
Dieci film che i cinema si sono rifiutati di proiettare

The Interview (2014)

Beasts of No Nation (2015)
La guerra tra Netflix e le sale ha fatto molte vittime. No, non è vero, ha semplicemente impedito ad alcuni film di ricevere la distribuzione che avrebbero meritato su grande schermo, in parte per precise scelte di Netflix, in parte perché, anche nei casi in cui alcuni suoi film sono stati distribuiti per un breve periodo in sala, certi esercenti si sono ribellati al fatto che fossero usciti contemporaneamente in streaming. E' il caso di Beasts of No Nation di Cary Fukunaga: in USA, le catene AMC, Regal, Cinemark e Carmike hanno bandito il film dai propri cinema.

Crouching Tiger, Hidden Dragon: Sword of Destiny (2016)
Idem per il sequel de La tigre e il dragone, sempre distribuito da Netflix. I cinema Regal si sono rifiutati di proiettarlo in IMAX.

Roma (2018)
La battaglia tra Netflix e gli esercenti continua ancora oggi. Anzi, si è inasprita nel caso di Roma di Alfonso Cuaron, film che ha stravinto a Venezia (Leone d'Oro) e agli Oscar (tre premi). Per questo, è assurto a esempio perfetto nell'eterno dibattito tra chi "i film di Netflix sono cinema" e chi "sono solo film per la TV". La cosa non è destinata a finire tanto presto.

La bella e la bestia (2017)
Veniamo a ragioni più smaccatamente ideologiche/religiose. Un drive-in dell'Alabama si è rifiutato di proiettare il remake de La bella e la bestia. Il motivo? Il personaggio interpretato da Josh Gad, LeFou, era stato abbastanza velatamente presentato come gay. I proprietari del drive-in hanno citato motivi religiosi, finendo per discriminare in maniera diretta parte del loro potenziale pubblico... oltretutto per un personaggio che non è mai stato apertamente definito gay dalla timidissima Disney.

L'ultima tentazione di Cristo (1988)
Celeberrimo anche il caso de L'ultima tentazione di Cristo di Martin Scorsese. Willem Dafoe interpreta un Cristo che, ormai sulla croce, si lascia andare a una sorta di fantasia in cui immagina di non sacrificarsi per il genere umano, e di vivere invece una vita lunga e felice insieme all'amata Maria Maddalena. Fulmini e saette colgano il blasfemo regista (dichiaratamente cattolico)! Un'associazione cristiana, Mastermedia International, iniziò a fare campagna, insieme a una radio cristiana, per spingere le sale a boicottare il film. Alcune lo fecero. Ma in Francia andò anche peggio: un cinema di Parigi fu dato alle fiamme da alcuni fondamentalisti durante una proiezione.

Brian di Nazareth (1979)
Anche il capolavoro dei Monty Python Brian di Nazareth fu bandito per ovvie ragioni religiose. I pubblici di Irlanda e Norvegia avrebbero potuto vederlo solo molti anni dopo la sua uscita.

Slender Man (2018)
Difficile, per una volta, dare torto alla catena di sale del Wisconsin che, nell'estate del 2018, bandì Slender Man dalle proprie sale di Milwaukee e Waukesha. Proprio in quest'ultima cittadina, nel 2014, due ragazzine dodicenni avevano accoltellato una coetanea, quasi uccidendola, come tributo a questo leggendario mostro nato sul web.

Scarface - Lo sfregiato (1932)
L'originale Scarface, ispirato alla figura di Al Capone (all'epoca ancora vivo e in attività), fu bandito da diverse città americane a seguito di alcune accese polemiche sulla rappresentazione degli italo-americani. La comunità si ribellò agli stereotipi negativi con cui era rappresentata al cinema all'epoca: gli italo-americani, nei film, erano tutti gangster e poco di buono. Risultato: in posti come Chicago, il film fu visto solo nel 1941.

Star Wars - Gli ultimi Jedi (2017)
Passiamo a ragioni totalmente commerciali, ancora una volta comprensibili. Disney aveva promesso il 65% degli incassi ai cinema che avessero proiettato Star Wars: Gli ultimi Jedi nella propria sala più grande per quattro settimane consecutive. Ma un piccolo cinema dell'Iowa si ribellò, decidendo di non proiettare il film. L'affare proposto dalla Disney potrebbe sembrare allettante, sulla carta. Ma, per una piccola attività, tenere lo stesso film per un mese equivale a una perdita praticamente assicurata. E non è che il 65% del nulla sia un grande affare...