
Dieci grandi trilogie che forse non conoscevi

Before Trilogy e le trilogie che forse non conoscevi
Ci sono trilogie e trilogie. Ci sono quelle che sbancano i botteghini, da Star Wars a Il signore degli anelli. E poi ci sono quelle meno famose, nate non dal bisogno di capitalizzare sui sequel, ma da una spinta più autoriale. Dalla voglia di raccontare un affresco storico, una relazione amorosa o sviscerare un tema in ogni suo aspetto. Trilogie che, a volte, anche perché non sono necessariamente sequel, passano inosservate. Ecco alcune di quelle che non potete assolutamente perdere...
A partire dalla bellissima trilogia Before - composta da Prima dell'alba, Before Sunset e Before Midnight - diretta da Richard Linklater. Un rapporto di coppia, tra Ethan Hawke e Julie Delpy (anche co-sceneggiatori), raccontato dal primo incontro alle difficoltà del matrimonio. Prima di Boyhood, Linklater già giocava con il tempo e amava osservarne l'opera sui volti e i corpi dei suoi attori.
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Tre colori
La trilogia di Krzysztof Kieslowski basata sui tre colori della bandiera francese, e composta da Film blu, Film bianco e Film rosso, riflette sui tre termini che compongono il motto francese: "Libertà, uguaglianza, fraternità".
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La trilogia della vendetta
Tre film violentissimi diretti da Park Chan-wook. Tre capolavori del cinema sudcoreano, a partire dal celebre Oldboy. Ma sono altrettanto forti e profondi Mr. Vendetta e Lady Vendetta. Durissimi e non per tutti, ma imperdibili.

La trilogia di Pusher
Pusher - L'inizio è il debutto alla regia di Nicolas Winding Refn nella nativa Danimarca. Un gangster movie interpretato, tra gli altri, dal futuro divo Mads Mikkelsen e seguito da due ottimi sequel: Pusher II - Sangue sulle mie mani e Pusher 3 - L'angelo della morte.
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A Better Tomorrow
La saga di film di gangster e amicizia virile che rese il regista John Woo e l'attore Chow Yun-fat delle star in Cina e a Hong Kong. Woo diresse il primo e il secondo capitolo, ma lasciò prima del terzo per delle divergenze di opinioni con il produttore Tsui Hark. Proprio Tsui diresse il terzo capitolo, un prequel ambientato in Vietnam durante la guerra.

I colori della vendetta di Jeremy Saulnier
Una trilogia tematica, iniziata con lo straziante Blue Ruin, proseguita con l'elettrizzante e violento Green Room (una delle ultime performance del povero Anton Yelchin) e conclusa (?) da Hold the Dark su Netflix. La vendetta secondo il talentuoso regista Jeremy Saulnier: tre colori (si fa per dire...) per raccontarne le più atroci conseguenze.

La trilogia della fede di Ingmar Bergman
Anche in questo caso si tratta di una trilogia tematica, non di sequel. Ingmar Bergman esamina il tema della fede in tre fra le sue opere migliori: Come in uno specchio (1961), Luci d'inverno (1963) e Il silenzio (1963). Una ragazza schizofrenica trova Dio, un prete perde la fede e due sorelle che non si sopportano devono viaggiare insieme nel cuore dell'Europa devastata dalla guerra. Tre storie diverse per parlare del rapporto dell'uomo con il divino.

Infernal Affairs
Prima di The Departed c'era Infernal Affairs, il film su cui l'opera di Scorsese è basato. Per la verità, The Departed incorpora anche elementi di Infernal Affairs II e III: il primo un prequel che racconta l'ascesa dei due protagonisti - lo sbirro infiltrato nella mala Chen Wing Yan e il mafioso infiltrato nella polizia Lau Kin Ming - il secondo un sequel che chiude il cerchio. Una trilogia perfetta per gli amanti dei polizieschi orientali.
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La trilogia di Apu

La trilogia della cavalleria di John Ford
John Ford è senza dubbio il più grande regista western di sempre. La trilogia della cavalleria, composta da Il massacro di Fort Apache (1948), I cavalieri del Nord Ovest (1949) e Rio Bravo (1950), è un ottimo modo per scoprire il suo cinema. C'è tutto, da John Wayne ai grandi paesaggi della Monument Valley. Il western classico al suo apice.