
Dieci film che conciliano il sonno

I dieci comandamenti (1956)
YAWN! Il 16 marzo cadrà la Giornata mondiale del sonno 2018, che ha lo scopo di celebrare i benefici di una salutare dormita nonché richiamare l'attenzione della società sulle problematiche legate ai disturbi del sonno e alle relative cure. Un'occasione perfetta per mettere su un bel DVD, o un Blu-Ray, o connettersi a Netflix o Amazon, far partire un film e... addormentarsi di gusto. Ecco dunque dieci pellicole che sono nate per farvi dormire. Tra queste ci sono anche grandi capolavori del cinema, film bellissimi che però hanno anche l'abilità di farci crollare tra le braccia di Morfeo con chirurgica precisione...
A partire da I dieci comandamenti di Cecil B. DeMille. Forse il film biblico più noto in assoluto, è anche famoso per la sua implacabile lunghezza - 220 minuti tondi tondi. Davvero difficile arrivare intatti al finale, quando Mosè (Charlton Heston) agita le tavole della legge in un momento epico che potrebbe risvegliarvi per il rotto della cuffia.
GUARDATE ANCHE:
Dieci film perfetti così come sono
Le volte in cui nei film sono state usate armi vere
Quando gli errori sul set fanno la storia del cinema

Barry Lyndon (1975)
Un capolavoro, ne conveniamo tutti. Ma uno che va visto in determinati momenti e con una particolare propensione. Perché Barry Lyndon è uno dei film più lenti di Stanley Kubrick, e quella fotografia tutta a luce naturale e di candela non aiuta certo a tenere le palpebre aperte. Per quello c'è la Cura Ludovico.

C'era una volta in America (1984)
Bellissimo, toccante, superbo. Sì, C'era una volta in America è la summa del cinema di Sergio Leone e il suo indimenticabile addio. Ma, proprio per questo, contiene all'ennesima potenza le caratteristiche del cinema di Leone, tra cui la sua lentezza, la dilatazione dei tempi e un gusto per l'onirico e le ripetizioni. La durata è da record: 3 ore e 49 la versione canonica, 4 ore e 11 quella estesa. Se a questo uniamo il tono intimo e malinconico e le sognanti musiche di Ennio Morricone, beh... abbiamo il film perfetto per una sana dormita.

Amistad (1997)
Signore e signori, il film più noioso di Steven Spielberg. 155 minuti di buoni propositi per un dramma legale che racconta una storia vera, importante nella strada verso la parità di diritti tra le etnie che popolano gli Stati Uniti. Ma resa con lo stesso entusiasmo di una riunione condominiale il venerdì sera.

Matrix Reloaded e Matrix Revolutions (2003)
Scegliete voi: doppietta? Il primo? Il secondo? Come preferite, il risultato sarà sempre quello. Perché i due sequel di Matrix, Reloaded e Revolutions, prendono quanto di rivoluzionario ed esaltante c'era nel primo - le arti marziali girate a quel modo, quegli innovativi effetti speciali, il concept stesso - li moltiplicano all'infinito e li tagliano con pessime sequenze di raccordo, tra cui un rave party in Reloaded che ha dell'incredibile. Davvero, lo guardi e non ci credi, e passi il tempo a domandarti "perché?". Se per disgrazia vi risveglierete durante l'estenuante battaglia di Neo con i centomila cloni di Smith, pregherete di riaddormentarvi all'istante.

Ritorno a Cold Mountain (2003)
Tra Il paziente inglese e Ritorno a Cold Mountain, il compianto Anthony Minghella non ce l'ha mai fatta facile. Ma vorremmo concentrarci su quest'ultimo, noiosissimo e pretenziosissimo melodrammone in costume ambientato durante la Guerra Civile americana, il classico prodotto para-hollywoodiano iper-curato e per questo ancora più legnoso. Noia mortale, dormita assicurata.

To the Wonder (2012)
Nemmanco il povero Ben Affleck ce la fa a stare sveglio - ed è il protagonista di To the Wonder! Lo stile di Terrence Malick sembra fatto apposta per mietere vittime e scremare la sua base di fan: voci fuori campo sussurrate, monologhi interiori filosofici, gente che si sfiora, cammina su spiagge e dice "Madre!". To the Wonder, tra tutti, è però quello che più si avvicina a un'autoparodia, e vi manderà lunghi con la velocità di Usain Bolt.

Cogan - Killing Them Softly (2012)
Andrew Dominik, regista dell'ottimo L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford (altro film che comunque conciliava molto bene il sonno), raggiunge vette soporifere inarrivabili con Cogan - Killing Them Softly. Un film che ha certamente il suo fascino, e in cui si muove un Brad Pitt interessante. Ma Dominik probabilmente mirava a uno stile d'autore sperimentale e invece ha ottenuto solo di rallentare sensibilmente la narrazione in quello che dovrebbe essere un thriller noir. Magistrale, ed emblematica, la scena in cui due fattoni (tra cui Scoot McNairy) non riescono a tenere gli occhi aperti. Vi sentirete come loro... anche senza sostanze in vostro soccorso.

Batman v Superman: Dawn of Justice (2016)
Ben Affleck fa il bis con questo kolossal pieno di supereroi ed effettoni digitali abbastanza prevedibile, ma con un grande colpo di scena: vi farà addormentare alla grande! Batman v Superman cerca di infilare troppa roba in una durata già eccessiva (due ore e mezza al cinema, tre ore nella versione estesa), appesantendo il tutto con toni cupissimi sia nella storia che nella messa in scena. Tutto è scurissimo, almeno fino a uno scontro finale in cui domina il fuoco, ma in cui c'è troppa CGI maldestra per ridestare l'attenzione.

Solo Dio perdona (2013)
Luci al neon costanti, tempi dilatati e la faccia spaesata di Ryan Gosling. Nel 2013, Nicolas Winding Refn tentò di bissare la formula di Drive senza successo. Solo Dio perdona è perciò il fratellino noioso di Drive, che già di per sé - dai, diciamolo! - era lentissimo e spiazzante. Ma qui non c'è neanche il beneficio di una storia appassionante e un protagonista tanto folle quanto carismatico (sì è lo stesso attore, ma parliamo del personaggio).