
Le morti più disturbanti della storia del cinema

La storia infinita (1984)
Chiunque abbia visto da bambino La storia infinita, ricorda la straziante, lunghissima scena in cui il cavallo Artax affonda nelle paludi della tristezza. Una scena che deve aver lasciato un ben trauma nel cervello di tanti ragazzini da allora. Vedere un cavallo bianco affogare lentamente mentre il suo padroncino Atreyu cerca di salvarlo invano è qualcosa di insostenibile e riempie, davvero, di una tristezza travolgente.
Ma non è l'unica scena di morte ad averci segnato nel profondo con dettagli disturbanti. Ecco le più pesanti da digerire.
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Zombi 2 (1979)
Quello di Olga Karlatos in Zombi 2 di Lucio Fulci è uno degli omicidi più famosi della storia del cinema. Perché, normalmente, non ci vengono mai mostrati dettagli raccapriccianti come quelli di un occhio trafitto da una scheggia di legno. Fulci sceglie invece di andare fino in fondo, quasi volesse dare un ultimo, scioccante avvertimento a chiunque si fosse trovato nella sala cinematografica per caso: uscite di qui prima che sia troppo tardi.

Il giorno degli zombi (1985)
Il giorno degli zombi, culmine della trilogia originale dei Morti Viventi di George Romero, sfoggia alcuni degli effetti pratici più sofisticati della saga, a opera di Tom Savini (e Greg Nicotero, futuro produttore esecutivo di The Walking Dead). Gli smembramenti del terzo atto sono difficilmente tollerabili per chi non ha dimestichezza con l'horror. Ma ce n'è uno in particolare che fa star male anche chi i film dell'orrore se li vede a colazione. Stiamo parlando della morte di Torrez (Taso Stavrakis), decapitato dagli zombie "in diretta". Il suo urlo di terrore si trasforma in un suono raccapricciante quando le sue corde vocali vengono strappate lentamente. Un momento quasi insostenibile.

Casinò (1995)
I film di Martin Scorsese sono in genere molto stilizzati, e Casinò non fa eccezione. Ma non c'è niente di stilizzato nella morte di Nicky e Dominick Santoro (Joe Pesci e Philip Suriano), picchiati a sangue con delle mazze da baseball e poi sepolti vivi. Quel che è peggio è che Nicky è costretto a veder morire con sé il fratello.

Salvate il soldato Ryan (1998)
Nonostante una sequenza d'apertura - lo sbarco in Normandia - dominata da una violenza totale e inaudita, Salvate il soldato Ryan di Steven Spielberg raggiunge il suo apice emotivo nella scena della morte di Mellish (Adam Goldberg), lentamente trafitto dalla sua stessa baionetta. Quando sta per morire, inizia a implorare il soldato tedesco di risparmiarlo. Una scena lenta e devastante, perché ci fa totalmente immedesimare nella vittima.

American History X (1998)
Il naziskin Derek Vinyard (Edward Norton) costringe un ragazzo nero a spalancare la bocca sullo spigolo di un marciapiede e poi gli dà un calcio in testa, uccidendolo. Succede in American History X, film che ha come preciso scopo quello di farci sentire a disagio per le scelte di vita del protagonista (che da quel momento verranno messe in discussione). La scena è ripresa abbastanza da lontano, ma basta poco per farci completare il quadro nella maniera più raccapricciante.

Non è un paese per vecchi (2007)
La scena di Non è un paese per vecchi dei Coen in cui Anton Chigurh (Javier Bardem) strangola un vice-sceriffo con le sue stesse manette vi resterà dentro a lungo. Il tocco finale è lo sguardo dell'assassino, che, nel silenzio puntellato dagli inquietanti rumori della colluttazione, fissa il soffitto con gli occhi di chi ha particolarmente cura nello strappare la vita dal corpo della sua vittima.

Madre! (2017)
Al culmine di una lunga sequenza di follia, la protagonista di Madre! di Darren Aronofsky, interpretata da Jennifer Lawrence, si vede strappare il bambino appena partorito. Questo viene poi smembrato dalla folla che le ha invaso la casa. Sono immagini fortissime, non per tutti. E Aronofsky è subdolamente geniale per come riprende la scena tra la folla, facendo intravvedere il giusto, ma senza strafare. L'effetto è ancora più agghiacciante.