
Dieci misteri del cinema che non verranno mai risolti

Atto di forza e i film con misteri rimasti irrisolti
Esistono film che sentono il bisogno di spiegare tutto ai propri spettatori per filo e per segno, in modo da non lasciare neanche la minima ombra di dubbio. Ci sono invece film che scelgono di non spiegare alcuni dettagli, a volte perché, in fondo, non serve, e altre semplicemente per torturare con gusto il pubblico. Andiamo alla scoperta di dieci casi famosi nella nostra gallery...
A partire da Atto di forza (1990), cult fantascientifico diretto da Paul Verhoeven e interpretato da Arnold Schwarzenegger. Quest'ultimo è Douglas Quaid, un operaio che si fa impiantare la memoria di un viaggio su Marte per sfuggire alla monotonia della propria vita, ma scopre che nel suo cervello c'era già un impianto. La sua vita monotona è fasulla, e lui è in realtà una super-spia invischiata nella guerra civile marziana. Oppure no? Non veniamo mai a sapere se l'avventura vissuta da Douglas nel film sia proprio quella per cui ha pagato alla Rekall, e dunque un impianto di memoria. Gli indizi pendono da questa parte, ma l'ambiguità resta e ha generato un dibattito durato decenni.
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Cosa contiene la scatola di Charlie? - Barton Fink (1991)
Nessuno si diverte a prendersi gioco delle convenzioni del cinema più dei fratelli Coen. In Barton Fink, al pover John Turturro viene lasciata in custodia una scatola dal suo vicino, Charlie Meadows. Più avanti si scopre che Charlie è in realtà un serial killer che ama tagliare la testa alle sue vittime. Viene dunque implicato che dentro la scatola ci sia una testa, magari quella di Audrey Taylor, ghost writer con cui Barton è andato a letto tempo prima e che ha ritrovato morta la mattina dopo. Ma ciò non viene mai svelato e la scatola diventa solo una metafora della creatività, che sembra tornare a Barton dopo che ne è entrato in possesso.

Cosa c'è dentro la valigetta? - Pulp Fiction (1994)
La valigetta di Pulp Fiction è uno dei più celebri "MacGuffin" della storia del cinema: Vincent (John Travolta) e Jules (Samuel L. Jackson) la devono recuperare per conto di Marsellus Wallace. Ma non ci viene mai spiegato che cosa contenga. Emana una luce - il che farebbe pensare a dell'oro. Tim Roth ne resta estasiato quando la vede aperta ("E' quello che penso che sia?"). La teoria più vecchia (poi sfatata) è che contenga l'anima di Marsellus, teoria che sarebbe "confermata" dal cerotto che Ving Rhames porta sul collo qualche scena dopo, il punto da cui la sua anima sarebbe stata rimossa. Un'altra teoria sostiene invece che si tratti dei diamanti rubati nella rapina de Le iene.

Cosa sussurra Bob a Charlotte? - Lost in Translation (2003)
Lost in Translation resta il film più acclamato di Sofia Coppola. La tenera e disperata storia d'amore tra Bob (Bill Murray), un attore in declino, e Charlotte (Scarlett Johansson), moglie di un fotografo in viaggio d'affari a Tokyo, è ancora oggi toccante come allora. Il finale è celeberrimo: Bob abbraccia Charlotte per le strade di Tokyo e le sussurra qualcosa nell'orecchio prima di lasciarla. Ma cosa le avrà detto? Non si è mai saputo, e persino la Coppola sostiene di non averne idea, dato che Murray improvvisò la scena (come spesso è solito fare).

Cos'è la Zampa di lepre? - Mission: Impossible III (2006)
Come Tarantino, anche J.J. Abrams è un fine conoscitore delle regole della scrittura cinematografica e ama giocarci. Anche in Mission: Impossible III c'è un MacGuffin meta-cinematografico, ovvero la famosa Zampa di lepre. Una non meglio identificata arma di distruzione di massa a cui tutti danno la caccia ma che non si sa cosa sia. D'altro canto, come ci dimostra molto bene il film, non c'è mai davvero bisogno di saperle queste cose: l'importante è che sappiano scatenare una bella caccia tra buoni e cattivi.

Perché l'umanità è sterile? - I figli degli uomini (2006)
Sia Alfonso Cuaron che P.D. James (autrice del romanzo originale) preferiscono non rispondere a questa domanda ne I figli degli uomini. Non si viene mai a sapere per quale ragione scientifica l'umanità non partorisca più figli da diciotto anni. Si sa solamente che è probabilmente colpa delle donne nel film (diretto da un uomo) e degli uomini nel libro (scritto da una donna). Ma comunque poco conta: l'importante è il risultato.

Da dove arriva il mostro? - Cloverfield (2008)
E' di nuovo colpa di J.J. Abrams se non sapremo mai da dove fosse venuto il mostro che distrugge New York in Cloverfield. Molti credono che venisse dallo spazio, dato che nel film si fa riferimento a un satellite caduto nell'oceano. Ma per il regista Matt Reeves il mostro veniva invece dal fondo dell'oceano, come Godzilla. Il satellite caduto, se mai, lo avrebbe risvegliato e spinto a una gita sulla terraferma...

Come ha ottenuto le sue cicatrici il Joker? - Il cavaliere oscuro (2008)
Il Joker di Heath Ledger è uno che ama spararle grosse. Ne Il cavaliere oscuro, racconta due volte come ha ottenuto le cicatrici ai lati della bocca - che compongono il suo "sorriso" inquietante - ma le due versioni non collimano. La prima volta, spiega che è stato il suo violento e alcolizzato padre a inciderle con un coltello; la seconda volta che lui stesso se le è inferte per empatia verso sua moglie, sfigurata dalla malavita a causa dei suoi debiti di gioco. Non sapremo mai quale delle due sia vera, o se una delle due lo sia. Anche perché, quando sta per narrare la storiella a Batman verso la fine del film, quest'ultimo lo zittisce con un pugno in faccia. Ma d'altro canto Christopher Nolan è uno che ama queste ambiguità, come vedremo tra poco...

Cos'è successo al mondo? - The Road (2009)
In ambito di film post-apocalittici, The Road di John Hillcoat è un vero gioiellino. Soprattutto perché capisce una cosa: non conta tanto la ragione per cui il mondo è andato a quel paese. Conta ciò che accade dopo. Perché l'apocalisse al cinema è una pura metafora, esiste solo per metterci di fronte alle nostre peggiori paure e vedere come reagiremmo. Per questo - e anche perché tratto da un romanzo di Cormac McCarthy che fa la stessa scelta - Hillcoat non spiega mai cosa abbia trasformato il mondo in una landa inospitale. Si limita a seguire Viggo Mortensen e Kodi Smit-McPhee in un viaggio tanto cupo quanto appassionante.

Si fermerà la trottola? - Inception (2010)
Il finale di Inception è quello che meglio sintetizza la poetica del "prestigio" di Nolan. Un regista che è anche un prestigiatore, che ama mescolare le carte e sorprendere. Per questo non sapremo mai il vero destino di Cobb (Leonardo DiCaprio): nel finale ritrova la sua famiglia, ma sarà la realtà o ancora un sogno? Per capirlo, Cobb fa girare una trottola (il suo totem, un oggetto che serve proprio a distinguere sogno e realtà). Se si fermerà, Cobb saprà di essere riemerso dal sogno. In caso contrario, sarà la prova che Cobb è perso nel Limbo. Ma il film va al nero prima di rivelarcelo.