
Quando i buoni sono cattivi, dieci colpi di scena scioccanti
Unbreakable - Il predestinato (2000)
SPOILER? Dai, sono passati diciotto anni e tra poco esce Glass, solo se avete vissuto sulla luna potete non sapere che Samuel L. Jackson è il vero cattivo di Unbreakable. M. Night Shyamalan all'epoca aveva appena diretto Il sesto senso, altro caso di colpo di scena ENORME, ed era un po' il dio dei twist narrativi. Ma quello di Unbreakable è devastante perché Elijah Price, oltre a essere appassionato di fumetti e quindi per forza simpatico, faceva anche da mentore al David Dunn di Bruce Willis.
Non si tratta, ovviamente, dell'unico caso in cui al cinema è stato usato il vecchissimo espediente del "è sempre stato cattivo". Vediamo alcuni dei colpi di scena più clamorosi.
D'ora in poi, davvero... SPOILER!
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Alien (1979)
Ash, l'androide interpretato da Ian Holm in Alien, ha il preciso compito di riportare sulla Terra un esemplare di xenomorfo per studiarlo. Il problema è che l'equipaggio della Nostromo non lo sa, e non sa di essere "sacrificabile" per la Compagnia, la multinazionale che impiega i servigi di questi camionisti spaziali (detta anche Weyland-Yutani, ma lo scopriremo più avanti nella saga). Per Ripley e compagnia, Ash è solo il medico di bordo e nessuno sospetta che sia una "persona artificiale". Quando Ripley gli fa tana, Ash perde il controllo e tenta di soffocarla con una rivista. La foto che vedete qui rappresenta Ash dopo il "trattamento" riservatogli dai suoi compagni di viaggio.

Barton Fink - È successo a Hollywood (1991)
Come sospettare che il gentile vicino di casa interpretato da John Goodman in Barton Fink sia in realtà un feroce serial killer? E' John Goodman! Ha un volto da bonaccione, aiuta Barton Fink (John Turturro) nonostante quest'ultimo sia talmente concentrato su se stesso da non lasciarlo mai parlare di sé. Ed è così che ci fregano i Coen. Dagli amici mi guardi Dio, che dai nemici mi guardo io.

I soliti sospetti (1995)
Chi è Keyser Soze, imprendibile boss della malavita citato da Verbal Kint (Kevin Spacey) durante la sua confessione che ricostruisce a posteriori gli eventi de I soliti sospetti? Semplice: è Verbal stesso, come apprendono con sgomento i poliziotti che lo hanno appena interrogato e lasciato andare. Le parole chiave della sua confessione appaiono ovunque nella saletta della centrale, dai poster alle tazze da caffè. Verbal è un narratore inaffidabile e si è inventato tutto, compresa la sua disabilità fisica. Mentre lo vediamo allontanarsi smettendo di zoppicare, capiamo che Verbal non esiste: esiste solo Keyser Soze, ed è libero.

Schegge di paura (1996)
In questo legal thriller anni '90, Richard Gere è un avvocato che fa scagionare Edward Norton dall'accusa di omicidio perché ha due personalità. Quella buona, Aaron, non ricorda assolutamente le azioni terribili di quella cattiva, Roy, come ad esempio tentare di strangolare l'avvocato dell'accusa in aula. Quando alla fine Aaron sta venendo tradotto all'ospedale psichiatrico, dice all'avvocato Martin Vail di chiedere scusa per lui all'avvocatessa strangolata. Ma come fa Aaron a ricordare l'azione di Roy? Semplice, non esiste nessun Aaron, era tutto un elaborato piano dello psicopatico per non finire in prigione.

Le verità nascoste (2000)
Il colpo di genio di Robert Zemeckis fu quello di scegliere Harrison Ford, da sempre eroe positivo del cinema americano, nel ruolo di un subdolo assassino disposto a tutto pur di coprire le proprie tracce. In questo modo, quando viene rivelato, nel thriller sovrannaturale Le verità nascoste, che ha effettivamente ucciso la sua amante, e quando lo vediamo tentare di uccidere la moglie (Michelle Pfeiffer), il nostro cervello ci mette un po' ad abituarsi all'idea.

Hot Fuzz (2007)
L'ispettore Butterman (Jim Broadbent), capo della polizia della placida cittadina inglese di Sanford, è un simpatico vecchietto che accoglie il protagonista Nicholas Angel (Simon Pegg), sbirro super-addestrato di città, e lo aiuta ad adattarsi alla vita di provincia. Mettendogli sistematicamente i bastoni tra le ruote nella sua indagine per una serie di orrendi delitti. Ma quella che noi crediamo essere solo ottusità da paesello ("Sono incidenti casuali", assicura Butterman) è in realtà il sintomo di un problema più vasto e oscuro: Butterman e buona parte dei grandi vecchi di Sanford uccidono da anni chiunque metta in imbarazzo il buon nome della città. Una cospirazione folle che è impossibile aspettarsi, e il colpo di scena di Hot Fuzz di Edgar Wright è doloroso (Butterman è anche padre del collega e amico di Nick, Danny) e geniale.

Django Unchained (2012)
Chi è il vero cattivo di Django Unchained? Non è certo il Calvin Candie di Leonardo DiCaprio, che, pur essendo un essere umano orribile che gode nel veder soffrire i propri schiavi, è troppo stupido per essere un capo. No, il vero boss è l'insospettabile Stephen, il suo capo schiavo interpretato da Samuel L. Jackson. Intelligente, freddo e calcolatore, Stephen è colui che realmente manda avanti Candieland. Un colpo di scena ancora più doloroso, se pensiamo che è uno schiavo che fa del male ad altri schiavi pur di sopravvivere.

L'amore bugiardo - Gone Girl (2014)
Nel corso di tutta la prima parte di Gone Girl, vogliamo dare la colpa a Ben Affleck. Il suo Nick Dunne, un uomo tonto, fedifrago, che non sembra davvero dispiaciuto per la scomparsa della moglie (che lui è accusato di avere ucciso), non può stare simpatico. Ma, a un certo punto, l'intelligente thriller di David Fincher (dal romanzo di Gillian Flynn), manda tutto a gambe all'aria con una rivelazione legale: Amy Dunne (Rosamund Pike) è viva e vegeta, ha inscenato la sua morte e, oltretutto, è una psicopatica gelida e metodica. La vera vittima, alla fine, è quell'ottuso di suo marito. Quello che risulta da questa rivelazione è inaspettato, e magistrale.

Mission: Impossible - Fallout (2018)
Ok questo è ancora in sala perciò, lo ribadiamo:
SPOILER!
Come nel caso de Le verità nascoste, il colpo di genio di prendere Superman per fargli interpretare un agente doppiogiochista in Mission: Impossible - Fallout non ha prezzo. Perché, per quanto il personaggio di Henry Cavill non sia uno stinco di santo dall'inizio, tendiamo a fidarci che, nonostante i metodi, abbia buoni propositi. E invece si scopre che non è così, che fa parte di una rete di terroristi megalomani e, siccome per noi è il Boy Scout rosso e blu, l'impatto è ancora più forte. Non è un caso che il regista Christopher McQuarrie abbia scritto I soliti sospetti.