
I 40 anni di Barry Lyndon: i segreti del capolavoro di Stanley Kubrick

I 40 anni di Barry Lyndon
Barry Lyndon è uno dei film più gelidi, lunghi, difficili della filmografia di Stanley Kubrick. E' anche uno dei suoi sommi capolavori. Tre ore di immersione totale in un'Europa pre-rivoluzionaria, ricostruita con dettaglio e facendo uso della tecnologia per raccontare un mondo senza tecnologia. Diamo uno sguardo ai segreti del film, ancora oggi ineguagliato sotto molti aspetti.
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Una ricostruzione storica meticolosa
Ken Adam e Roy Walker, scenografi del film premiati con l'Oscar, fecere delle ricerche meticolose per ricostruire costumi e ambientazioni dell'Europa pre-Rivoluzione francese. Kubrick aveva progettato un film su Napoleone che non girò mai, perché il flop di Waterloo di Sergei Bondarchuk fece ritirare gli investitori dal suo film. Così, invece di sprecare quelle ricerche, le utilizzò per Barry Lyndon.

L'innovazione tecnica
Kubrick cercò, per quanto possibile, di utilizzare la luce naturale delle candele per illuminare gli interni, e rendere così l'atmosfera di un mondo passato pre-elettricità. Per farlo, adattò alle macchine da presa degli obbiettivi Zeiss commissionati dalla NASA per le missioni Apollo sulla Luna. Il direttore della fotografia John Alcott vinse un Oscar per il suo lavoro.

Le riprese
Il film venne girato in buona parte in Irlanda, che fece da "controfigura" anche all'Inghilterra e alla Prussia. Le riprese durarono 300 giorni a causa di problemi con i finanziamenti: partirono nella primavera del 1973 e si conclusero nei primi mesi del 1974, con una pausa natalizia.

Le differenze rispetto al romanzo
Il film è tratto da Le memorie di Barry Lyndon di William Makepeace Thackeray, romanzo picaresco pubblicato a puntate nel 1844. Il tono del film è molto più tragico di quello del libro, che invece è spesso umoristico. Inoltre, il romanzo è raccontato in prima persona, il film ha un narratore onniscente.

Il pallore di Marisa Berenson
La modella Marisa Berenson fu scelta per interpretare Lady Honoria Lyndon. Kubrick le chiese di non prendere il sole nei mesi precedenti alle riprese, per ricreare il pallore delle donne settecentesche.

Marisa Berenson
Uno scatto di Marisa Berenson oggi. La sua carriera non si è mai fermata.
Una star "imposta"
Warner Bros. impose a Kubrick un attore di spicco in cambio dei finanziamenti. Ryan O'Neal fu scelto per via dell'enorme successo di Love Story.

Ryan O'Neal oggi
Un'immagine di Ryan O'Neal dalla serie TV Bones, dove appare regolarmente.

Un film come un quadro
Molte inquadrature del film possono essere paragonate a quadri d'epoca. Kubrick si rifece esplicitamente ai dipinti di Thomas Gainsborough.
La colonna sonora
Kubrick, noto appassionato di musica classica, scelse molti brani celebri per il film. Il più famoso è la Sarabanda di Handel, eternamente associato al film. Il regista era solito anche far ascoltare la musica sul set per fare entrare gli attori nell'atmosfera - un'idea che, pare, gli fu ispirata da Sergio Leone. Leonard Rosenman vinse un Oscar per le musiche, in gran parte adattate.
I costumi
Milena Canonero e Ulla-Britt Söderlund vinsero l'Oscar per i costumi di Barry Lyndon. La Canonero utilizzò, in parte, veri abiti d'epoca comprati a un'asta. Il resto venne ricostruito con dovizia di dettagli.

Decine di ciak
Kubrick era un noto perfezionista e questo lo portò a rigirare decine di volte una stessa scena. Spesso batteva tra i 20 e i 50 ciak, ma per la scena in cui Barry incontra Lady Honoria la prima volta, si dice che i ciak siano stati 100.