
Dieci film horror spaventosi in cui nessuno muore

Poltergeist - Demoniache presenze (1982)
Dalla notte dei tempi, l'horror è il genere che più ci angoscia, che mostra i lati spaventosi del mondo e della vita. Spesso condendoli con una bella manciata di cadaveri assortiti. Ma non sempre gli horror generano vittime: ecco dieci casi di film capaci di spaventarci senza ammazzare nessuno...
OVVIAMENTE, ATTENZIONE AGLI SPOILER!
A cominciare da Poltergeist, classico anni '80 diretto da Tobe Hooper (con Steven Spielberg, anche sceneggiatore e produttore). La famiglia Freeling ne passa di tutti i colori, collezionando senza dubbio traumi che non li abbandoneranno mai. Eppure tutti sopravvivono. Non si può dire lo stesso degli attori, colpiti nel corso degli anni da una delle più celebri "maledizioni" della storia del cinema.
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Gli occhi del parco (1980)
Prodotto dalla Disney, Gli occhi del parco racconta di una famiglia che si trasferisce in una casa rurale nel New England, dove entra in contatto con leggende locali legate alle fate e alle sparizioni di giovani ragazze. Le due ragazzine protagoniste e i loro famigliari, comunque, sopravvivono agli eventi. Il film riesce in ogni caso a inquietare e ci regala un'ottima Bette Davis in uno dei suoi ultimi ruoli.
Entity (1982)
L'horror Entity vede Barbara Hershey nel ruolo di una donna tormentata e addirittura violentata da un poltergeist. Entro la fine del film, la donna è riuscita a trovare un minimo di pace, ma il problema è che la pellicola afferma di essere basata su una storia vera. E si apre proprio con un cartello che ci rivela come la donna abbia continuato a soffrire quegli attacchi terribili fino al presente.

Pesce d'Aprile (1986)
Nove amici, studenti di college, vanno a stare nella villa di un loro amico su un'isola remota nel weekend del primo aprile, e iniziano a cadere vittime di un misterioso killer. Pesce d'aprile di Fred Walton è formalmente uno slasher, con tanto di morti cruente dispensate allegramente. Eppure, alla fine (SPOILER!) si scopre che in realtà era tutta una messa in scena per pubblicizzare un albergo a tema horror. Dunque, nessuna delle vittime muore davvero...

Linea mortale (1990)
Rifatto molto di recente, Linea mortale è un cult anni '90 diretto da Joel Schumacher, in cui alcuni studenti di medicina - tra i quali Kiefer Sutherland, Julia Roberts e Kevin Bacon - eseguono esperimenti tra la vita e la morte, facendosi mettere in coma e resuscitare poi all'ultimo secondo. Ovviamente tutto questo porta con sé conseguenze impreviste, e l'idea forte del film è che la morte, una volta incontrata, non ti abbandona facilmente. Eppure, al termine del film tutti i protagonisti sono vivi, anche se non stanno esattamente benissimo.

The Others (2001)
Uscito dopo il successo de Il sesto senso, The Others di Alejandro Amenabar sfrutta lo stesso canovaccio per ribaltare le convenzioni dell'horror. Nicole Kidman è una madre che deve proteggere la famiglia in una casa stregata, salvo scoprire alla fine che lei e i suoi famigliari sono i fantasmi. Le presenze erano invece i nuovi inquilini, spaventati a loro volta dagli spettri. Dunque, poiché i protagonisti già morti e i vivi restano vivi, alla fine nel film non muore nessuno!

One Hour Photo (2002)
One Hour Photo vede il compianto Robin Williams in uno dei suoi ruoli drammatici, nei panni dell'impiegato di una bottega di sviluppo fotografico che inizia a perseguitare una famiglia all'apparenza perfetta dopo aver visto le loro foto. Nonostante il tema agghiacciante, alla fine del film di Mark Romanek non muore nessuno e il maniaco, pur avendo tentato di uccidere, viene arrestato senza aver fatto troppi danni.

Signs (2002)
Prima di diventare un po' una barzelletta per circa un decennio, M. Night Shyamalan diede alla luce Signs, un thriller fantascientifico non privo di difetti, ma comunque interessante. Al centro, le vicende di un pastore (Mel Gibson) che perde la fede dopo la morte della moglie, e della sua famiglia, composta dal fratello Joaquin Phoenix e dai figlioletti Rory Culkin e Abigail Breslin. Insieme, dovranno affrontare un'invasione aliena in piena regola, e ci riusciranno ritrovando gli insegnamenti della moglie/madre scomparsa. Alla fine, gli alieni se ne vanno (erano arrivati solo per depredare, mica per conquistare) e Mel e famiglia sopravvivono alla peggiore notte della loro vita.

1408 (2007)
Da un racconto di Stephen King, 1408 vede John Cusack nei panni di un uomo specializzato nel confutare episodi paranormali, che si chiude in una stanza d'albergo nota per essere infestata da presenze. Ovviamente, essendo questo un horror, Mike non riesce a confutare un ben niente, anzi. Ma, nonostante le presenze tentino di farlo impazzire del tutto, visto che già non sta benissimo per via della morte della figlia, l'uomo riesce a sopravvivere fino alla fine. Esiste in questo caso un finale alternativo in cui Mike si toglie la vita proprio per distruggere la stanza.

Babadook (2014)
Babadook, l'ottimo horror australiano di Jennifer Kent, gioca con atmosfere molto classiche del genere infilando una presenza inquietante nel menage famigliare di una madre single con figlioletto problematico a carico. La creatura si fa metafora di problemi profondi: la donna (Essie Davis) è sola, depressa e ha un bambino che non riesce davvero ad amare. Ma riuscirà a sconfiggere il mostro e a riprendere il controllo della propria vita, trovando una nuova dimensione d'affetto per il figlio. Anche il modo in cui batte il mostro è originale, inquietantissimo e lascia "vivere" persino il cattivo...