
Demolition Man compie 25 anni, otto ragioni per rivedere il profetico action con Stallone

I 25 anni di Demolition Man, un film profetico
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L'azione
Beh, trattandosi di un film di Sylvester Stallone prodotto da Joel Silver, come potrebbe non esserci dell'azione fatta come Dio comanda? Al di là di ogni possibile lettura politico-sociologica, Demolition Man ha un ritmo indiavolato che non rallenta mai dall'inizio alla fine. Una vera goduria per chi cerca intrattenimento fatto come solo Hollywood sa fare.

L'umorismo
Si ride! Si ride molto. Ci sono delle trovate memorabili, come le multe per linguaggio scurrile e il modo in cui lo sbirro del Ventesimo Secolo John Spartan (Stallone) reagisce alle stesse. Oppure la radio che trasmette solo innocui jingle pubblicitari di un tempo. O ancora la guerra dei franchise, che ha lasciato in vita solo Taco Bell (o Pizza Hut, a seconda della versione che vedrete. Al di fuori dell'America c'è questa modifica, perché all'epoca pochi conoscevano Taco Bell). Ma l'apice è la battuta sul presidenre Schwarzenegger: sembra assurdo, ma oggi lo preferiremmo al presidente Trump.

L'incipit
Il titolo è Demolition Man. Come si poteva non demolire qualcosa per davvero? Nell'incipit, che vede Spartan affrontare la sua nemesi Simon Phoenix (Wesley Snipes), il palazzo che viene abbattuto è stato abbattuto davvero. Apparteneva alla Belknap Hardware and Manufacturing Company di Louisville, Kentucky. Doveva essere demolito, sia chiaro, ma commuove come Joel Silver volesse mantenere le promesse fatte.
Il sesso simulato
La sequenza in cui Spartan scopre con rammarico che il sesso, nel futuro, è tutto simulato tramite una bizzarra e asettica apparecchiatura, è impagabile. Anche perché c'è una Sandra Bullock all'apice della sua bellezza che riesce comunque a rendere il tutto imprevedibilmente sexy.
Dennis Rodman, anzi Wesley Snipes
Il personaggio di Phoenix è interpretato da Wesley Snipes con gli occhi della tigre, quelli di chi intende dimostrare al mondo di che pasta è fatto. E' una gioia vederlo distruggere tutto a suon di proiettili e battute dalla incontenibile carica punk. Dopo l'uscita del film, il campione di basket Dennis Rodman iniziò a tingersi i capelli come lui, segnale che in poco tempo il personaggio si era impresso nella memoria collettiva.
Marco Brambilla
Demolition Man è una delle pochissime regie per il cinema di Marco Brambilla, visual artist italiano di grande successo. La sua visione particolare infonde al film un look di gran classe, una patina voluta e ricercata per rendere l'idea di quanto questo futuro iper-controllato sia ossessivamente pulito. Brambilla voleva che il film sembrasse girato dentro un negozio della catena di lusso Neiman Marcus e, per ottenere questo aspetto, utilizzò precisi filtri e adoperò il fumo in punti strategici del set per dare al tutto un look "liquido".

Sting
In colonna sonora potete ascoltare il brano "Demolition Man" eseguito da Sting. Si tratta di una nuova versione del brano scritto da Sting durante gli anni nei Police, e inciso in origine da Grace Jones.

Jack Black
Se siete dei fan di Jack Black, cercatelo nel film. Non possiamo parlare di cameo perché all'epoca non era famoso. E' più corretto dire che era una comparsa: appare in una delle scene ambientate nel sottosuolo, quando Spartan e Lenina Huxley incontrano i ribelli guidati da Edgar Friendly (Denis Leary).