
Director's Cut: dieci film da vedere nella versione del regista

Blade Runner (1982) e i film che è meglio vedere nella versione del regista
A volte, gli studios di Hollywood vogliono mettere il naso nei film che producono in maniera eccessiva. Può succedere che i film che impariamo ad amare si rivelino invece versioni rimaneggiate rispetto alla visione di un regista, ma per fortuna a volte escono i "Director's Cut" che ci permettono di scoprire cosa un autore intendesse in origine girando quel determinato film. Ecco dieci casi in cui è meglio vedere i montaggi originali piuttosto che le versioni volute dai produttori.
Cominciamo da Blade Runner di Ridley Scott. C'è un eterno dibattito tra chi preferisce la versione cinematografica e quella del regista. In quest'ultima manca la voce fuori campo di Deckard che molti amano alla follia, ma Scott ha anche tagliato il finale bucolico posticcio - creato usando scarti delle riprese di Shining - in favore di uno più secco e potente. L'aggiunta del sogno di Deckard, in cui l'eroe vede un unicorno, fa il paio di l'origami di Gaff e rivela un dettaglio che sfugge nella versione cinematografica: che Deckard stesso è un androide.
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Le crociate (2005)
Continuiamo con Ridley Scott. C'è una bella differenza tra la versione de Le crociate uscita al cinema (144 minuti) e quella integrale del regista (189 minuti), per fortuna uscita in seguito in home video. La differenza principale? La prima è stata stroncata, la seconda lodata da tutti.

Aliens - Scontro finale (1986)
Da Ridley Scott passiamo al sequel del suo capolavoro, Aliens di James Cameron. Niente di male nella versione cinematografica, ma è indubbio che quella estesa, supervisionata da Cameron e distribuita in origine in VHS e Laserdisc (e poi nei cofanetti DVD e Blu-Ray), è una vera gioia per i fan. Sicuro, racconta anche troppo ed elimina la suspense di scoprire se LV-426 sia effettivamente stato completamente invaso dagli Xenomorfi. Per questo forse il primo impatto con il film va riservato alla versione cinematografica. La Special Edition è invece perfetta per chi ama il film di Cameron talmente tanto da volerne vedere "di più".

Alien 3 (1992)
Ancora più indispensabile è vedere in versione estesa Alien 3 di David Fincher. Questo montaggio, disponibile nei cofanetti DVD e Blu-Ray della saga, è una ricostruzione, perché alcune sequenze non erano nemmeno state rielaborate per essere incluse nel film e hanno un sonoro rovinato. Ma ciò non toglie che questa versione sia infinitamente migliore di quella vista al cinema e ha anche molto più senso logico, grazie all'aggiunta di una lunga sequenza in cui lo Xenomorfo viene fatto fuggire da un detenuto fanatico. L'inizio alternativo è molto più evocativo di quello originale, così come la nascita dell'alieno.

I cancelli del cielo (1980)
Un film molto sfortunato I cancelli del cielo di Michael Cimino. Il suo costo eccessivo, unito al flop clamoroso al botteghino, fece fallire la United Artists e chiuse l'era della New Hollywood, togliendo potere agli autori. Fu anche stroncato dalla critica, nella versione da 219 minuti circolata inizialmente. Lo studio poi costrinse Cimino a tagliare altro materiale fino ad arrivare a una durata di 149 minuti. Nel 2012, il film è stato restaurato in un Director's Cut voluto da Cimino e più corto di due minuti (217) rispetto alla versione originale. Questo è senz'altro il montaggio da vedere per comprendere uno dei capolavori ignorati del cinema americano.

Apocalypse Now (1979)
Per chi ama davvero Apocalypse Now di Francis Ford Coppola, la versione Redux uscita in sala nel 2001 è quella da tenere stretta. Coppola aggiunse 49 minuti tagliati dal pur lungo montaggio cinematografico (153 minuti). Specificamente, la sequenza della piantagione francese, che racchiude buona parte del messaggio politico del film. Imperdibile.

Metropolis (1927)
Metropolis, il capolavoro muto di Fritz Lang, venne tagliato immediatamente dopo la première berlinese del 1927, in quanto criticato perché troppo lungo. Le parti tagliati sono andate perse per ottant'anni. Ritrovate in Argentina nel 2008, sono state rimontate nella versione più completa esistente fino a quel punto, e oggi possiamo finalmente godere del film come lo aveva inteso Lang.

Donnie Darko (2001)
I fan di Donnie Darko avrebbero dovuto aspettare il 2004 per la versione estesa voluta dal regista Richard Kelly. Non che sia tanto più comprensibile della versione cinematografica uscita nel 2001, ma i venti minuti aggiuntivi fanno del cult interpretato da Jake Gyllenhaal un oggetto ancora più ipnotico e affascinante.

Daredevil (2003)
Il Daredevil di Mark Steven Johnson è tendenzialmente da evitare. Amate l'eroe cieco della Marvel? Allora recuperate la serie Netflix. Comunque, se siete curiosi di scoprire il film del 2003 con Ben Affleck, fareste meglio a vedere il Director's Cut. Almeno include sequenze aggiuntive in cui il rapper Coolio interpreta un cliente di Matt e Foggy. E approfondisce un po' meglio la fede di Matt, dando allo stesso tempo meno spazio alla love story con Elektra.

Alexander (2004)
L'epico affresco storico di Oliver Stone è stato abbastanza massacrato dalla critica e snobbato dal pubblico. Eppure, Stone non è riuscito ad abbandonare Alexander al suo destino e ne ha realizzato ben tre Director's Cut, l'ultimo dei quali, l'Ultimate Cut uscito in occasione del decimo anniversario del film, ha finalmente imbroccato il ritmo giusto, migliorando in maniera evidente l'opera.