
Prima di Jeeg Robot: i 20 film italiani più originali degli ultimi 20 anni

I 20 film italiani più originali degli ultimi 20 anni
Sta per uscire nelle sale Lo chiamavano Jeeg Robot, uno dei film italiani più sorprendenti a memoria recente. Il regista Gabriele Mainetti e i suoi straordinari protagonisti Claudio Santamaria, Luca Marinelli e Ilenia Pastorelli, hanno compiuto un vero miracolo, regalandoci il primo supereroe italiano credibile. Per celebrare l'uscita del film - di cui QUI potete leggere la recensione in anteprima - ricordiamo i 20 film italiani più originali degli ultimi 20 anni, quelle volte in cui il cinema nostrano ci ha stupito regalandoci piccole e grandi perle.
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La vita è bella (1997)
Tre Oscar, miglior attore, musiche e film straniero, per l'opera più famosa di Roberto Benigni. La vita è bella mescola umorismo e tragedia per raccontare una pagina nera della storia del 20° secolo, l'Olocausto, in maniera completamente diversa da come ci ha abituati il cinema americano.

Nirvana (1997)
Christopher Lambert, Diego Abatantuono e Sergio Rubini - tra gli altri - per la scommessa fantascientifica di Gabriele Salvatores, Nirvana, uscito nel 1997. Purtroppo, non lanciò una nuova stagione di cinema sci-fi italiano, ma resta un tentativo lodevole.
La leggenda del pianista sull'oceano (1998)
Tim Roth interpreta un prodigio musicale in La leggenda del pianista sull'oceano di Giuseppe Tornatore. Si tratta di uno di più celebri film diretti dal regista siciliano negli ultimi anni, una produzione di ampio respiro per raccontare la vita paradossale di un uomo che non mette mai piede sulla terraferma.
Pane e tulipani (2000)
Silvio Soldini toccò l'apice con Pane e tulipani, commedia corale interpretata da Licia Maglietta, Bruno Ganz, Antonio Catania, Giuseppe Battiston e Marina Massironi, storia di una casalinga di Pescara che si rifà una vita a Venezia, contro ogni costrizione del sistema e del suo ruolo in esso.

I cento passi (2000)
Luigi Lo Cascio interpreta Peppino Impastato, eroe della lotta alla mafia, ne I cento passi di Marco Tullio Giordana, ad oggi uno dei migliori capitoli del cinema sulla mafia.

La stanza del figlio (2001)
Uno dei più toccanti film di Nanni Moretti, La stanza del figlio vinse la Palma d'Oro a Cannes nel 2001. Resta una delle migliori riflessioni sulla perdita di una persona cara e va dritta al cuore di cosa significhi essere una famiglia.

Io non ho paura (2003)
Ancora Salvatores, ancora un film di genere. Io non ho paura, tratto dal romanzo di Niccolò Ammaniti, è un thriller ambientato nelle aride campagne della Basilicata, ma è anche una storia di crescita e maturazione. Quella di Michele, un ragazzino che si ribella all'ambiente violento in cui vive e dimostra come le colpe dei padri non debbano necessariamente ricadere sui figli.

Le conseguenze dell'amore (2004)
Il film che posizionò saldamente Paolo Sorrentino nel radar degli appassionati del grande cinema d'autore, Le conseguenze dell'amore è un thriller sui generis, dalle atmosfere rarefatte e inquietanti. Grande Toni Servillo.

Nuovomondo (2006)
Emanuele Crialese dirige Charlotte Gainsbourg nel suo dramma sull'emigrazione italiana in USA all'inizio del secolo scorso. Nuovomondo è una grande produzione di respiro internazionale, che andrebbe proiettata nelle scuole per ricordare come anche noi, un tempo, siamo stati "migranti".

Il caimano (2006)
Nanni Moretti alle prese con una delle sue ossessioni, Silvio Berlusconi e il berlusconismo. Il caimano è uno dei suoi film più cupi, ritratto beffardo di un'Italia quasi senza speranza. Con Silvio Orlando in uno dei suoi ruoli migliori.

Gomorra (2008)
Dal libro di Roberto Saviano, Matteo Garrone trae una storia corale in cui le vicende di diversi personaggi più o meno loschi si intrecciano, per dipingere un affresco dolente dell'Italia (non solo) del sud e della dominazione incontrastata della Camorra. Gomorra è un film che colpisce nel segno, intrattiene e fa riflettere allo stesso tempo.

Il divo (2008)
Ancora Sorrentino e Servillo per raccontare una delle figure più importanti e controverse del 20° secolo italiano, Giulio Andreotti. Il divo usa un linguaggio fresco, mescolando riflessione politica a cliché del cinema d'indagine e d'azione per restituirci l'immagine di un Andreotti vampiresco, senza scioglierne il mistero.
ACAB - All Cops Are Bastards (2012)
Il debutto al cinema di Stefano Sollima è una storia di sbirri bastardi come non si vedeva da un pezzo in Italia. ACAB sfoggia oltretutto un cast di prim'ordine, con prove intense di Filippo Nigro, Marco Giallini e Pierfrancesco Favino.
Diaz (2012)
Daniele Vicari e il suo resoconto crudo e diretto della violenza che colpì la scuola Diaz durante il G8 di Genova nel 2001. Diaz è un pugno nello stomaco tra cinema d'autore e genere, appassionante e senza compromessi nel mostrare il comportamento violento della polizia.

Il capitale umano (2013)
Un mosaico di umorismo nero per raccontare l'Italia della crisi economica e dell'arrivismo incontrollato. Paolo Virzì firma, con Il capitale umano, uno dei suoi film più sorprendenti in quanto lontano dal suo genere prediletto, la commedia. Una tragedia con elementi thriller per riflettere sullo stato delle cose nel nostro Paese. La recensione.

La grande bellezza (2013)
Impossibile ignorare l'ultimo premio Oscar vinto dall'Italia, un film controverso, amato e odiato, eppure incapace di lasciare indifferenti. La grande bellezza è la summa della poetica di Paolo Sorrentino e segna l'ennesima, riuscita collaborazione con il suo attore feticcio Toni Servillo.
Il giovane favoloso (2014)
Il giovane favoloso, biografia di Giacomo Leopardi diretta da Mario Martone, è sorprendente non solo per l'interpretazione di Elio Germano, ma per la scelta di raccontare per immagini le poesie di Leopardi, in sequenze oniriche che elevano il film al di sopra di un comune biopic.

Il racconto dei racconti (2015)
Una vita tutta italiana al fantasy quella aperta dallo splendido Il racconto dei racconti di Matteo Garrone, un film visivamente straordinario e immaginifico. Effetti speciali pratici di sapore artigianale ma fattura di grandissimo livello e un cast di volti internazionali che include Salma Hayek, John C. Reilly e Vincent Cassel, per uno dei film italiani più sorprendenti degli ultimi anni. La recensione.

Non essere cattivo (2015)
Un'altra delle sorprese italiane del 2015, Non essere cattivo è l'ultimo film di Claudio Caligari, uscito postumo. Luca Marinelli dà anche qui una prova da antologia, in una storia di disperazione e micro-criminalità nella Ostia degli anni '90. La recensione.

Suburra (2015)
Ancora uno scossone allo status quo del cinema italiano, ancora da Stefano Sollima che, arrivato al secondo film, dopo l'esperienza TV di Gomorra, sfodera con Suburra tutte le sue aspirazione da filmmaker di genere. Un poliziesco/noir corale ambientato in una Roma mai così cupa, con un Claudio Amendola che da tanto tempo non vedevamo così in forma. La recensione.