sala" pensiamo al capolavoro di William Friedkin e a tutte le storie che si raccontano sugli svenimenti in sala e sulle ambulanze messe a disposizione appena fuori dal cinema.
Immortale.
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