
Dieci film che spoilerano i propri colpi di scena

Dieci film che rivelano i loro colpi di scena in anticipo
Una delle cose più difficili da fare in un film è tenere segreto un grosso colpo di scena (il classico "twist" alla Shyamalan) per tutta la durata. Per quanto bene uno sceneggiatore e un regista possano fare il loro lavoro, ci sarà sempre lo spettatore smaliziato che pretenderà di aver "capito tutto" al terzo minuto. A volte, però, gli autori stessi scelgono di giocare con il proprio pubblico rivelando indizi in maniera casuale, che solo lo spettatore più attento è in grado di cogliere, o sbattendo addirittura il colpo di scena in faccia a tutti. Ecco dieci casi in cui questo è avvenuto con successo.
ATTENZIONE: IN QUESTA GALLERY TROVERETE PESANTI SPOILER DA TUTTI I FILM CITATI. SIETE AVVERTITI!
A cominciare da The Prestige, il film che meglio di tutti ha definito lo stile da "prestigiatore" di Christopher Nolan. Come sappiamo, in The Prestige, il trucco del teletrasporto di Alfred Borden (Christian Bale) funziona solo perché, in realtà, il prestigiatore ha un gemello. Questo viene spoilerato ben prima della fine, in una scena in cui Borden fa riapparire un canarino dopo averlo "schiacciato" dentro una gabbietta. Il primo è in realtà morto, il secondo è solo un altro uccellino. Il ragazzo che stava vedendo il trucco, nel vedere il secondo canarino, chiede a Borden: "Dov'è suo fratello?", svelando il trucco.
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Lo squalo (1975)
In Lo squalo, il capolavoro di Steven Spielberg, il mostruoso squalo bianco del titolo viene ucciso da Brody (Roy Scheider) con un colpo di fucile mirato alla bombola incastrata nelle fauci del pesce. Il povero Quint (Robert Shaw) aveva previsto tutto prima di morire: quando vede l'equipaggiamento high-tech portato sulla sua barca dall'odiato Hooper (Richard Dreyfuss), bombole incluse, si chiede cosa mai potrà farsene lo squalo di quella roba... forse mangiarsela!

La cosa (1982)
La cosa di John Carpenter inizia con dei norvegesi apparentemente impazziti che inseguono un cane da slitta in elicottero e tentano di freddarlo con un colpo di fucile. Più avanti si scopre il perché: quel cane non è un cane, ma un alieno mutaforma che rischia di spazzare via la razza umana. Se parlate norvegese, però, il colpo di scena non è realmente tale, perché i norvegesi lo dicono esplicitamente all'inizio del film.

Atto di forza (1990)
Il dubbio se Douglas Quaid (Arnold Schwarzenegger) stia o meno vivendo un'esperienza reale in Atto di forza di Paul Verhoeven rimane. Ma è innegabile che, entro la fine del film, Quaid faccia esattamente quello che l'addetto della Rekall aveva previsto vendendogli il viaggio virtuale su Marte: "Conquisterai la ragazza, ucciderai i cattivi e salverai l'intero pianeta".

Le iene (1992)
Sappiamo tutti chi, tra i protagonisti de Le iene, è lo sbirro infiltrato: il Mr. Orange di Tim Roth. Ma Tarantino cerca di farcelo capire da subito: nella primissima scena, in cui i membri della banda mangiano prima del colpo, chi è che accusa subito Mr. Pink (Steve Buscemi) di non aver lasciato la mancia alla cameriera quando Joe Cabot chiede chi sia stato? Esatto, proprio Tim Roth. Un vero spione, no?

L'esercito delle 12 scimmie (1995)
In L'esercito delle 12 scimmie, Bruce Willis interpreta James Cole, un uomo che torna indietro nel tempo per fermare un'epidemia apocalittica. Dopo una serie di tentativi, rinuncia e sceglie di passare in tranquillità gli ultimi anni prima della catastrofe, ma proprio quando sta per prendere un volo trova l'uomo responsabile dell'epidemia e tenta di ucciderlo, venendo però abbattuto dalla polizia. Morente, vede un ragazzino che lo fissa impaurito. Qui scopriamo che l'incubo che tormentava Cole per tutto il film era in realtà un ricordo: quello di aver assistito alla sua stessa morte nel passato.

L.A. Confidential (1997)
In L.A. Confidential, grande neo-noir di Curtis Hanson, Guy Pearce interpreta Edmund Exley, sbirro integerrimo che non vuole cedere alla corruzione che attanaglia il dipartimento di polizia di Los Angeles. Il suo capo, il capitano Dudley Smith (James Cromwell), pensa che non sia tagliato per il mestiere e intende provarlo facendogli alcune domande: sarebbe disposto a piazzare prove false per incriminare un sospetto? O a estorcergli una confessione picchiandolo? O a sparargli nella schiena se necessario? Exley risponde a tutte e tre le domande con un secco “No”, ma entro la fine del film si ritrova a picchiare un sospetto e a sparare a un altro nella schiena. Quest'ultimo è lo stesso capitano Smith.

Hot Fuzz (2007) e la Trilogia del Cornetto
Edgar Wright, autore della cosiddetta Trilogia del Cornetto (L'alba dei morti dementi, Hot Fuzz e La fine del mondo) ama particolarmente spoilerare tutti i punti salienti della trama dei suoi film agli spettatori più attenti. I suoi film sono talmente ricchi di livelli e citazioni stratificate, da richiedere più di una visione per cogliere tutto. Hot Fuzz è forse l'esempio migliore di questo: Danny (Nick Frost) è un patito di action americani e, in una scena, mostra al collega Nick (Simon Pegg) due film, Bad Boys II e Point Break. Le clip che vediamo in questa scena saranno citate e replicate nei momenti clou del film. In La fine del mondo, invece, i pub dove il gruppo di protagonisti va a bere nascondono nei loro nomi gli sviluppi del plot: così, ad esempio, in "The Trusty Servant" ("Il fedele servitore") incontrano un collaborazionista al servizio degli alieni che hanno invaso il loro paesino natale.

Iron Man (2008)
Nell'originale Iron Man, alla fine scopriamo che il cattivo è Obadiah Stane (Jeff Bridges), ex socio del padre di Tony Stark (Robert Downey Jr.). Ma gli spettatori parlanti urdu (o che per lo meno hanno un'infarinatura della lingua nazionale pakistana) lo avevano capito sin dall'inizio, in quanto i terroristi dei Dieci Anelli che rapiscono Stark citano direttamente Stane nei loro discorsi.

The Hateful Eight (2015)
Samuel L. Jackson lo dice a chiare lettere all'inizio di The Hateful Eight: se John Ruth detto il Boia (Kurt Russell) ti cattura, finirai impiccato. E non importa quanto la situazione vada in malora nel corso del film, né il fatto che Daisy Domergue (Jennifer Jason Leigh) non venga effettivamente impiccata da Ruth (già morto, a quel punto). Conta solo che il destino di Daisy era già stato rivelato all'inizio del film.