
I film Disney che non vedremo mai

Nighmare Before Christmas 2 e i film Disney che non vedremo mai
Quando Nightmare Before Christmas si rivelò un successo, la Disney prese due decisioni. La prima: quella di abbracciare del tutto il film di Henry Selick (e Tim Burton), che aveva fatto uscire sotto la sua etichetta "adulta" Touchstone Pictures per paura dei contenuti troppo adulti. La storia di Jack Skellington divenne dunque parte della famiglia Disney a tutti gli effetti. Da qui la seconda decisione: progettarne un sequel. Fu, a quanto pare, Tim Burton a mettere fine alla discussione, che aveva incluso anche la possibilità di girarlo in computer graphic anziché stop motion.
Ma Nightmare Before Christmas 2 non è l'unico progetto Disney mai portato a termine. Ecco gli altri...
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Il remake di Yellow Submarine (2011)
Qualche anno fa, Disney e Robert Zemeckis progettarono un remake di Yellow Submarine, il classico cartoon dei Beatles, in versione motion capture. Era l'epoca in cui Zemeckis stava sperimentando con la tecnologia, non ancora giunta, però, ai livelli convincenti di oggi. E così, dopo il flop clamoroso di Milo su Marte, film d'animazione prodotto da Zemeckis e realizzato in motion capture, la Disney staccò la spina a Yellow Submarine. Per quanto avesse l'opzione di proporre il film a un altro Studio, Zemeckis rinunciò.

King of the Elves (2012)
Questo progetto fu un tentativo della Disney di lanciarsi nel "business" degli adattamenti di Philip K. Dick. Basato su una storia breve dell'autore di Blade Runner, King of the Elves avrebbe dovuto essere diretto dai registi di Koda, fratello orso, Aaron Blaise e Robert Walker. Ma Blaise lasciò la Disney intorno al 2010 e, l'anno successivo, il regista di Bolt Chris Williams fu messo al lavoro sul film. Poi, però, lo lasciò per concentrarsi su Big Hero 6 e da allora il progetto sembra totalmente defunto.

Gigantic (2020)
In questa versione della classica fiaba "Jack e la pianta di fagioli" ambientata nella Spagna del 15°/16° secolo, Jack avrebbe dovuto innamorarsi di una gigantesca teenager. Nathan Greno, regista di Rapunzel, avrebbe dovuto dirigere Gigantic, presentato alla D23 Expo del 2015 per un'uscita prevista nel 2018. Poi il progetto fu rimandato di due anni e, infine, cancellato ufficialmente in favore di un altro film non meglio identificato.

Nel paese dei mostri selvaggi (1983)
Prima che Spike Jonze dirigesse la sua versione del romanzo di Maurice Sendak, Nel paese delle creature selvagge, John Lasseter, ai tempi in cui era solo un animatore alla Disney, lavorò a un corto basato sul romanzo per dimostrare alle alte sfere le potenzialità della computer graphic. Poco dopo, però, venne licenziato e finì a lavorare alla Lucasfilm e alla Pixar, tornando poi alla Disney, ironicamente, come "chief creative officer". Nel frattempo, la Disney aveva però perso i diritti del romanzo. Per fortuna il corto di prova esiste e si può vedere su YouTube.

Newt (2011)
Questo progetto, annunciato dalla Pixar in concomitanza con Ribelle - The Brave, fu cancellato per un motivo molto semplice e onesto. La trama sarebbe stata incentrata su una coppia di salamandre dalle zampe blu, costrette dagli scienziati ad accoppiarsi per portare avanti la loro specie in via di estinzione. I due avrebbero scoperto, però, di non potersi sopportare. La somiglianza con il plot di Rio, film d'animazione prodotto dalla Fox e uscito nel 2011, colpì la Disney/Pixar talmente tanto da spingere lo Studio a cancellare il progetto.

Wild Life (2000)
Questo film avrebbe dovuto essere un adattamento della commedia "Pigmalione" di George Bernard Shaw, la stessa che ha ispirato film come My Fair Lady e Kiss Me. Hans Bacher, artista e animatore Disney, lavorò sui bozzetti preparatori del film per due anni. Ma non se ne fece nulla: a quanto pare, la storia dell'elefantessa Ella e della sua ascesa nei club di New York era troppo piena di umorismo adulto, e una battuta con doppi sensi gay turbò il direttore Roy Disney spingendolo a chiudere il progetto.

The Emperor and the Nightingale (2002)
Da sempre la Disney prova ad adattare per il grande schermo la fiaba "L'usignolo" di Hans Christian Andersen. Gli ultimi tentativi risalgono agli anni '90, con un progetto di animazione classica ambientato in India, e al 2003, quando il film venne resuscitato con l'idea di realizzarlo al computer. Ma entrambi i progetti si sono spenti.

Tam Lin (2003)
Nei primi anni 2000, il regista de Il re leone, Roger Allers, propose di adattare la fiaba irlandese di Tan Lim, storia d'amore tra una donna e un uomo prigioniero della Regina delle Fate, sul grande schermo. A quanto afferma Allers, il progetto fu una vittima collaterale del braccio di ferro tra Roy E. Disney e Michael Eisner per il controllo della compagnia. Eisner bocciò Tam Lin per fare dispetto a Disney, che invece lo aveva accolto con interesse.

Roger Rabbit 2 (1990 - 2017)
Dopo aver abbandonato il progetto Yellow Submarine, Robert Zemeckis tentò di realizzare un sequel di Chi ha incastrato Roger Rabbit. Il progetto non era del tutto nuovo: la Disney aveva prima scartato un sequel per il mercato home video negli anni '90 e poi un prequel ambientato nel 1941. Zemeckis sembrava convinto, ma poi la morte di Bob Hoskins mise quasi del tutto a tacere ulteriori sviluppi. Zemeckis disse di essere persino disposto a ricreare Hoskins al computer, ma ha poi ammesso: "L'attuale cultura societaria della Disney non è interessata a Roger, e di certo non apprezza Jessica".