
I dieci migliori film italiani del 2017 secondo Film.it

I migliori film italiani dell'anno
Proseguiamo con le nostre classifiche di fine anno, dopo quelle su:
I migliori film del 2017
I film più deludenti del 2017
Le migliori serie TV del 2017
Le serie più deludenti del 2017
Oggi è la volta dei migliori film italiani del 2017. Ecco le opere che più ci hanno convinto e affascinato del cinema made in Italy di quest'anno. Un anno che ha portato avanti un certo risveglio della qualità "internazionale" dei nostri film in diversi reparti. Scoprite con noi perché...

A Ciambra di Jonas Carpignano
Prodotta da Martin Scorsese, l'opera seconda del regista italo-americano Jonas Carpignano racconta la vita di un adolescente in una piccola comunità rom in Calabria. A Ciambra è stato presentato alla Quinzaine di Cannes e ha convinto tutti per il ritratto potente e realistico che Carpignano fa di un mondo ai margini, aiutato anche da un cast composto da attori non professionisti. Disgraziatamente escluso dalla corsa agli Oscar 2018.

Ammore e malavita dei Manetti Bros.
Eccolo, finalmente, il miglior film dei Manetti Bros. Registi che hanno sempre fatto dell'amore per il genere la loro cifra autoriale, ma che non hanno mai saputo incontrare stilisticamente le loro ambizioni. Qui, invece, alle prese con un action-musical partenopeo intriso di commedia e ironia, hanno fatto centro. Ammore e malavita è un concentrato di divertimento e ottimi numeri musicali. Le sequenze action non sono all'altezza del resto, ma i Manetti si fanno perdonare dando a Giampaolo Morelli, Serena Rossi e soprattutto Claudia Gerini e Carlo Buccirosso pane per i loro denti.

Brutti e Cattivi di Cosimo Gomez
Folgorante esordio alla regia per Cosimo Gomez, una galleria di personaggi orribili e disgustosi nelle zone periferiche più disperate di Roma. Brutti e Cattivi è un "caper movie" che gode tantissimo della sua scorrettezza e violenza esagerata. Il genere italiano sta lentamente rinascendo e si sta adattando agli standard internazionali, e Brutti e Cattivi rimanda esplicitamente al cinema spagnolo di Alex de la Iglesia. La sceneggiatura (scritta dal regista con Luca Infascelli) a un certo punto si perde, ma l'entusiasmo con cui Gomez mette in scena i suoi reietti compensa alla grande.

Cuori puri di Roberto De Paolis
Ancora una storia di periferie e riscatto determinato da scelte personali, laddove la società non lo consente. Ma Cuori puri, a differenza di Brutti e Cattivi, è una storia d'amore, vera e tenera. E' l'esordio alla regia del produttore Roberto De Paolis, che ha scelto due ottimi protagonisti in Selene Caramazza e Simone Liberati. Una love story credibile e importante per il cinema italiano odierno, che ha trovato i suoi Romeo e Giulietta nel posto più improbabile.

Gatta Cenerentola di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone
Il futuro (letteralmente) di Napoli, dell'Italia e contemporaneamente una rilettura di Cenerentola nell'ambizioso film d'animazione di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone. Un'opera affascinante per come immagina un'allegoria dei problemi del nostro Paese, ma senza lesinare in resa e potenza visiva.

Lasciati andare di Francesco Amato
E' l'alchimia tra Toni Servillo, Veronica Echegui e Luca Marinelli a vendere la commedia di Francesco Amato e a renderla uno dei film italiani imperdibili di questa passata stagione. La rinascita del nostro cinema passa anche per film così, commedie che non puntano alle solite formule e ai soliti volti. Non che gente come Servillo e Marinelli non sia nota, ma su di loro è stato usato un procedimento che da noi di solito è assente: prendere attori "seri" e piazzarli nel mezzo di un film grottesco. Il risultato è divertentissimo.

Nico, 1988 di Susanna Nicchiarelli
E' girato in inglese e interpretato da attori stranieri, ma Nico, 1988 è pur sempre un film italiano. Susanna Nicchiarelli racconta gli ultimi mesi di vita di Nico (Trine Dyrholm), fra tour fallimentari, figli problematici e guai personali. Un ritratto dolente di una ex rock star, che ci svela cosa rimanga dopo che il rock muore.

L'ora legale di Ficarra e Picone
Il film più riuscito di Ficarra e Picone è paradossalmente quello che "fa ridere di meno". L'ora legale è una radiografia precisissima del lato oscuro della natura italiana. Ogni risata ha un retrogusto amaro che ci riporta alla realtà. E il finale ci mette davanti a uno specchio in cui vediamo un grottesco riflesso di vergogna. Gli italiani sono pronti a un cambiamento per migliorare la loro vita in società? Ficarra e Picone - supportati dagli sceneggiatori Nicola Guaglianone (Lo chiamavano Jeeg Robot), Edoardo De Angelis e Fabrizio Testini - hanno le idee chiarissime sulla risposta...

L'ordine delle cose di Andrea Segre
Andrea Segre prosegue con il suo personalissimo cinema politico tra finzione e documentario. Stavolta è il turno della finzione, ma non molto distante dalla realtà. L'ordine delle cose è la storia di un funzionario del Ministero dell'Interno (Paolo Pierobon) mandato in Libia per gestire il problema dell'immigrazione clandestina. Ma quando l'uomo incontra una donna somala in fuga, la sua efficienza va a farsi benedire e l'empatia rischia di scardinare l'ordine della sua vita. Una messa in scena asettica ma precisa, chirurgica, per una storia attualissima.

Smetto quando voglio: Masterclass di Sydney Sibilia
Quando è stata l'ultima volta che abbiamo visto un inseguimento d'auto in un film italiano? E una scazzottata su un treno in corsa? Sydney Sibilia supera se stesso nel sequel di Smetto quando voglio, azzeccando un'alchimia perfetta tra azione e commedia. Un film coraggioso, che evita la trappola del primo capitolo (lasciare che l'autoironia tagli le gambe all'ambizione), molla ogni pretesa di sottotesto sociale e fa quello che troppo poco viene fatto in Italia: ci fa divertire.