
Horror: dieci finali in grado di traumatizzarvi

Horror: dieci tra i finali più agghiaccianti - The Mist (2007)
C'è modo e modo di concludere un film dell'orrore. Ci può essere il classico finale in cui il mostro viene sconfitto a caro prezzo, magari da una final girl pronta a tutto pur di salvarsi. E poi c'è quel genere di finale che mira a lasciare gli spettatori angosciati come tutto il resto del film. Quel genere di finale che non si dimentica più, non può essere scrollato di dosso facilmente e fa fare a un horror il passo verso il capolavoro. Vediamone dieci.
OVVIAMENTE... ALLARME SPOILER!
A partire da quello di The Mist, forse in assoluto il finale più cupo del cinema horror. Da un racconto di Stephen King, Frank Darabont ha tratto un film teso e inquietante, con grandi punte di paura. E una conclusione amarissima e beffarda, totalmente senza speranza, in cui il protagonista David Drayton (Tomas Jane), ormai a corto di idee e proiettili, è costretto a uccidere suo figlio e gli altri membri del suo gruppo di sopravvissuti, pur di evitare loro una morte atroce alla mercé delle creature che camminano nella nebbia. Ma pochi secondi dopo, David si rende conto che una colonna militare era diretta verso di loro e pronta a soccorrerli... Davvero un pugno nello stomaco rimasto nella storia del cinema.
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La notte dei morti viventi (1968)
Dopo essere sopravvissuto all'assedio degli zombie per tutta una lunga notte, il protagonista de La notte dei morti viventi Ben (Duane Jones) viene scambiato per un morto vivente e freddato da uno dei volontari che sta tentando di riprendere il controllo della situazione dopo il dilagare dell'epidemia. George A. Romero usa questo finale per una critica caustica su razzismo e pregiudizio in America.

The Wicker Man (1973)
Un poliziotto scozzese (Edward Woodward) si reca su una remota isola per indagare sulla scomparsa di una ragazza. Scopre un culto pagano terrificante e, quando finalmente crede di essere venuto a capo del caso, si ritrova invece imprigionato in una gigantesca statua di paglia, a cui viene infine dato fuoco. L'uomo non si era reso conto di essere stato scelto come agnello sacrificale in un rito propiziatorio. Succede in The Wicker Man di Robin Hardy, cult anni '70 che mescola folklore, orrore e musical e sfoggia una iconica performance di Christopher Lee.

La cosa (1982)
Uno dei capolavori di John Carpenter, La cosa si conclude con un finale celebre per la sua ambiguità. MacReady (Kurt Russell) e Childs (Keith David) sono gli unici due sopravvissuti alla lotta finale con l'alieno mutaforma. Per fermarlo, MacReady ha dovuto dare fuoco alla base, e ora li attende una morte lenta per congelamento nella notte antartica. Ma c'è di peggio: nessuno dei due sa se l'altro è realmente umano. E non lo sa nemmeno lo spettatore. "Perché non aspettiamo qui ancora un po'... e vediamo che succede?", conclude MacReady, lasciando tutti noi in sospeso per sempre.
The Blair Witch Project - Il mistero della strega di Blair (1999)
Celeberrimo il finale cupo di The Blair Witch Project, in cui i protagonisti si ritrovano in una casa fatiscente in mezzo al bosco e vengono separati. A un certo punto, Heather trova l'amico Mike immobile, la faccia rivolta al muro. Poi viene attaccata da qualcosa di indefinito e la telecamera le cade di mano. Il film finisce così, senza spiegazioni, in maniera brutale.

The Others (2001)
Sulla scia de Il sesto senso, Alejandro Amenabar diresse The Others, in cui Nicole Kidman interpretava una madre alle prese con dei figli fotosensibili e dunque costretta a vivere da reclusa in una grande casa vittoriana, dove avvengono strani fenomeni paranormali. Solo che, come si scopre in un finale da pelle d'oca, lei e i figli sono in realtà i fantasmi. Non solo: la madre ha ucciso i figli in preda alla follia, soffocandoli nel sonno, e poi si è suicidata. Allegria...

Alta tensione (2003)
Alexandre Aja firma questo efficace thriller francese in cui due amiche, Marie (Cécile de France) e Alexia (Maïwenn) si ritirano in una fattoria per un weekend, ma le cose prendono una bruttissima piega quando un killer fa irruzione nella fattoria e uccide tutta la famiglia di Alexia, rapendo quest'ultima. Marie si mette sulle loro tracce, ma... in realtà è lei stessa l'assassina. Nel finale, scopriamo infatti che ha una doppia personalità e si è macchiata lei dell'orrida strage iniziale.

Saw - L'enigmista (2004)
Quello di Saw è uno dei più celebri twist finali di sempre. Dopo che Lawrence (Cary Elwes) è riuscito a segarsi il piede e a sparare ad Adam (Leigh Whannell) per essere libero, il cadavere che per tutto il tempo è rimasto immobile tra i due si "rianima". Era in realtà Jigsaw (Tobin Bell), che procede a rinchiudere Adam nel bagno dicendogli "Game over".

The Descent - Discesa nelle tenebre (2005)
Uno dei migliori horror del nuovo millennio, The Descent di Neil Marshall si chiude con un doppio finale memorabile e davvero, davvero deprimente. La protagonista Sarah (Shauna Macdonald) sembra aver trovato una via di fuga dalle caverne infestate da umanoidi cannibali. La vediamo emergere all'aria aperta e trovare persino un passaggio verso la salvezza. Ma era tutto un sogno: Sarah è in realtà imprigionata nel sottosuolo, dove ha una visione fugace della figlia morta prima che l'inquadratura si allarghi per mostrarcela completamente circondata dagli umanoidi. Un finale così cupo che nella versione americana fu tagliato: lì, The Descent finisce con Sarah in fuga.

Drag Me to Hell (2009)
In Drag Me to Hell di Sam Raimi, Alison Lohman interpreta Christine, un'impiegata di banca che viene maledetta da un'anziana zingara dopo essersi rifiutata di concederle una proroga nel pagamento del mutuo. Entro tre giorni, dovrà liberarsi dell'oggetto maledetto - un bottone del suo vestito - o sarà trascinata all'inferno da un demone. Nel finale, quando sembra essersi liberata del bottone, scopre in realtà di aver commesso un errore: il suo ragazzo ne è in possesso e Christine viene trascinata all'inferno dopo essere caduta sui binari della ferrovia, sotto gli occhi attoniti del suo fidanzato.