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Demme e Avitabile: fulminati e fulminanti

Il documentario sul gospel declinato in chiave napoletana. Dietro la macchina da presa il regista de Il silenzio degli innocenti

Jonathan Demme e Enzo Avitabile

30.08.2012 - Autore: Pierpaolo Festa, nostro inviato al Festival di Venezia
Felici. Si presentano così a Venezia Jonathan Demme ed Enzo Avitabile, un sorriso che va da orecchio a orecchio per il primo e solo parole d'amore e di ispirazione per il musicista. Una strana coppia anche nel look, con il regista de Il silenzio degli innocenti che sfoggia una camicia rossa perfetta per la spiaggia e un taglio di capelli bizzarro alla Albert Einstein, quasi fosse stato colpito da un fulmine cinque minuti prima. 

Jonathan Demme Enzo Avitabile Music Life Festival di Venezia 2012
Una scena del film

La domanda del giorno è: “Chi è Enzo Avitabile?”. A dire la verità il termine musicista è riduttivo quando si parla di lui. Con quell'aria da santone di quartiere e una sintassi da guru, Avitabile ha girato il mondo sulle note della sua musica. Demme rimane ipnotizzato dal suo sguardo e spesso incolla la telecamera ad alta definizione su quei due occhi che per oltre cinque decadi hanno fatto il pieno di gioie e dolori. Soprattutto di gioie.

“Questo film porta con sé un messaggio di incoraggiamento – afferma Avitabile – Vi garantisco che i sogni esistono così come la possibilità di realizzarli”. Curioso come Demme abbia scoperto la sua musica: “Ero in macchina di notte e ascoltavo il mio programma radio preferito. In quel momento stavano presentando la 'New Music From Naples'. Mi ha incuriosito all'istante. Da quel momento ho cominciato ad ascoltare la sua musica in casa. Mi sono innamorato dei suoi lavori. Quando lo ho conosciuto al Festival di Napoli, abbiamo capito che avremmo potuto lavorare insieme. Avevamo trovato qualcosa di interessante da raccontare sulla sua musica e su come viene prodotta all'interno del suo cuore e nella sua anima”.

Jonathan Demme Enzo Avitabile Music Life Festival di Venezia 2012
Enzo Avitabile al photocall di Venezia

Il mondo di Enzo Avitabile nasce in uno scantinato di Marinella, a pochi passi da Scampia. Un posto che lui definisce “pieno di luce”. Il luogo dell'anima in cui amici e parenti lo hanno sempre incoraggiato mentre lui passava dalle otto alle dieci ore al giorno a praticare con il suo sassofono copiando Chet, Miles, John, tutti quelli di cui non pronuncia mai il cognome quasi fossero anche loro membri di famiglia. Enzo Avitabile Music Life si concentra su una mezza dozzina di performance musicali – alcune davvero memorabili, altre meno. Il messaggio non brilla certo di originalità, sebbene riecheggi costantemente nel corso di ottanta minuti: non ci sono confini, la potenza della musica può abbattere qualunque barriera e avvicinare tutti gli esseri umani. Non a caso, nel corso delle performance, Avitabile viene accompagnato da musicisti provenienti da ogni dove: Cuba, Armenia, Palestina, Iran, Iraq e tanti altri. Standing ovation per la sequenza in cui il protagonista arrangia un brano di James Brown in dialetto napoletano, elevando ulteriormente il potere gospel del re del Soul.


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