
Quarto potere: i settantacinque anni del capolavoro più amato e imitato

I 75 anni del capolavoro Quarto potere
Era il primo maggio del 1941 e Quarto potere veniva proiettato presso l'RKO Palace Theatre di Broadway. Qualche giorno dopo il film di Orson Welles arrivava anche a Chicago e Los Angeles. Sembra incredibile scriverlo, ma all'epoca è stato un fiasco al botteghino, anche per colpa dell'attacco subito dal magnate dell'editoria William Randolph Hearst al quale il personaggio di Citizen Kane era ispirato.
Ma si è trattato di un KO destinato a non durare. In pochi anni il film è decollato, arrivando in Europa dopo la guerra e finendo per essere acclamato come una delle colonne portanti della storia del cinema. Certamente il più amato e il più imitato. Prendete uno qualsiasi dei grandi registi del cinema contemporaneo - uno Spielberg o uno Scorsese o un Ridley Scott - tutti hanno imitato e copiato le inquadrature di Welles alla lettera. Ricordate la scena di The Wolf of Wall Street in cui una banda entra per suonare nell'ufficio di Leonardo DiCaprio? Quella sequenza era già stata realizzata da Welles nel suo primo capolavoro. Così come diverse sequenze dai due Batman di Tim Burton.
Settantacinque anni dopo il personaggio di Charles Foster Kane non solo non è stato dimenticato, ma è ancora giovane e attualissimo considerata la sua età. Ed è interessante cogliere il genio del suo autore, appena venticinquenne sul set di Quarto potere.
Riscopriamo il capolavoro di Welles raccontandovi le curiosità da quel set in una serie di scatti.
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Welles maestro del cinema a venticinque anni
Orson Welles in uno dei più celebri scatti da Quarto potere. All'epoca Welles aveva solo venticinque anni ed era già regista, co-sceneggiatore, produttore e star del suo film. Il suo primo film.
Per tenere i produttori lontani dal set, Welles disse loro che inizialmente stava semplicemente girando delle prove. Quelle "prove" erano così ben fatte che in realtà sono finite direttamente nel montaggio finale del film.

Sul set di Quarto potere
Prima di iniziare le riprese Welles è tornato a studiare e ripassare il grande cinema: riguardando Il gabinetto del dottor Caligari, i film di Frank Capra, René Clair, Fritz Lang e Jean Renoir.
E soprattutto Ombre rosse di John Ford che a quanto pare aveva visto più di quaranta volte: "Ho imparato tutto da Ford - ha detto Welles nella celebre intervista a Peter Bogdanovich - Dopo cena ogni sera guardavo Ombre rosse. L'ho fatto per circa un mese".

Charles Foster Kane alterego di William Randolph Hearst
Alla fine delle riprese Hearst proibì qualsiasi menzione del film sui suoi giornali eliminando le campagne pubblicitarie a tutte le altre produzioni cinematografiche della RKO. L'intenzione di Hearst era quella di acquistare il negativo originale del film e distruggerlo. Era troppo tardi però: all'epoca però Welles aveva già mostrato Quarto potere alla stampa e ad alte figure di Hollywood.
La prima recensione pubblicata su un giornale di Hearst è arrivata a metà degli anni Settanta, scritta da Ray Loynd sul Los Angeles Herald Examiner.

Le donne di Charles Foster Kane
Il loro rapporto finisce nel momento in cui viene fuori che Kane ha una relazione con la cantante Susan Alexander. Dopo il divorzio e la morte di Emily, Kane sposerà la cantante, distruggendole la vita.

Un grande film interpretato da attori sconosciuti
Il cast di Quarto potere è composto principalmente da attori che all'epoca erano totalmente sconosciuti al cinema. Molti di loro erano al debutto sul grande schermo ed erano legati a Welles perché avevano recitato con lui nella Mercury Theatre, la compagnia teatrale che il regista aveva fondato nel 1937.

L'incidente sul set

L'uscita in America e quella in Europa

Il grande sconfitto agli Oscar del 1942
Nonostante le critiche entusiasmanti, Quarto potere è stato un flop al botteghino. A quanto pare il film fu fischiato anche agli Oscar, tutte le volte che il suo titolo veniva annunciato nelle categorie in cui era nominato.
E' stato candidato a nove statuette, ma fu uno dei grandi sconfitti della serata, battuto da Com'era verde la mia valle di John Ford. Riuscì comunque a vincere la statuetta per la migliore sceneggiatura andata a Welles e Herman J. Mankiewicz.

Quarto potere, il poster
"Tutti ne parlano. E' favoloso!" - Questa la frase di lancio sul poster di Quarto potere.