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Zhang Yimou

Note biografiche dei componenti della Giuria internazionale della 64ma Mostra di Venezia.

Zhang Yimou

27.07.2007 - Autore: Michela Saputi
Nato a Xi’an (provincia dello Shaanxi, Cina) nel 1950, Zhang Yimou, il cineasta che su tutto l’arco della storia della Mostra ha vinto il più alto numero di premi, entra nel 1978 all’Accademia di cinema di Pechino per seguire i corsi di specializzazione in fotografia, diplomandosi nel 1982. Viene allora assegnato agli Studi cinematografici del Guangxi, una realtà in qualche modo “decentrata” rispetto al pesante controllo censorio dei centri di produzione di Pechino e Shanghai, dove due altri diplomati (del corso di regia) dell’Accademia, Zhang Junzhao e Chen Kaige, stanno elaborando gli esplosivi “film-manifesto” della nuova corrente, di cui Zhang Yimou sarà il direttore della fotografia.

Nel 1986 lavora con il regista Wu Tianming tanto come direttore della fotografia che come attore protagonista nel in Il vecchio pozzo (Lao jing). E’ sempre sotto l’impulso di Wu Tianming, divenuto nel 1987 direttore degli Studi di Xi’an, Zhang può finalmente realizzare il suo primo film da regista, Sorgo rosso (Hong gaoliang, 1987), che adatta un fortunato romanzo di Mo Yan e vince l'Orso d'oro al Festival di Berlino del 1988, portando subito trionfalmente all'attenzione del pubblico e della critica nazionale e internazionale Zhang e la sua musa, l’attrice Gong Li. Il loro sodalizio artistico-sentimentale durerà per ben cinque film.
Nel 1990 il film Judou, co-diretto da Yang Fengliang e interpretato da Gong Li, è il primo film cinese ad essere candidato all'Oscar come miglior film straniero, dopo essere stato presentato in concorso al Festival di Cannes.
L’anno seguente Lanterne rosse (Da hong denglong gaogao gua)  vince il Leone d'Argento alla 48. Mostra del Cinema di Venezia, e ottiene anche stavolta la nomination all'Oscar come miglior film straniero. Tanto Judou che Lanterne rosse vengono pesantemente censurati nella versione diffusa  in Cina.
Il  film successivo La storia di Qiu Ju (Qiu Ju da guansi, 1992), Leone d'Oro e Coppa Volpi per Gong Li a Venezia, passa miracolosamente il vaglio dei censori: dopo il successo del film alla Mostra, i film precedenti del regista vengono tolti dalla “lista nera”. Ma nuovi problemi di autorizzazione incontra il suo quinto film con Gong Li, Vivere! (Huozhe, 1994), che adatta un celebre romanzo di Yu Hua e si aggiudica il Premio speciale della giuria e quello per la miglior interpretazione maschile al Festival di Cannes.

Nel 1995 la sua carriera conosce una prima svolta verso il cinema di genere con il film di gangster La triade di Shanghai (Yao ayao yao dao waipo qiao, 1995), che vince il Gran premio della tecnica al Festival di Cannes.  I due film che seguono sono lanciati con successo alla Mostra di Venezia, per poi essere ripresi dai festival cinematografici di tutto il mondo e conoscere una bella fortuna distributiva: Keep Cool (Yohua haohao shuo, 1997), e soprattutto Non uno di meno (Yige dou buneng shao, 1999), che vince a Venezia il Leone d'Oro, il premio Lanterna Magica e il premio Sergio Trasatti - La Navicella dell'Ente dello Spettacolo. Nel 2000 con La strada verso casa (Wo de fuqin muqin)  si aggiudica l'Orso d'argento e il Premio della Giuria Ecumenica al Festival di Berlino, e in seguito il Premio del pubblico al Sundance Film Festival. Il film segna il debutto della nuova musa del regista Zhang Ziyi, che collaborerà con lui in altri tre film. Dopo il pluripremiato La locanda della felicità (Xingfu shiguang, 2000), interpretato sempre da Zhang Ziyi, Zhang Yimou imprime al suo percorso una nuova e ancor più brusca sterzata verso il cinema di genere, - più precisamente verso il filone wuxia (marziale-cavalleresco), dapprima con Hero (Ying xiong, 2002), candidato all'Oscar come miglior film straniero, e poi con La foresta dei pugnali volanti (Shi mian mai fu, 2004). All'epoca in cui è stato girato, Hero era il più costoso film della storia del cinema cinese, distribuito internazionalmente in una nuova versione approntata dall’americana Miramax e presentata da Quentin Tarantino, grande ammiratore del cineasta cinese. Il film è stato uno tra i primi film sottotitolati (vale a dire, non doppiati in inglese) a toccare la vetta del box office americano.
Due anni dopo, La foresta dei Pugnali Volanti ripete il successo internazionale del film precedente.

Nel 2005 il film Mille miglia…lontano (Qianli zou danqi ) partecipa con successo al Festival di Tokyo. Il nuovo film di Zhang Yimou è  ancora una volta un kolossal storico dal budget senza precedenti per la Cina, La città proibita (Mancheng jindai huangjin jia), tragedia epica ambientata nella Cina della dinastia Tang, che vede come protagonisti due degli attori cinesi più celebri in patria e all’estero: Gong Li, che a distanza di dieci anni torna a lavorare con il regista, e l’hongkonghese Chow Yun Fat. Il film funziona tanto come grande spettacolo che come metafora politica dell'equilibrio precario fra le vecchie e nove generazioni dei detentori del potere centrale in Cina. 

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