
I film più deludenti dell'Universo Marvel

I film più deludenti dell'Universo Cinematografico Marvel
Con il passare degli anni e sin da Iron Man (2008), i Marvel Studios hanno costruito una saga coesa e appassionante che, ogni anno, trascina al cinema milioni di persone a vedere anche i film minori, perché tutti collegati alla saga madre degli Avengers. Il capo dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha trovato la formula del successo, non c'è che dire. Eppure, nonostante ormai il metodo sia rodato, ogni tanto qualche film deludente la Marvel lo sforna. In attesa di scoprire se Avengers: Infinity War si dimostrerà un degno climax della saga, elenchiamo i film del MCU che più ci hanno deluso.
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L'incredibile Hulk (2008)
Rivisto adesso, L'incredibile Hulk sembra un film d'altri tempi rispetto alle attuali proposte Marvel. Gli effetti speciali sono invecchiati malissimo, e già allora erano abbastanza deludenti. Ma a non funzionare è soprattutto la parte del film ambientata a New York, in cui si cerca di aggiungere un umorismo fuori luogo che fino a quel momento era assente. Edward Norton non è certamente la scelta migliore se si vuole virare un film verso l'intrattenimento leggero. Come Bruce Banner, comunque, non era male. La delusione però proviene più che altro dal tempismo sbagliato: il film uscì subito dopo Iron Man, che aveva lanciato l'MCU alla grande e alzato le aspettative.

Iron Man 2 (2010)
Dopo l'ottimo primo capitolo, la saga solista di Iron Man si arenò già col secondo. Iron Man 2 parte bene con la sequenza a Monte Carlo e l'armatura portatile di Tony, per poi perdersi in un mare di sproloqui del gigionissimo Robert Downey Jr., a piede libero in assenza di sceneggiatura (c'era stato lo sciopero degli sceneggiatori in quel periodo). Manca una scena d'azione centrale nel secondo atto e tutto si trascina stancamente verso un finale frettoloso. Pure Mickey Rourke c'era rimasto male: per interpretare il villain Ivan Vanko si era studiato la pronuncia russa ed era stato infine relegato a poche scene ridicole.

Captain America - Il primo Vendicatore (2011)
L'esordio cinematografico di Capitan America soffre per una sceneggiatura diseguale. Parte alla grandissima con un distillato del viaggio dell'eroe all'americana, culmina in una fantastica sequenza di evasione che mette in luce per la prima volta le doti del protagonista (e lo fa incrociare con la sua nemesi, il Teschio Rosso) e poi... si arena. Infilando un rapido montaggio che sminuisce la portata delle imprese di Cap e dei suoi Howling Commandos, a cui viene subito appiccicato un finale tanto obbligatorio quanto poco esaltante. Per fortuna poi si è fatto di meglio.

Iron Man 3 (2013)
Neanche la presenza, alla regia e alla sceneggiatura, del creatore di Arma letale Shane Black è bastata a rimettere in carreggiata la trilogia di Iron Man. Iron Man 3 nasconde qualche ottima idea - la caduta del protagonista, che vediamo quasi sempre senza armatura, la rivelazione sulla vera identità del Mandarino - ma si perde proprio a livello di scrittura in un secondo atto farraginoso e lungo, che culmina in un finale ripetitivo in cui Tony salta da un'armatura all'altra, annoiandoci a morte. Iron Man 3 non è un film brutto, sia chiaro: è che poteva essere molto meglio.

Thor: The Dark World (2013)
La seconda avventura di Thor dimostra come, in assenza di un autore forte capace di prendere in mano la materia, la Marvel abbia sempre faticato a trattare il Dio del Tuono al cinema. Diretto da Alan Taylor, mestierante de Il trono di spade piazzato all'ultimo per sostituire la defezionaria Patty Jenkins (poi regista di Wonder Woman), Thor: The Dark World è indeciso sul tono - passa dal drammatico al comico nello spazio di una scena - ed è recitato in maniera svogliata. Specialmente da Natalie Portman, che infatti non sarebbe più tornata.

Avengers: Age of Ultron (2015)
Le nostre speranze erano totalmente riposte in Joss Whedon, che ci aveva stupito con l'inaspettatamente ottimo The Avengers. Ma il sequel Age of Ultron, troppo preoccupato di piazzare qua e là le reclame per i film successivi, si perde in un mare di scene spettacolarmente vuote, tanto che il finale, con Sokovia/Aosta che si libra nel cielo, è diventato sinonimo di "farla fuori dal vaso". L'unica scena davvero bella, e di questo dobbiamo ringraziare proprio Whedon, è quella che vede gli eroi leccarsi le ferite presso la fattoria di Occhio di Falco, che scopriamo essere un affettuoso padre di famiglia.

Guardiani della Galassia Vol. 2 (2017)
Ancora un caso di film che, preso a sé, non è niente male. Ma confrontato con il primo, esilarante capitolo, Guardiani della Galassia Vol. 2 delude le aspettative. James Gunn non riesce a distillare una seconda volta quel mix perfetto di azione, sentimento e umorismo, finendo per dare troppo spazio a quest'ultimo. Il risultato è un film che sembra una auto-parodia, dove spesso la battuta arriva come una stoccata che sgonfia ogni possibile pretesa drammatica e danneggia così il film.

Black Panther (2018)
In America ci odierebbero per aver incluso Black Panther in questa lista. Il film di Ryan Coogler è stato incensato, ha incassato i fantastiliardi ed è piaciuto a tutti per come affronta il tema dei conflitti etnici. Black Panther è lodevole, in effetti, per aver affidato un intero blockbuster a un cast prevalentemente afro-americano, ambientando il tutto in Africa. Ma, al di là dei meriti "politici", è un film noiosetto, schiacciato da un'estetica gonfia di steroidi e colori da cartone animato. Colpevole, inoltre, di rinnovare gli stessi stereotipi sull'Africa - gente che gira a piedi nudi su strade sterrate nonostante intorno si erga una metropoli iper-tecnologica - che vorrebbe cancellare.