Un vero peccato, solo pochi minuti prima quando ci presentano, eccola bellissima e ribelle con indosso un giubbotto da motociclista e tanto di stuzzicadenti in bocca. Niente a che vedere con la mise sfoggiata nel corso della presentazione di Superstar (recensione), il film di Xavier Giannoli in Concorso a Venezia. La pellicola è una versione stretchata - e con toni meno ironici - della “barzelletta” raccontata già da Woody Allen e Roberto Benigni nel brutto To Rome With Love. “Mi godo la mia celebrità e non ci rinuncio affatto – strimpella Cécile, tra uno sbadiglio e l’altro mentre il suo co-protagonista Kad Merad la stringe tra le braccia come per proteggerla dai giornalisti – Siamo dei personaggi pubblici, ma questo non cambia la mia vita quotidiana: sono sempre una mamma che porta il suo bambino a scuola tutte le mattine”.
Cécile svicola a ogni domanda, tornando sempre al film e raccontandone la trama. D’un tratto si parla di TV Trash: “Non la amo né la guardo. Succede solo quando i miei figli sono stanchi di vedere lo stesso DVD duecento volte. Ma è una cosa che non mi fa sentire a mio agio”.

Improvvisamente pensiamo ad Alta tensione, l’horror che ha lanciato la sua carriera. Lo farebbe mai vedere ai suoi due figli? “Aspetto che arrivino a sedici anni, poi lo guarderemo insieme. Non vedo l’ora!”. Ed è lì che il nostro tempo scade. Un castello inespugnabile, una compagna soporifera, un’occasione mancata. Venezia è anche questo.
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