
Otto film moderni che sono già dei classici

The Nice Guys (2016)
E' molto difficile prevedere quali film di oggi saranno considerati classici tra dieci o vent'anni. A volte ci sono film che all'uscita non vengono capiti, ma che molto tempo dopo vengono rivalutati. Flop al botteghino che il pubblico inizia ad apprezzare solo dopo averli visti in TV. Detto questo, ecco otto film che, secondo noi, sono già diventati dei classici a pochissimo dalla loro uscita, e che hanno una bella chance di restarlo a lungo...
A partire da The Nice Guys. Shane Black ha scritto Arma letale e L'ultimo boyscout. Con il suo penultimo film da regista (ultimamente ha diretto The Predator), ha resuscitato una formula che più anni '80 non si può, quella del buddy cop che lui stesso ha perfezionato. Ma non l'ha "attualizzata", come tanti amano dire in questi casi. L'ha semplicemente riproposta con una tale energia da far impallidire la concorrenza. The Nice Guys non sfigura di fronte ad altri classici del filone ed è già classico di per sé.
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Hereditary: Le radici del male (2018)
L'esordio alla regia di Ari Aster è family drama e horror, un concentrato di sequenze angoscianti che fanno molta più paura quando si allontanano dal soprannaturale per concentrarsi sull'orrore quotidiano. Non per tutti, ma chi lo ha visto e ama il genere ha capito subito di essere di fronte a qualcosa di speciale.

Lo chiamavano Jeeg Robot (2015)
Era da un pezzo che non si vedeva un film italiano in grado di ambire allo status di cult presso il pubblico italiano. Lo chiamavano Jeeg Robot lo è già: merito dell'abilità del regista Gabriele Mainetti di fondere l'immaginario del gangster movie nostrano con il cinema dei supereroi. E merito anche dell'iconica interpretazione di Luca Marinelli nei panni del cattivo Zingaro, con la passione del karaoke.

The Raid - Redenzione (2011)
Il più grande film di arti marziali del decennio, ancora imbattuto sette anni dopo. The Raid di Gareth Evans è tutto quello che un fan del genere possa sognare: coreografie e regia perfette, una trama minimale che serve l'azione su un piatto d'argento. E un protagonista, Iko Uwais, che sa davvero quello che sta facendo.
Mad Max: Fury Road (2015)
Sei Oscar (tecnici) per il film d'azione che ha convinto persino i vecchi dell'Academy di aver visto qualcosa di inusuale, di mastodontico. Mad Max: Fury Road è l'apice di una saga iniziata quasi quarant'anni fa, diretto dallo stesso regista, George Miller, che l'aveva inaugurata. E che a settant'anni è andato in Namibia, nel deserto, e ha mostrato ai giovani registi action come si fa.

Vizio di forma (2014)
Il più atipico tra i film di Paul Thomas Anderson è un noir/commedia in cui il classico investigatore protagonista (Joaquin Phoenix) è un fattone. Anderson ha immortalato quella che probabilmente è la migliore rappresentazione degli effetti della marijuana sullo schermo, in un film bizzarro, a tratti esilarante, che sicuramente verrà visto e rivisto per anni a venire.

You're Next (2011)
Il regista Adam Wingard al suo meglio per un horror del filone home invasion in cui, a un certo punto, i ruoli si ribaltano. La protagonista Erin, interpretata da Sharni Vinson, è forse la final girl più memorabile degli ultimi anni. E quando inizia a essere lei a dare la caccia ai cacciatori, lo spettacolo diventa indimenticabile.

La truffa dei Logan (2017)
Steven Soderbergh aveva già lasciato il segno nei film di rapine con Ocean's Eleven. Ora ci è tornato e ha lasciato il segno di nuovo. La truffa dei Logan è pieno di personaggi memorabili, dal galeotto di Daniel Craig al veterano senza una mano di Adam Driver. Si ride molto e ci si appassiona al folle piano di questa sgangherata banda di rapinatori. Un film che ha la potenzialità di essere riguardabile all'infinito.