
I dieci peggiori remake di sempre

Total Recall - Atto di forza (2012)
Negli ultimi anni, Hollywood, presa dalla paura di tentare strade nuove, ha preferito spesso restare incollata a quella vecchia. Nomi più riconoscivbili, brand perfetti con già un seguito di fan leali, hanno spinto gli studios sulla via dei remake. Una febbre che, per quanto ultimamente sia un po' scemata, non ha ancora abbandonato del tutto la Mecca del cinema.
Prendiamo come esempio Total Recall - Atto di forza, remake di un cult assoluto di Verhoeven/Schwarzenegger. Il film di Len Wiseman vede Colin Farrell nel ruolo che fu di Schwarzy, quello dell'operaio Douglas Quaid che, per sfuggire alla monotonia della sua routine quotidiana, decide di farsi impiantare nel cervello i falsi ricordi di una vacanza avventurosa. Nel nuovo film non c'è Marte, non c'è la visionarietà di Verhoeven né il suo gusto per la satira sociale. In cambio abbiamo solo l'ennesimo blockbuster di fantascienza spettacolare con pochissima sostanza e ancora meno cuore. E pensare che, inizialmente, il film doveva essere un adattamento "diverso" del racconto originale di Philip K. Dick da cui tutto era nato. Ma nel racconto, la mutante con tre seni (messa qui solo come "strizzata d'occhio" patetica all'originale) mica c'era...
Seguiteci alla scoperta dei dieci peggiori remake di sempre nelle foto della nostra gallery...
GUARDATE ANCHE:
Pugni nello stomaco: dieci finali shock visti al cinema (SPOILER!)
Cinema italiano: venti grandi film che vedremo nel 2017
Cinema spettacolare dalla A alla Z: i 20 blockbuster più attesi del 2017
City of Angels - La città degli angeli (1998)
Trasformare la poetica e minimalista esplorazione dell'amore per la vita di Wim Wenders (Il cielo sopra Berlino) in un mieloso melodramma stracolmo di dialoghi, situazioni e personaggi risibili estrapolati dal peggio delle rom-com americane? Detto e fatto. City of Angels affianca l'improbabile coppia Nicolas Cage/Meg Ryan in un banale pasticcio new age.

Planet of the Apes - Il pianeta delle scimmie (2001)
Quando, nel 2001, Tim Burton si assunse la responsabilità di rifare Il pianeta delle scimmie, la saga prequel che ha ridato linfa vitale al franchise era ancora ben distante. Questo Planet of the Apes non è il remake più brutto in assoluto, ma ha un difetto che lo piazza decisamente in questa lista: è dimenticabile, dove l'originale era memorabile. E' di grana grossa nel trattare temi che l'originale insinuava con maestria sotto pelle. E quando tenta di battere il film con Charlton Heston nell'unica cosa in cui era impossibile batterlo, ovvero il colpo di scena finale, fallisce miseramente e finisce col confondere e basta.

Il prescelto (2006)
La madre di tutte le pessime idee: rifare un film di culto dal genere indefinibile - The Wicker Man di Robin Hardy sta in equilibrio tra horror, musical e satira - trasformandolo in un veicolo per la recitazione sopra le righe di Nicolas Cage. Il prescelto è diventato film "prescelto" ogniqualvolta si debba scegliere un brutto film da vedere per farsi quattro risate con gli amici. Basterà un'immagine di Cage vestito da orsocchiottone che prende a pugni le donne di Summerisle a convincere i vostri amici.

Nightmare (2010)
La Platinum Dunes di Michael Bay, in combutta con New Line Cinema, tentò di rilanciare la saga di Freddy Krueger con un remake che, almeno nelle intenzioni, doveva essere il primo capitolo di una nuova saga. Nightmare vede Jackie Earle Haley nel ruolo che fu di Robert Englund (che pure ha un cameo), quello del serial killer onirico armato di guanto artigliato. Ma Nightmare-il-remake è un caso di troppa hybris punita col fallimento. Un filmetto che non ha nemmeno un'oncia della visionarietà e dell'atmosfera dell'originale.

La cosa (2011)
La malafede dei produttori de La cosa si capisce già dal titolo. Quello che fu presentato come un prequel del capolavoro di John Carpenter (a sua volta un remake, ma di quelli fatti con cuore e cervello), è in realtà un remake. L'idea del prequel - raccontare cosa sia successo nel campo norvegese che si vede brevemente all'inizio del film di Carpenter - è solo una scusa per rifare pedissequamente l'originale. Con l'aggravante di effetti speciali orrendi che mescolano la CGI con (pochissimi) animatronics e fanno solamente rimpiangere la perfezione degli effetti pratici di Rob Bottin. La perfetta sintesi di cosa c'è di sbagliato nei moderni remake.

Conan the Barbarian (2011)
Ok, Conan the Barbarian non è propriamente un remake, ma un tentativo di adattare più fedelmente i racconti di Robert E. Howard rispetto al film di John Milius. Ma il titolo denuncia, ancora una volta, la malafede dei produttori, e ha lo spiacevole effetto collaterale di costringerci al confronto con un capolavoro assoluto del fantasy. Peccato, perché Jason Momoa era il Conan perfetto e saremmo stati disposti a dagli una seconda chance, ma il film fu un flop totale. Nota a margine: dirige Marcus Nispel, uno che ha diretto altri remake tra il passabile e l'insulso, Non aprite quella porta e Venerdì 13.

Red Dawn - Alba rossa (2012)
Dopo Conan, un altro tentativo di rifare un classico di Milius. Ma Alba rossa ha una formula talmente volatile che solo un grandissimo regista avrebbe potuto renderle giustizia. E' un film dell'era reaganiana in cui un gruppo di adolescenti tiene testa agli invasori sovietici. Eppure non è assolutamente tamarro o fastidiosamente patriottico come la trama potrebbe suggerire, anzi. Il remake? E' tamarro e fastidiosamente patriottico.

RoboCop (2014)
Sulla carta avrebbe potuto essere un'operazione sensata, nata dall'idea di aggiornare il concept di RoboCop a un presente in cui molte delle profezie di Verhoeven si sono avverate e la sicurezza viene prima di tutto, anche della libertà. E il volto di Joel Kinnaman nel momento in cui si rende conto di quanto poco di lui resti effettivamente nel suo corpo cyborg è impagabile, e la scena fa ottimo uso dei moderni effetti speciali. José Padilha, interessante regista brasiliano di Tropa de Elite, avrebbe potuto farci grandi cose con questo film. E invece RoboCop 2014 si riduce a una serie di sparatorie e inseguimenti di routine, da cui per giunta è stata cancellata tutta la violenza dell'originale. Qui, quando può, Alex Murphy spara per ferire. Benvenuti nell'era dei cyborg per famiglie.

Ben-Hur (2016)
Hai sbagliato tutto quando, girando un remake di Ben-Hur, la scena della corsa con le bighe ti viene male. Timur Bekmambetov, con tutti i suoi frizzi e lazzi da regista "ggiovane", non era proprio la scelta giusta per aggiornare Ben-Hur, una delle storie più amate dal cinema (la versione che tutti conosciamo, quella con Charlton Heston, in realtà era un remake). Specialmente quando, confrontandosi con un'opera più vecchia di 57 anni, perde la sfida anche a livello tecnico.